Chiesa di San Giovanni ad Acquosi Alto – Gagliole (MC)

Per vedere gli interni di questa ed altre chiese di questo Comune: www.gaglioleturismo.it/03_luoghi_di_culto

Cenni Storici

Procedendo lungo la strada provinciale che congiunge Gagliole a Matelica, a circa Km. 1,500 dal primo centro abitato sorge il villaggio di Acquosi. Esso risulta oggi costituito da due parti distinte, identificabili in loco come Acquosi alto ed Acquosi basso.
Tuttavia sulla Tavoletta 1:25.000 dell’I.G.M. sono identificate rispettivamente come Villa Baldoni a 489 mt. s.m. e Acquosi a 438 mt. s.m. A monte di villa Baldoni, a 563 mt. s.m. sorge tuttora la chiesa di San Giovanni, una delle due chiese esistenti in Acquosi, l’edificio più antico di quanti se ne scorgano in questo villaggio. E’ proprio a questa chiesa che si riferisce il documento più antico riguardante Acquosi e risalente al 1198, nel quale si legge che essa era soggetta all’abbazia di Sant’Angelo infra Ostia di Esanatoglia.
In tale documento si legge: “jus quod habetis in Ecclesia S. Joannis (sic) de Lacurse“, mentre nelle Rationes del 1299 compare un tal Don Angelo cappellano di San Giovanni di Acquosi: “…dompno Angelo cappellano S. Johannis de Iaccufis“.
Acquosi ricompare come villa nella documentazione notarile del XVI secolo insieme alla Chiesa di S. Giovanni.
La medesima chiesa è ricordata in occasione delle Visite apostoliche e Pastorali del 1572 e del 1582. Nel resoconto della seconda di queste Visite, si legge che la chiesa non aveva sagrestia, ma esisteva la casa parrocchiale; la parrocchia comprendeva 61 famiglie (quindi circa 300 persone).
La chiesa di S. Giovanni, così com’è oggi, come è già nei catasti del XVIII secolo.
Una nuova chiesa compare nella documentazione già dal 1830, essa risulta dedicata a S. Costanzo. Probabilmente era un edificio precedente l’attuale parrocchiale che ha ereditato il titolo di S. Giovanni Battista dall’antica chiesa, più scomoda e per questo sostituita.
L’antica chiesa di S. Giovanni, rimaneggiata più volte nei secoli è un edificio piuttosto ampio, pari a due terzi della Pieve di S. Zenone e non è officiata.
Non si notano altri resti di superficie degni di nota.
 

Fonte documentativa

Mazzalupi-Rocchetti, “Gagliole. frammenti di storia”. Mierma. Camerino 1993.

Per approfondimenti maggiori: www.gaglioleturismo.it

 

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