Chiesa di San Paolo – Beroide di Spoleto (PG)

Nelle indicazioni locali è denominata “San Paolo inter vineas“.

 

Cenni Storici

La chiesa di San Paolo ha generato il toponimo che designa una località della frazione di Beroide.
L’edificio si affaccia su di un piazzale nel quale, l’assenza di un arredo urbano adeguato e di vegetazione, rendono l’atmosfera circostante desolante e conferiscono al luogo una non identità urbana.
Di origini remote, in documenti del 1333 -1334 si trovano indicate ben due chiese con lo stesso nome: S. Paolo vecchio o antico e S. Paolo nuovo.
La chiesa che vediamo oggi è San Paolo nuovo; di San Paolo Vecchio non rimane traccia.
L’attuale configurazione è frutto di interventi susseguitesi nel tempo ed è stata, di recente, completamente ristrutturata
Dell’epoca delle chiese descritte ci rimane comunque l’imponente torre campanaria.
 

Aspetto esterno

Esternamente la costruzione appare semplice ed essenziale; è orientata secondo la direttrice est – ovest e presenta una pianta a forma rettangolare di dimensioni 8,70 m x 23,80 m circa, a cui si addossano alti corpi di fabbrica destinati alla vita comunitaria.
Il prospetto principale è ornato da un portale di ingesso con arco a sesto acuto rincassato, corniciato con pietre squadrate di gradazione rosata e con mensole sull’imposta dell’arco.
Completa la facciata una bifora in pietra squadrata, realizzata più recentemente, che ha sostituito il rosone originario.
Precede l’ingresso una breve scalinata che corre lungo tre lati dell’edificio.
Di notevole interesse risulta la torre campanaria, posta sul lato sinistro rispetto al prospetto principale, che probabilmente fu fortificata dagli spoletini in occasione della rivolta di Beroide.
Con un impianto quadrangolare di circa 4 m di lato e copertura a padiglione, è realizzata in pietra squadrata per gran parte del corpo di fabbrica.
Nella parte sommitale della torre, la muratura muta con un’orditura in laterizio in corrispondenza dell’alloggiamento delle campane.
Alla base si trovano blocchi di grandi dimensioni, di origine romana (giova ricordare che la chiesa si trova 430 m a est dell’antica via Flaminia) e anche nelle pareti in alto si trovano frammenti di opere precedenti.
 

Interno

L’interno è ad una sola navata e ornato da due altari sulle pareti laterali, a cui si aggiunge il coro rialzato di impianto quadrato ove è collocato l’altare maggiore.
Oltre alla bifora, nei prospetti laterali sono presenti due finestre molto allungate, frutto di un intervento recente, collocate ciascuna a circa metà facciata, che garantiscono un’adeguata illuminazione all’ambiente interno.
L’aula è coperta da un tetto ligneo a capriata che raggiunge una quota di 8 m nella parte più alta e di 7 m nelle pareti laterali.
Nella chiesa si conservano pregevoli tele del XVII secolo, quattro di grandi dimensioni e due più piccole.
Tutte sono racchiuse in belle cornici dorate di ottima fattura.
Nella parete sinistra una grande tela di m 200 x 395, raffigura una Madama con Bambino tra San Biagio, San Francesco di Paola in atto di ricevere dalla vergine un fazzoletto o “mappula“, Santa Lucia e San Luigi Re.
Sempre sulla parete sinistra, l’Altare di S. Antonio abate conserva una modesta statua lignea del Santo.
È di particolare interesse l’elegante tabernacolo di legno dorato, con sportello e fianchi dipinti, risalente al 1571-72, la cui costruzione fu sollecitata dal Vescovo De Lunel, in occasione della visita pastorale del 1571, in sostituzione del vecchio tabernacolo malridotto, ma non si sa quale sia stata la sua collocazione originale.
Ai lati dei gradini del presbiterio due tele di cm 67 x 150 raffigurano gli apostoli San Paolo e San Pietro.
In quella di sinistra, ai piedi di San Paolo è riprodotta l’immagine della chiesa, in cui si vede sopra la porta un rosone circolare invece dell’attuale bifora.
II coro è coperto da una volta a crociera completamente dipinta, ma in cattive condizioni per infiltrazioni d’acqua e annerimento da fumi.
Sull’altare maggiore, sotto un baldacchino, vediamo la Conversione di San Paolo.
Nell’altare della parete desta si ammira la grande tela della Madonna del Rosario.
Infine, sempre sulla parete destra è presente un’altra tela in cui si vedono in contemplazione del Nome di Gesù, San Vincenzo Ferrer, San Filippo Neri, San Gaetano da Thiene, San Carlo Borromeo ed altri due Santi.
Tutti i dipinti e le tele, ed in particolar modo la volta a crociera del coro dovrebbero essere oggetto di restauro, per riscoprire la luminosità di queste opere e consentirne la conservazione come testimonianza e memoria di un territorio ricco di storia e cultura.

Testo di Franco Spellani- descrizione architettonica Lucia Del Sero
 

Fonti documentative

Pro loco di Beroide: Quaderni di storia locale – Beroide e il giro delle sette chiese – 2015
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati e concessi dagli autori citati che sentitamente ringrazio.
 

Mappa

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