Chiesa di San Donato – Campello di Spoleto (PG)

Si ringraziano i padri del convento dei Barnabiti e la Diocesi di Spoleto Norcia per la cortese collaborazione, si ringrazia la professoressa Marina Malatino per la lettura delle scritte.

 

Cenni Storici

Si trova sulla piazza centrale del Castello di Campello Alto, di fronte al Palazzo Comunale.
Costruita in conci ben connessi, tipici del primo romanico spoletino, nel XII secolo e più volte rimaneggiata.
Non è stato possibile reperire notizie certe circa l’istituzione e le vicende storiche della parrocchia.
I libri parrocchiali, rinvenuti presso lo Stato civile del Comune di Campello sul Clitunno, ne attestano l’attività dal 1687 al 1862.
Nel corso di recenti restauri sono emersi degli affreschi votivi riferibili al XV – XVI secolo.
 

Aspetto esterno

Presenta un’elegante facciata a due spioventi su cui si apre un portale romanico a due rincassi con un oculo; i dipinti che si vedono nel prospetto della lunetta del portale e nell’oculo sono stati eseguiti nel 1883 e restaurati nel 1936.
Nel muro esterno, sulla sinistra della facciata, è ancora visibile una delle monofore strombate che dovevano servire per dare luce all’interno della primitiva chiesa.
Una torre medievale del castello, alta circa venticinque metri, è utilizzata come torre campanaria e come tale restaurata nel 1617.
 

Interno

Alle pareti dell’unica navata della chiesa, che fino al 1880 era coperta da un tetto a due spioventi con capriate in legno, sono quattro altari, due su ciascuna parete.
Entrando, sulla sinistra si trova il fonte battesimale in pietra del 1610 e sulla destra una pila di marmo per l’acqua benedetta.
Nel primo altare di sinistra è posta una moderna statua della Madonna.
Tra i due altari si apre la porta laterale sopra la quale è l’iscrizione che ricorda il restauro della chiesa compiuto nel 1881.
Il secondo altare, posto in prossimità dell’altare maggiore ha una tela della fine del XVIII o dei primi del XIX secolo raffigurante la Morte di San Giuseppe.
Davanti è posizionata una moderna statua della Madonna di Loreto.
A sinistra del presbiterio, in un piccolo ambiente rimangono cospicue tracce dell’originaria decorazione a fresco quattrocentesca.
Nella parete sinistra resti di affreschi, un volto e altri affreschi non più leggibili, si riconosce però la scritta: OPUS FECIT FIERI FILIPPUS PIA…S DIE 7 AUGUSTI AD MCCCCLVII.
Nella parete di fondo, su due registri, sotto, molto deteriorati, un San Sebastiano, una figura non riconoscibile e una Madonna col Bambino; sopra San Sebastiano e la Madonna di Loreto.
L’altare maggiore, scolpito in legno, è del XVIII secolo.
Nelle due nicchie laterali dell’altare si trovano due interessanti statue policrome del ‘700, raffiguranti San Donato vescovo e San Giovanni Battista.
Il pavimento, prima dell’attuale messo in opera nel 1931, era formato da grosse lastre di pietra.
Il ricordo del restauro del pavimento è dato da un’iscrizione posta alla sinistra dell’altare maggiore: ANNO – A DEDICATIONE – QUINQUAGESIMO – MCMXXXI.
Anche a destra dell’altare maggiore, in un piccolo vano che introduce alla sagrestia ed all’accesso al campanile, sono conservati affreschi della vecchia decorazione quattrocentesca.
Sulla parete di destra, una Madonna tra angeli, probabilmente di mano del Maestro di Eggi, la cui parte inferiore è persa per l’apertura di una porta e una Madonna col Bambino.
Nella sagrestia sono conservati arredi di modesto interesse.
Sopra il secondo altare di destra una buona tela della prima metà del XVII secolo raffigura San Pietro e San Paolo sovrastati da angeli.
Tra i due altari si apre una porta laterale con sopra un pulpito ligneo.
Nel primo altare si trova una statua della Madonna del Carmine del XVIII secolo e un quadro del XIX secolo con l’Arcangelo Michele che uccide il drago.
Nella parete di destra, in prossimità dell’ingresso, si conservano affreschi del XV – XVI secolo, disposti su due registri.
In basso due San Sebastiano di mano diversa, sul primo si legge: (nome del committente) F(ecit) F(ieri) QUESTA FIGURA, sul secondo, probabile opera del Maestro di Santa Maria Reggiano, si legge: F(ecit) HOC OP(us) MDXVII. (1517/1518).
Chiude il registro inferiore un San Martino Vescovo, si legge parzialmente la scritta:
S. MARTINUS EPISCOPUS/ ANDR…S PHILIPP.. F(ecit) F(ieri) HOC OP(us)/ ad ….XXIII (con ogni probabilità 1523).
Gli affreschi del ciclo superiore raffigurano una Madonna Lauretana, al centro v’era una Crocifissione, la parte in alto è persa per l’apertura di una finestra, ai piedi della croce, sulla sinistra, è raffigurato un San Sebastiano.
Anche la parte di destra è persa, coperta dalla cantoria.
Nella controfacciata, sopra la cantoria, è posto un organo ad unico corpo sonoro contenuto in cassa lignea,costruito nel 1851 da Angelo Morettini di Perugia.
Sotto si ammira quel che rimane di una gigantesca raffigurazione di San Cristoforo, si legge parzialmente la scritta: HOC OPUS FECIT FIERI LAURENTIUS NIC.ALUS SAMP…. AD MCCCCLXIII.
 

Fonti documentative

NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Trevi lungo la Flaminia, Itinerari Spoletini 5, Spoleto, 1979

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=33395

http://www.marcovalentini.it/schede%208/Campello%20Alto.htm

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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