Chiesa di Sant’Antonio – Torre di Cammoro di Sellano (PG)

La chiesa è a monte della strada all’incrocio per la frazione di Torre.

 

Cenni Storici

L’antica e minuscola chiesa di S. Antonio Abate di origine due-trecentesca si trova lungo la strada che da Cammoro arriva ad Orsano seguendo la vallata formata dal fosso Fauvella.
L’edificio sorge a sinistra, a ridosso della strada, sopra un piccolo poggio.
Quella che vediamo oggi è la ricostruzione dell’edificio che sorgeva più a monte di circa un centinaio di metri, e ricostruita nel 1963.
Secondo le “Rationes Decimarum” la primitiva chiesa di Sant’Antonio era esistente nel XIV sec. e più precisamente è menzionata nell’anno 1333 in cui versa regolarmente la sua quota.
La descrizione che ne fa il vescovo Lascaris nella sua visita pastorale del 1713 così dice:
“… di buon mattino (il 22 agosto) il vescovo ascoltò la messa celebrata dal suo cappellano e con il suo seguito ed il curato discese a piedi dal castello di Cammoro ad un’altra villa rurale… Vi è un’unica chiesa consacrata a S. Antonio Abate, fu edificata dalla Comunità e donata: piccola struttura a pianta quadrata, ben pavimentata e con tetto rustico, unica porta, unica campanula e unico alture con una pittura dedicata al santo titolare.
Nel 1703 fu non poco sconquassate dal terremoto e ora restaurata a spese della Comunità
”.
In precedenza il De Lunel l’aveva descritta “rurale et simplicem e unita alla chiesa di Santa Maria“, ordinò che si mettessero in un sacrario le ceneri di un crocifisso bruciatosi che era da tempo antico collegato alla porta e di sostituirlo con qualche altra immagine.
Caduta la vecchia chiesa completamente in rovina, come precedentemente detto, nel 1963 ne è stata ricostruita, poco distante, un’altra con lo stesso titolo, dove è stato trasferito il vecchio portale ad ogiva con l’iscrizione incisa.
Il significato della stessa è stato chiaramente decifrato dallo studioso Romano Cordella, che vi ha letto, in un linguaggio popolare, la firma dei mastri lombardi costruttori della chiesa di S. Maria Nova di Cammoro, e del loro committente, “lo Comuno” (dice il Lascaris, nel resoconto della sua Visita pastorale del 22 agosto 1713, cc. 45-411, che la chiesa assunse il titolo di parrocchiale, trasferitovi da S. Lucia, quando “fu ampliala e denominata S. Maria Nuova“).
Questo è il testo dell’iscrizione svelato da R. Cordella:
G(ES)US — SANTA MARRIA NOVA. MASTRO LORENZO. MASTRO CRISTOFENO LO(M)BARDI FABREGATORI — MCC 146 (ET) CC. LO COMUNO.
Quindi si parla della chiesa di Santa Maria Nuova di Cammoro , dei fabbricatori ( Mastro Lorenzo e Mastro Cristofeno Lombardi) della data di fabbricazione e del committente (Il Comune).
La data sarebbe quindi 1546 (sommando 1200 + 146 + 200).
Sulla data però esistono incongruenze e differenti interpretazioni, infatti si parla di 1476 o 1479 a seconda della lettura inversa dei caratteri della terzultima riga.
Si osserva che i muratori lombardi in zona raggiunsero l’apice della presenza proprio nel ‘500.
 

Aspetto esterno

Il minuscolo edificio si presenta con tetto a capanna ed una minuscola campana posta nella parte retrostante, mentre la facciata è coperta da un portico per tutta la sua lunghezza.
 

Interno

L’interno è a pareti bianche privo di affreschi.
 

Ringraziamenti

Da questa pagina mi sento nel dovere di ringraziare la Sig.ra Francesca Tosti Presidente della Pro-Loco di Molini che mi ha accompagnato nella visita per la sua cortesia e smisurata disponibilità.
 

Fonti documentative

M. Francisci A. Bianchi – Cammoro nella storia: un castello a guardia della via della Spina – Comunanza Agraria di Cammoro
 

Mappa

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