Chiesa di Santa Croce – Villa Pitignano (PG)

Restano solo brandelli di mura perimetrali immerse in una fitta vegetazione che è cresciuta anche all’interno.

 

Cenni Storici

Lo storico Adamo Rossi (1821-1891) descriveva la chiesetta di Santa Croce in Pitignano, che si ergeva sulla sommità del colle su cui è posto il nucleo più antico dell’abitato di Villa Pitignano, come ricca chiesa, dipendente dalla Pieve S. Sebastiano.
Questa cappella rurale faceva parte del contado del rione di Porta S. Angelo, mentre il sottostante paese dipendeva dal rione di Porta Sole.
Da una lapide, ormai andata persa, si evince che nell’anno 1295 era stato eseguito il restauro della cappella, sotto Papa Celestino V, che rinunziò prima del tempo di sua spontanea volontà al papato, e Papa Bonifacio VIII che tenne invece il pontificato.
Successivamente, la chiesetta passò alle dipendenze del Capitolo di San Lorenzo.
Dal Liber Beneficiorum apprendiamo il valore catastale della chiesa di S. Croce di Pitignano che risulta iscritta alle dipendenze della pieve di S. Sebastiano per 10 libre.
Nel catasto del 1361 (1, reg.37, c.339v.), la chiesa appare per 29 libre; nell’estimo del 1444 per 54 libre.
Dal resoconto della Visita pastorale fatta dal Vescovo Della Rovere nel 1572, risulta che questa chiesa era in quel tempo unita alla parrocchia di S. Maria Assunta in Villa Pitignano.
In seguito di questa chiesa non si ha più alcuna notizia, fino ad arrivare alla Visita pastorale del 1820, dove il vescovo Carlo Filesio Cittadini la trovò malandata come le case vicine, ma nel 1832 l’edificio, benché in condizioni non buone, era ancora in piedi comparendo in una formella votiva dipinta quell’anno e attualmente conservata nella chiesa parrocchiale.
Nel 1937, a spese della famiglia Palazzetti, fu completamente restaurata e il 6 maggio, giorno dell’Ascensione, vi si celebrò di nuovo una solenne messa.
Purtroppo, durante il passaggio del fronte (giugno 1944) il luogo, da cui si poteva dominare la valle del Tevere, fu occupato dall’esercito tedesco che vi collocò una postazione di artiglieria da dove veniva martellata la sottostante via Eugubina.
Con la sua risposta, l’artiglieria alleata, posizionata nei pressi di Pieve San Sebastiano, distrusse completamente la cappella e gli edifici rurali circostanti.
Da allora i ruderi di S. Croce non sono più stati soggetti a restauro.
 

Aspetto

L’edificio religioso è quasi del tutto crollato e invaso da rovi e fitta vegetazione; sopravvivono parti delle mura perimetrali e il minuscolo campanile a vela che era posizionato nella parete di fondo della chiesa accanto alla parete sinistra.
Parte della facciata è crollata e con essa anche il portale che doveva essere incorniciato da mattoni mentre tutto il resto, come le pareti, erano in pietra.
 

Interno

L’interno è oramai perso in ogni sua parte essendo stato invaso da rovi e spini, si nota ancora qualche brandello di finestra e qualche decorazione architettonica di abbellimento degli angoli interni, il resto è tutto perduto.
 

Nota

Il testo e le foto sono di Francesco Brozzetti.
 

Fonti documentative

G. Leti, L. Tittarelli – Le Fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860 VOLUME I – 1976.
A. Grohmann – Città e Territorio tra Medioevo ed età moderna (Perugia, sec. XIII – XVI) TOMO II: Il Territorio – 1981
 

Mappa

Link coordinate: 43.152405 12.439460

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