Chiesa di Santa Maria Maddalena – Tuoro sul Trasimeno (PG)

La chiesa dopo la sua edificazione fu definita dal papa Leone XIII “Una piccola San Pietro“.

 

Cenni Storici

La chiesa di Santa Maria di Tuoro, forse in origine solo piccola cappella inserita in un contesto di misere casupole, cominciò la sua fase di chiesa parrocchiale dopo il 1400 in conseguenza della distruzione dell’antico abitato di “Tuori” più a monte e della sua chiesa di Sant’Agata, forse in seguito ad una guerra.
Una volta che gli abitanti si spostarono più a valle nel luogo attuale, la piccola chiesa che era già presente, assunse il ruolo di cura delle anime e addirittura divenne una Pieve, cioè chiesa che esercita la propria potestà su un territorio comprendente più parrocchie.
Il fonte battesimale infatti venne concesso dal vicario del vescovo di Perugia in data 22 ottobre 1491, come si legge sul fonte stesso, con il pagamento di un censo di due capponi all’anno, fino ad allora il battesimo veniva probabilmente amministrato nella vicina Pieve Confini.
A quella data nella Diocesi di Perugia solo in 74, delle 246 parrocchie si poteva impartire il sacramento del Battesimo.
La platea delle parrocchie che potevano impartire il Battesimo si ampliò notevolmente dal 1564 dopo il Concilio di Trento che diffuse questa possibilità a tutte le parrocchie con l’obbligo di tenere i Registri dei battesimi, dei matrimoni, dei defunti e delle nascite, nonché quello sullo stato delle anime.
Per questa specifica parrocchia i primi registri a noi pervenuti furono compilati nel 1582 dal Rettore della chiesa Paulo.
Da una annotazione fatta dal parroco Ercolano Stella nel 1618 sappiamo che la popolazione era da 556 anime con 113 famiglie e questo incremento demografico costrinse la comunità ad ingrandire la chiesa inglobando un piccolo edificio destinato al culto di proprietà dei Priori delle Compagnie; i lavori si conclusero parzialmente nel 1789 e definitivamente nel 1803.
Nella relazione inviata al Vescovo il 20 febbraio 1819 dal pievano Don Felice Bazzani viene fatta un’ampia e precisa descrizione della nuova chiesa con l’altare Maggiore e altri quattro laterali e poteva contenere fino a 800 persone.
Nel 1857 era ultimato anche il campanile a torre, alto 20 metri con tre campane; la media con la data di fusione 1847, la grande con la data 1858 a opera di Giovanbattista Giustiniani e figli dedicata a Santa Maria Maddalena, mentre la più piccola era quella originale fusa dal maestro Crescembonio di Perugia con la data 1410 dedicata a Sant’Agata.
A queste campane fu associato un orologio che scandiva lo scorrere del tempo.
Una ulteriore opera di ristrutturazione radicale fu avviata nel 1865 dall’allora parroco don Cristoforo Cerboni su disegno dell’architetto Giovanni Santini che prevedeva la demolizione del vecchio edificio ed il cambio radicale dell’impostazione compreso l’orientamento dell’edificio che da quello originale fu ruotato di 90°.
I nuovi lavori si completarono nel 1898, ma il parroco Cerboni che tanto si era adoperato per la realizzazione non vide mai la fine perché nella notte del 15 maggio 1897 fu svegliato e fatto uscire con una scusa e fu assassinato da uno squilibrato.
Il piazzale davanti al sagrato fu a lui dedicato.
Dopo il Concilio Vaticano II venne modificato il presbiterio per adeguarlo alla nuova liturgia, inoltre fu portata a termine la facciata con i rosoni in cotto e fu affisso sul timpano lo stemma del comune di Tuoro (una torre i cipressi e la stella cometa).
Nel 1935 venne costruito il condotto di m. 144 e relativi scarichi per tutto il tetto della chiesa compresa la cupola.
Negli anni novanta (1932)furono collocate le vetrate sulle tre finestre dell’abside raffiguranti la Trilogia della luce, riposizionate tutte le statue nelle nicchie della controfacciata, inoltre fu realizzato l’impianto di illuminazione del campanile e della cupola e fu abbassato l’altare Maggiore di un gradino per valorizzare il retrostante tabernacolo realizzato dallo scultore Giovanni Dragoni.
Fra gli interventi successivi si ricorda la rimbiancatura delle pareti annerite dal fumo delle candele nel 1942 e soprattutto l’affresco della lavanda dei piedi di Gesù eseguita nell’abside da Gherardo Dottori nel 1949.
Papa Leone XIII che aveva dato un contributo economico e seguito i lavori la definì “una piccola San Pietro“.
 

Aspetto esterno

La chiesa si presenta a croce greca su imitazione del Santuario di Mongiovino con al centro la cupola alta 23 metri, poggiante su quattro colonne al termine delle quali si sviluppa, per tutto il perimetro, un ampio cornicione che divide la parte superiore da quella inferiore.
La facciata in pietra, suddivisa in tre parti, di concezione “vignolesca“, presenta tre portali di granito (quello centrale proveniente dall’antica chiesa perugina di San Fiorenzo) sovrastati da rosone realizzati con pietra conciata con all’interno bordi in laterizio.
Le parti laterali della facciata sono più basse rispetto alla centrale con timpano e lesene cantonali in pietra arenaria squadrata.
Il cornicione del timpano riporta la data “1884-1964“.
Nel timpano lo Stemma di Tuoro con cartiglio con su scritto: COMUNITAS VILLAE TUORI.
 

Interno

Le cappelle laterali sono comunicanti con la navata centrale ma rispetto a questa sono di altezza ridotta; le stesse, avendo un accesso dall’esterno con portoni indipendenti, formano le navate laterali.
L’abside è semicircolare e presenta calotta sferica e finestre arcuate.
Le pareti di fondo nelle navate laterali immettono nella sacrestia e nella cappella, a sinistra, delle funzioni feriali.
Sulle braccia laterali sono collocati due altari con il Crocifisso nel braccio di destra, e l’immagine di S. Maria Maddalena in quello di sinistra.
Il presbiterio è rialzato di due gradini in pietra “rosso di Prodo“.
Il pavimento è stato eseguito da Antonio Pinelli nel 1898 come ricordato dalle iniziali vicino all’ingresso “A.P.“.
Entrando nel braccio di sinistra si incontra il Fonte Battesimale e dopo il confessionale l’altare della Madonna con un quadro della Madonna dei Miracoli.
Nell’abside il Tabernacolo affiancato da due angeli e nella calotta affresco della “Lavanda dei piedi” di Gerardo Dottori dove si vede la Maddalena coricata a lavare i piedi a Gesù mentre lui istruisce gli apostoli e sullo sfondo il paesaggio del Lago Trasimeno.
Sulla parete destra altare con Crocefisso, segue nicchia con Madonna con Bambino in trono tra le nuvole contornata da angeli e sotto San Francesco e Sant’Antonio da Padova; in controfacciata destra nicchia con le statue della chiesa Cristo Redentore, Santa Maria Goretti, Padre Pio, Sant’Antonio da Padova; nella nicchia contrapposta Sant’Antonio abate, Santa Maria Maddalena in basso, Santa Rita e San Luigi in alto.
 

Fonti documentative

C. Morini – Raccontare per vivere la chiesa Storie delle parrocchie di Sant’Agata in Tuori, di Santa Maria Maddalena in Tuoro e delle chiese del contado – 2008

http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=3576

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=46741

 

Da vedere nella zona

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