Chiesa di Santa Maria della Piazza – Ancona (AN)

Cenni Storici

La chiesa di Santa Maria della Piazza si trova ad Ancona in piazza Santa Maria, nell’antico rione Porto.
Eretta tra il XI e XII secolo, è un notevole esempio di stile romanico. Essa fu costruita su una chiesa paleocristiana del IV secolo restaurata nel VI; una parte del pavimento della chiesa attuale è in vetro per permettere la visione dei mosaici paleocristiani sottostanti.
La chiesa di Santa Maria della Piazza fu in origine chiamata Santa Maria del Canneto, in quanto sorge molto vicino al porto, in un’area a quel tempo paludosa; successivamente prese il nome di Santa Maria del Mercato poiché nella piazza antistante si svolgeva, appunto, il mercato. Nel sagrato si svolse per secoli la cerimonia di investitura del podestà del libero comune di Ancona.
La chiesa è stata restaurata nel 1928 da Luigi Serra; in questa occasione venne ripristinata l’antica veste interna romanica, rimuovendo gli stucchi, gli altari laterali e i controsoffitti, riportando le navate laterali all’altezza originaria, potendo di conseguenza riaprire le originarie monofore romaniche della navata centrale. In base alle tracce trovate nell’abside (ancora visibili) venne inoltre sopraelevato il pavimento del transetto per riportarlo alla quota originaria; venne poi posto un altare maggiore in stile neoromanico, come si usava fare allora a conclusione dei restauri. Non venne invece ricostruita la parte superiore della facciata, perduta con il citato sisma del 1690.
Nel 1980 venne nuovamente restaurata a cura della Sopraintendenza archeologica delle Marche; con quest’ultimo intervento si eliminarono alcuni elementi del precedente restauro, abbassando la quota del presbiterio ed asportando l’altare neoromanico. Si migliorò inoltre la fruibilità della basilica paleocristiana sottostante e, per permettere di osservarne alcuni elementi, furono realizzati sul pavimento della chiesa romanica alcuni affacci protetti da lastre di vetro.

Resti della basilica paleocristiana

Immagine simbolica rappresentata nello strato di mosaici del VI secolo
La zona sotterranea è parzialmente visibile attraverso le vetrate aperte nel pavimento della basilica sovrastante; saltuariamente vengono organizzate visite guidate. Conserva due strati di mosaici, policromi e ricchi di figurazioni simboliche (cespi d’acanto e volatili che richiamano quelli della Basilica paleocristiana di Aquileia), risalenti l’uno al IV e l’altro al VI secolo d.C. Essi appartenevano ad un tempio paleocristiano, probabilmente danneggiato durante la Guerra gotico-bizantina e poi restaurato; i due strati di mosaico sarebbero stati quindi realizzati l’uno prima della guerra e l’altro nel corso del restauro seguito ai danni.

Sempre nel medesimo sotterraneo è possibile osservare:

un pozzo, probabilmente utilizzato come fonte battesimale o per la lavanda dei piedi; alcuni rocchi di colonna in porfido, resti di quelle che dividevano la basilica in tre navate i resti dell’abside centrale e di quella destra (la sinistra era originariamente assente) un piccolo tratto delle mura della città di epoca greca, realizzate in grandi blocchi di pietra arenaria; i resti dell’altare maggiore con una teca per le reliquie; i resti di alcuni interessanti affreschi, anch’essi risalenti a due diversi periodi: IV e VI secolo; lo strato del VI secolo è stato strappato e posto su apposito supporto. Sopra alle rovine della basilica paleocristiana, in età romanica, fu costruita la chiesa attuale.
 

Mappa

Link alle coordinate
 

Per approfondimenti maggiori:
www.diocesi.ancona.it
it.wikipedia.org

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