Chiesa di Santa Maria – Papiano di Marsciano

Nel mio frequente peregrinare non mi era mai capitato di incontrare una chiesa ridotta a stalla adattata ad una così vasta varietà di animali.

 

Cenni Storici e chiese di Papiano

Nel secolo XIV oltre alla chiesa di San Michele, a Papiano troviamo una seconda chiesa che era dedicata a S. Maria, e, come compare in un antico catasto che si conserva nell’archivio di S. Pietro, era membro della pieve di San Valentino, passando poi ad essere direttamente soggetta all’arciprete di San Lorenzo, fin
ché nel 1515 cominciò a dipendere unicamente dal vescovo.
Le due parrocchie fino a circa il 1400 erano indivise, rimanendo in libertà di ciascuna famiglia il riconoscere per proprio curato quello dei due che più le piacesse.
Ma, com’era naturale, ciò diede luogo ad inconvenienti, quindi in quell’epoca le due parrocchie furono separate: le case dalla parte sinistra esistenti nel castello furono assegnate a S. Maria, quelle di destra a S. Angelo.
Per la divisione poi della campagna “fu posta per confine la strada pubblica che dal castello conduce per la Cascina al Tevere, assegnandosi la parte sinistra a S. Maria e la destra a S. Angelo”.
Nel 1568 il vicario vescovile visitando queste due chiese decretò che nei giorni festivi il cappellano di S. Angelo e il parroco di S. Maria non dovessero celebrare la Messa nell’istessa ora, e ciò per maggior comodo della popolazione.
Nel territorio di Papiano, oltre le due parrocchiali, si trovano altre chiese: una intitolata ai SS. Lorenzo e Fiorenzo, l’altra a S. Barnaba posizionata fuori del castello sovra un piccolo colle, ed è la chiesa della Compagnia della Morte e del Sacramento, eretta il 2 marzo 1578.
Anticamente, prima cioè di questa erezione, vi era stabilita una Fraternità col titolo di S. Barnabio di Papiano, per la quale compilò gli statuti il monaco benedettino don Bernardino di Pietro da Deruta nel 1473, i quali statuti furono posteriormente confermati da mons. Ippolito Della Corgna vescovo di Perugia, e si conservavano nell’archivio della chiesa priorale suburbana di S. Costanzo.
Un’altra chiesa denominata di S. Maria del Piano fu eretta a spese della Comunità di Papiano nel 1646 per la maggiore comodità degli abitanti nel piano sia dell’una che dell’altra parrocchia, ed era sottoposta al monastero di S. Pietro, come pure era a questo soggetto l’oratorio posto nell’ingresso del castello ed intitolato a S. Maria o anche S. Liberata.
Esisteva anche un altro oratorio di proprietà della famiglia Della Corgna intitolalo a S. Fiorenzo e un altro della famiglia dei Della Palla dedicato a S. Francesco.
Della chiesa di S. Pietro, dipendente dalla pieve di S. Valentino, e di quella di S. Marco, dipendente dal monastero di S. Pietro, non esiste più traccia, come tutte le precedenti descritte: della prima si ha memoria nel più volte citato catalogo delle chiese territoriali di Perugia compilato verso la metà del secolo XIV: della seconda si fa menzione in un diploma di Corrado II fin dall’anno 1027, e crediamo che vicino a Papiano sia tuttora una località col vocabolo S. Marco, dove forse sorgeva l’antica chiesuola.
Ai giorni nostri l’unico edificio religioso presente a Papiano è la chiesa di San Michele.
Ricordiamo, come nota storica, che nel 1717 fu eretto a Papiano un Monte Frumentario per opera delle varie Fraternite religiose con particolari costituzioni formate da mons. De’ Buoi e approvate poi con qualche riforma da mons. Filippo Amadei nel 1704.
 

Aspetto

Guardandola dal paese di Papiano, si nota questo imponente rudere con il campanile a vela che ancora svetta ad est campeggiando sopra le mura laterali prive di tetto, ma mai uno si aspetterebbe vedendola da vicino che cosa contiene; infatti nel mio lungo peregrinare alla scoperta delle antiche chiese ho trovato di tutto e spesso non ho trovato più nulla, perché tutto era crollato, edifici trasformati in stalle, alberghi, legnaie, magazzini, ma mai mi sono imbattuto, come qui, in un edificio trasformato in una stalla dove ogni angolo è stato adattato ad un particolare animale.
Entrando infatti ho trovato nell’abbandono più totale, un angolo attrezzato per la stalla di uno o più maiali con tanto di box esterno, angolo per il pollaio delle galline con tanto di recinto, angolo per le tane dei conigli con altrettanto recinto esterno, una stalla probabilmente per una pecora, o più di una e per finire, le nicchie degli altari laterali attrezzate per sostenere i posatoi e i nidi dei piccioni.
Penso che più di così!!!…
 

Fonti documentative

Ascenso Riccieri – Memorie Storiche del Comune di Marsciano fino a tutto il secolo XVI – 1814
 

Mappa

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