Chiesa di San Secondo – Pastina di Gualdo Tadino (PG)

La chiesa che sorge nella parte alta dell’abitato presenta un particolarissimo campanile a vela.

 

Cenni Storici

La frazione di Pastina si trova lungo la strada statale Gualdo-Assisi, tra Cerqueto e Grello.
Le sue origini risalgono alla distruzione della Tadinum romana allorché parte della popolazione si disperse sulle colline circostanti alla pianura di Gualdo, più protette dal passaggio degli eserciti.
Notizie storicamente documentati si rintracciano dall’inizio del secondo millennio.
Pastina era un possedimento della badia di San Donato di Pulpiano che aveva la sua sede principale a Padule di Gubbio.
La chiesa di Pastina e le sue pertinenze parrocchiali seguirono le sorti di questo ordine religioso fino al 1860 allorché vennero conferiti al demanio i beni ecclesiastici.
La parrocchia venne soppressa nel 1918 a seguito di un fatto di sangue. Il parroco fu vittima di lettere anonime con accuse infamanti (tra l’altro mai provate) e fu ucciso sulla porta della chiesa da un abitante del paese che era appena tornato dal fronte di guerra.
La parrocchia, dopo qualche mese, fu abolita; le sue proprietà vennero destinate alla parrocchia di Cerqueto e Pastina passò sotto la giurisdizione del parroco di Grello.
L’attuale chiesa che sorge nella parte alta del paese e dedicata a San Secondo è di recente costruzione, e risale al 1877 come riporta una data incisa nella chiave di volta posta sull’arco della porta, e fu edificata in sostituzione di un’altra che sorgeva poco distante dal paese.
L’attuale chiesa non presenta all’interno elementi di rilievo, a parte un dipinto raffigurante la “Presentazione di Gesù al tempio” del 1700 attribuito ad un pittore anonimo della scuola di Sebastiano Conca, mentre all’esterno ha una campanile a vela costruito ad angolo che rappresenta una caratteristica insolita.
Faremo in questa pagina la storia della parrocchia di Santa Maria di Pastina, primitiva chiesa del paese, sottolineando come lo stesso avesse raggiunto alti livelli di ricchezza alla metà del 400 cosa imparagonabile all’odierna situazione.
 

Chiesa di Santa Maria

Dell’esistenza della chiesa parrocchiale di Santa Maria si parla in una Bolla di Papa Celestino III, emessa a Roma dal Laterano il 12 Novembre 1191.
Tale Bolla era diretta al Monastero Benedettino di S. Donato di Pulpiano, che più tardi, dopo la metà del Duecento, fu invece chiamato S. Bartolomeo di Petrolio e che sorgeva su di una collina ad est della città di Gubbio, dove è tuttora una Chiesa dedicata appunto a S. Bartolomeo di Petrorio.
Il Pontefice, con la Bolla suddetta, prendendo sotto la sua protezione il Monastero di S. Donato di Pulpiano, riconfermava allo stesso il possesso di tutti i suoi beni e dipendenze, tra le quali è appunto annoverata la «Ecclesiam sancte Marie de Pastene».
Successivamente il Monastero di S. Donato di Pulpiano, poi S. Bartolomeo di Petrorio, fu unito nel 1419 al Monastero di S. Ambrogio in Gubbio, dell’Ordine dei Canonici Regolari, e che questo infine, insieme al precedente, venne poi fuso con quello di S. Secondo, del medesimo Ordine e della stessa Città.
La Chiesa di S. Maria di Pastina, seguì sempre le sorti dei Monasteri suddetti e infatti, sino alla demaniazione del 1860, la troviamo ancora alla dipendenza dei Canonici Regolari del Monastero Eugubino di S. Secondo.
La stessa, dopo la bolla di Papa Celestino III, si ritrova nominata una seconda volta, tra le Chiese che pagarono alla Santa Sede la tassa o decima imposta nel 1332, per alcuni anni, su i Benefici Ecclesiastici del Ducato di Spoleto da Papa Giovanni XXII.
Dai Libri delle Collettorie Pontificie, con la data 24 Giugno 1333, si apprende infatti, che la Chiesa di S. Maria di Pastina, versò, per il primo semestre, 25 soldi e 3 denari Cortonesi, a Delayno de Mutina, Cancelliere del Vescovo di Nocera, funzionante quale Subcollettore del Tesoriere e Collettore Generale del Ducato Spoletino Giovanni Rigaldi.
L’annotazione del versamento, risulta nei Registri delle Collettorie con le seguenti parole: « Item [habui] ab Armano prebendato plebis sancte Felicitatis … solvente pro ecclesia S. Marie de Pastina et Sancti Leopardi et S. Serbice, 25 sol. 3 dea. cort. ».
Di questa Chiesa, tuttavia, non c’è più traccia.
Una seconda chiesa fu eretta in prossimità del cimitero nel ‘400.
Un’iscrizione incisa sulla facciata indicava una data di restauro nel 1483.
Restauro avviato, però, anni prima tenuto conto del fatto che il 15 maggio 1477 Matteo da Gualdo dipinse il trittico che oggi si trova presso il Museo Civico della Rocca Flea.
Trittico di assoluto valore che testimonia come la comunità di Pastina, avendo le risorse per commissionare un’opera ad un artista come Matteo da Gualdo, fosse all’epoca piuttosto benestante.
Particolarmente interessante dal punto di vista storico è che nel trittico non sono raffigurati i Santi di Gualdo (S. Michele Arcangelo ed il Beato Angelo) mentre è raffigurato S. Ubaldo o (secondo altre interpretazioni) S. Rinaldo.
Segno evidente che Pastina, all’epoca, non era sotto la giurisdizione canonica di Gualdo.
Nel 1877 anche questa seconda chiesa fu abbandonata (ed utilizzata dal comune come camera mortuaria) e, nello stesso anno, ne venne costruita una nuova, l’attuale, più vicina al paese come s è detto.
Il trittico di Matteo da Gualdo venne trasferito nella Pinacoteca comunale, luogo sicuramente più sicuro, nel 1921.
 

Fonti documentative

http://www.protadino.it/

Ruggero Guerrieri – Storia Civile ed Ecclesiastica del Comune di Gualdo Tadino
 

Mappa

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