Chiesa di Santa Maria in Portella – Torri di Gualdo Cattaneo (PG)

Nella tenuta della chiesa è stata impiantata, dalla proprietaria signora Helga Brichet, la più grande collezione di rose cinesi in Europa.

 

Cenni Storici

La chiesa di Santa Maria in Portella sorge su un’altura tra il paese di Montecchio e quello di Torri interessato in epoca medievale da una viabilità oramai scomparsa.
Non si conosce di preciso la data di edificazione della struttura per la scarsità di documenti, di sicuro però il sito era occupato da qualche altro edificio di epoca precedente poiché nei dintorni sono stati ritrovati resti romani, tra cui una un pezzo di colonna usata come cippo d’altare e una vasca circolare in pietra usata dal vecchio contadino per preparare il verderame.
Secondo le ricerche fatte dal compianto Don Mario Sensi, la chiesa dovrebbe essere databile intorno al XII secolo e sicuramente era annessa ad un ospedale.
Su questa ipotesi non si hanno notizie precise, però sappiamo, ed è documentato, che il 31 ottobre 1574 il visitatore apostolico Pietro Camaiani ordina al rettore di Sancta Maria in Portellis (Firmanus Tatius de Barbara) il restauro delle sacre immagini e dell’altare e la chiusura dell’oratorio al di fuori delle celebrazioni liturgiche, soprattutto di notte.
Ordina altresì di far cessare la superstizione di appendere panni nell’edificio (probabilmente ex voto) come già ordinato per le chiese di Santa Liberata di Casalalta e di San Fortunato di Canalicchio. Questo fa pensare proprio a comportamenti fatti per grazia ricevuta dal flagello della peste di coloro che in quel posto si erano guariti.
Al tempo della Visita Apostolica di Don Firmano Tario di Barbara la chiesa di Santa Maria in Portellis figura nella Pieve di San Terenziano ed è una chiesa rurale del paese di Torri e doveva per la decima 2 quintali di frumento e 4 di spelta.
Non si hanno documentazioni successive fino al 6 settembre 1721, dove troviamo la chiesa in pessime condizioni economiche tanto che la chiesa di S. Maria della Portella viene accorpata alla Parrocchia quella di Torri (Archivio Capitolare di Todi, Manoscritti 23, p. 79 ).
Il documento così recita: “Nel giorno 6 settembre 1721 dall’Illustre Presule Lodovico Anselmo Gualteri conosciuta la ristrettezza delle rendite della Prebenda Parrocchiale delle Torri con suo rispettato decreto emanato in atto di Sacra Visita […] sopprimeva il titolo collativo del marginato beneficio, e lo univa ed in perpetuo incorporava alla Parrocchia sudetta insieme a tutti i suoi beni, azioni e ragioni competenti, con espressa condizione che dal Parroco pro tempore si adempissero tutti gli obblighi inerenti e non altrimenti.
Anche nella visita Pastorale del 6 settembre 1748 la chiesa, chiamata in questo caso “Oratorium Sanctae Mariae in Portella”, non appare in buono stato, lo descrive “con unico altare presso cui esiste il beneficio con rendita di scudi 4,80” e unito alla chiesa parrocchiale di S. Giorgio delle Torri.
Il vescovo Girolamo Formaliari, constatando che la chiesa è fatiscente e sospesa dall’ultima sacra visita, ordina che il parroco di Torri provveda a nominare due periti per i necessari restauri.
Nell’inventario del 1774 la chiesa ed il fabbricato annesso vengono testualmente descritti: “Altra casa parimente per li lavoratori con chiesa sospesa credo da Mons. Gualtieri (Gualterio,ndr) in vocabolo Santa Maria in Portella lontana da questa detta parrocchiale verso li confini di Todi verso Spoleto circa un miglio, consistente in due stanze di sopra, cioè una cucina ed una cammera, e di sotto tre stalle con un porcile entro una delle stalle, ed unitamente a detta casa verso tramontana la detta sospesa chiesa di S. Maria in Portella consistente in una sola stanza tutta smattonata con una nicchia verso levante dipinta in muro in cima il Padre Eterno, a sinistra di sotto detta Vergine Santissima col Bambino Gesù in dosso in atto d’adorarlo, ed ivi vicino S. Antonio Abbate ed a destra S. Sebastiano con un … che lo frezza. A pié del Padre Eterno v’è la seguente iscrizione “Questa figura ha fatto fare Marco de Tomasso Anno Domini MIIIILXXXIIII. Questo podere di S. Maria in Portella era beneficio del sig. Abbate Andrea Bacci di Pantalla, e per morte di esso fu unito a questa Parrocchiale da Mons. Ill.mo e R.mo vescovo Gualtieri allora vescovo di Todi l’anno 1726 (1721, ndr), ed è posta detta chiesa, e casa in mezzo alli beni di esso beneficio e tanto la chiesa che la casa ha molto bisogno di risarcimento.
Nell’inventario successivo del 6 maggio 1904 troviamo la chiesa sconsacrata e così descritta: “Chiesa di Santa Maria in Portella distinta nella mappa Torri e Barattano con le lettere F.H. ha un piazzale esterno ed un vano per le funzioni religiose. Attualmente non è ufficiata ed è sfornita di ogni necessario ornamento.
Successivamente è diventata proprietà privata essendo stata venduta insieme all’abitazione che vi era addossata.
Vi viene celebrata una messa dedicata al culto della Santa Vergine la prima Domenica di Maggio.
 

Aspetto esterno

La chiesa si presenta di piccole dimensioni con tetto a capanna, porta squadrata, finestra in asse con a porta e due finestrelle dei viandanti; il fondo è absidato.
 

Interno

L’interno è spoglio e presenta un affresco solo nel catino absidale datato 1484 con la presente scritta: “Questa figura ha facta fare Marcu de Tommaso Anno Domine MIIIILXXXIIII”.
In alto è raffigurato Dio benedicente, sotto a sinistra San Sebastiano, a destra Madonna con Bambino e Sant’Antonio Abbate.
Al centro la feritoia della finestra dell’abside.
Il cippo d’altare è costituito da una colonna foliata.
 

Uso attuale della struttura

Santa Maria in Portella, è forse meglio conosciuta come il giardino della signora Helga Brichet.
Sudafricana di nascita, residente in Umbria, grande esperta di rose.
La signora, grande esperta di rose, è l’ ex presidente della Federazione Mondiale delle Società della Rosa, carica che ha ricoperto dal 1997 al 2000. I suoi lunghi viaggi l’hanno portata in ogni angolo del mondo a cercare, identificare e poi introdurre in Italia ed in Europa, vecchie e nuove specie di rose.
Nel suo giardino, di 2 ettari di estensione, a Santa Maria in Portella, ha raccolto la più grande collezione di rose cinesi in Europa.
Le piante sono molto libere ad aggrapparsi ad alberi ed arbusti come piace alle rose cinesi, alcune delle quali raggiungono i 10 metri di altezza.
 

Fonti documentative

Documenti Archivio Storico Diocesano di Todi

http://www.italianbotanicalheritage.com/

 

Mappa

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