Chiesa di San Bartolo ( Edicola sulla via della Spina ) – Silvignano

La chiesa è ridotta ad una misera edicola religiosa che sorge a ridosso della strada.

 

Cenni descrittivi

Quella che possiamo vedere oggi come un’edicola ai margini della strada è quel che resta dell’antica chiesa di San Bartolo edificata sulla via della Spina. La chiesa a causa del precario stato di conservazione e per far spazio all’ampliamento della strada fu abbattuta e di essa rimase solo la parte di parete di fondo dell’altare che conserva ancora l’affresco originale anche se molto deteriorato.
La chiesa essendo era molto frequentata, addirittura dalle popolazioni circostanti e non solo dai locali, ed essendo il centro della pia pratica della recita del rosario ogni sabato, fu ricostruita poco più avanti sempre ai margini della strada, con forme ispirate ai modelli quattro-cinquecenteschi, con le due piccole finestre ai lati della porta d’ingresso e il tetto a capanna e con un interno privo di tracce di decorazione. Anche questa però con il tempo è stata del tutto abbandonata.
La vecchia chiesa di San Bartolo o Bartolomeo fu ridedicata nel XVI sec. alla Madonna delle Grazie, culto che in quel periodo si andava molto diffondendo. La decorazione pittorica dietro l’altare che ancora oggi possiamo ammirare per quel che resta risale a quel periodo. Rappresenta la Madonna delle Grazie con due santi ai lati dei quali si può ancora riconoscere solo San Bartolomeo mentre sorregge la propria spoglia, mentre sopra le figure si intravede con fatica la scritta AVE GRATIARUM MATER.
L’esistenza della chiesa di San Bartolo o Bartolomeo come chiesa privata della famiglia Pianciani, è confermata da varie fonti documentative risalenti al XIV sec. dove viene descritta come cappella privata. Nel 1458 Piergiovanni Pianciani fece restaurare la chiesa a mastro Martino lombardo ordinando il rifacimento degli angoli, delle murature, sistemare il tetto e costruire un campanile a vela alto sette piedi ( circa 2 metri) per un compenso di nove fiorini o il godimento delle terre della chiesa per tre anni. Altre notizie si trovano nei lasciti della stessa famiglia dove si parla di un edificio bisognoso di restauri.
Della chiesa parla il Lascaris in una sua visita pastorale avvenuta nel XVII sec. e la descrive in questo modo:
Ecclesiam aliam dicte ville [Pianciano] sub titulo Beate Marie Virginis Gratiarum que sita est in via qua itur ad villam vulgo dictam -Il Passo-. Fuit edificata anno […] a Nobilibus de Plancianis et donata. Struttura exigua, bona sarta, tecta et conflata ex unica porta, unica campanula uni coque altari, ornato tabella picta in muro cum imagine Beate Marie Virginis, et decenter provisa de suppellectilibus. Imago hec colitur cum magna veneratione a populis vicinis et ante illam recitatur, quolibet sabato, Rosarium Beate Marie Virginis“.
 

Bibliografia

Spina e il suo Territorio – Storia Ambiente e Tradizioni Popolari –Pro Loco Spina di Campello edizioni Artegraf di Città di Castello
 

Da vedere nella zona

Edicola sacra di Silvignano
 

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