Chiesa di San Pietro – Agliano

Agliano è un piccolo castello sorto probabilmente sulla fine del secolo XIV a oltre 1000 m di altitudine a breve distanza dalla via della Spina situato su un’altura ventilata che spazia con un paesaggio da mozzafiato dal monte Serano a Sellano a strapiombo sulla gola ammantata di boschi che lo divide da Borgo Cerreto.

 

Cenni documentativi

La chiesa dedicata a San Pietro sorge nella parte più alta dell’abitato di Agliano, e risulta descritta nell’inventario dei beni del 1842.
Presenta una facciata in conci di pietra squadrata e campanile a vela.
La chiesa tardoromanica è riportata nell’elenco trecentesco redatto dal Pelosius sotto la Pieve di Santa Maria di Sellano.
 

Aspetto esterno

Della primitiva costruzione rimane una muratura in conci regolari disposti a filari nel lato destro.
Le trasformazioni della copertura, e quindi della volta della navata, furono realizzate nel 1603 dal cardinale Alfonso Visconti, vescovo di Spoleto dal 1601 al 1608, come si evince dall’iscrizione posta sulla facciata sopra il portale di ingresso: IL[lustrissi]M0 ET R[reverendissimo] D[omino] D[omino] ALFO[n]S0 V [iscont]I S [anctae] R[omanae] E[cclesiae] CAR[dinali] SP[ole]TI EP[iscop]0 PUB[li]C0 PRIVATOQ[ue] AERE MAGIS ER[e]CTU[m] ET AU-CTU[m] A[nno] D[omi]NI MCCCCCCIII.
Un altro intervento è documentato dalla data 1861 anche questa incisa sull’architrave del portale di ingresso.
Nel 1842 la chiesa si presentava in uno stato di degrado e nell’Archivio diocesano è scritto :”che (la chiesa) per esser fatta a volta è tutta rovinata da terremoti”.
Nel 1934 è stato rifatto il tetto e successivamente la parte destra della facciata.
Dopo il terremoto del 1997 è stata inserita la scalinata davanti la facciata.
 

Interno

L’interno a navata unica con copertura a botte è scandito da archi su semipilastri, addossati alle pareti laterali, che dividono lo spazio in tre campate.
La parete di fondo ospita una interessante decorazione ad affresco: al centro, entro una nicchia absidata, è raffigurata una Crocifissione.
L’opera, riferibile a un pittore di ambito locale della fine del secolo XIV o degli inizi del XV mostra, ai lati del Cristo crocifisso, il cui sangue viene raccolto da due angeli in volo, le figure dolenti della Vergine e di san Giovanni Evangelista; all’estremità sono un santo monaco (forse Sant’Antonio) e un santo Vescovo, non facilmente identificabili.
La parte inferiore della raffigurazione è stata alterata, in corrispondenza del monte del Golgota, dall’inserimento di una nicchia arcuata poi tamponata con un intonaco dipinto con la parte estrema di una croce e l’elemento iconografico consueto del teschio, con un impatto visivo incongruo rispetto alle parti originali.
Nella parte superiore della parete è una serie di dipinti votivi, da sinistra: Cristo in pietà, Sant’Andrea, Incoronazione della Vergine, San Leonardo e san Pietro Martire, San Sebastiano e un santo non identificato (forse Sant’ Antonio Abate).
Sotto corre l’iscrizione a caratteri gotici: DOMINI AMEN ANNO SALUTI-FERE M… …SSIMO SERVO VINCENTIUS ANDREI (?) FA-CIUNDUM CURAVIT HOC OPUS SUA DEVOTIONE ET VOTO SUO PROPRIO AERE che ricorda il nome del committente e la data di esecuzione ormai perduta.
Sotto da sinistra dipinti gravemente frammentari con una testa aureolata e il volto di una Madonna in trono di cui resta soltanto parte del viso e sul fondo a motivo damascato la parte terminale del trono.
Seguono un riquadro con una figura frammentaria ( forse San Pietro ) e L’Annunciazione nella parte piana della parete ai lati della nicchia centrale: a sinistra l’Angelo annunziante, a destra la Vergine; sopra corre la scritta: AVE GRATIA PLENA DOMINUS TECUM, segue nella parte destra forse san Paolo e la Madonna del Soccorso sotto cui è l’iscrizione: FACTUM … EX VOTO COMUNITAT…
All’ estremità superiore della parete resti di una decorazione successiva con il pellicano a sinistra e l’Agnello mistico a destra.
Tali dipinti sono stati scoperti dopo la rimozione, di un altare ligneo che li nascondeva e dell’asportazione, in fase di restauro, della decorazione a tempera di epoca successiva.
Nella sacrestia sono presenti decorazioni a tempera di tipo floreale sul soffitto di legno e lungo le pareti, qui, entro due medaglioni dipinti, sono le iscrizioni dedicatorie al santo titolare da parte del rettore Joannes Billius con la data di esecuzione della decorazione 1801.
 

Feste tradizionali

Una prima festività della chiesa ricorre il 29 giugno per la ricorrenza di San Pietro e San Paolo ma la festa vera e propria di Agliano è la 1° domenica dopo Ferragosto.
 

Fonti documentative

SPINA E IL SUO TERRITORIO Storia Ambiente e Tradizioni Popolari
Pro loco Spina di Cammoro 2013
Sezione – Appunti sulle chiese di alcuni castelli lungo il tracciato della via della Spina
Di Antonella Filiani, Emanuela Tulli
Stampato da Artegraf Città di Castello
 

Mappa

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