Chiesa di Sant’Apollinare – Peneggi di Sellano (PG)

Il paese di Peneggi è fra i più introvabili del sellanese, ma la chiesa è un vero e proprio tesoro nascosto.

 

Cenni Storici

Peneggi è forse la località montana del territorio sellanese con i maggiori disagi dal punto di vista dei collegamenti al restante territorio.
Nel suo piccolo centro nasconde forse una delle più belle chiesette del circondario che il Lascaris nella sua visita pastorale così descrisse: “Peneggi ha sull’altura una chiesetta romanica dedicata a S. Apollinare. Costruita in filari di pietra locale, presenta sulla facciata un portale stretto con lunetta a duplice spigolo e un campaniletto a vela al centro. Termina con piccola abside romanica (sec. XIII). La calotta internamente è dipinta da Camillo Angelucci di Mevale (1585) …….”.
Edificata nel XIII secolo, è citata nel codice Pelosius faceva parte della Pievania di Mevale, presenta i caratteri tipici delle piccole chiese romaniche rurali.
La chiesetta è stata danneggiata dagli eventi sismici del 1997, poi ristrutturata; oltre all’affresco nell’abside, a seguito di interventi di ripulitura di strati di tinteggio e di intonaci, sono stati riscoperti sulla parete destra altri affreschi.
 

Aspetto esterno

Sulla semplice facciata, con tetto a capanna, si apre il portale lunettato a due rincassi; appena sopra si nota una piccola finestra quadrata ed il campanile a vela a un solo fornice disposto centralmente. La realizzazione della muratura è in pietra squadrata disposta a filari, con conci ben connessi, tipica del primo romanico spoletino.
 

Interno

L’interno è a navata unica con presbiterio leggermente rialzato e copertura a capriata.
Sulla parete sinistra rimangono tracce di una decorazione a festoni.
L’abside è completamente affrescata, sulla calotta è l’Eterno fra Angeli che sorreggono la corona per la Vergine Maria, sul tamburo a sinistra Sant’Apollinare, sotto cui è posto un cartiglio con una preghiera, al centro Madonna col Bambino, sotto cui è posto un cartiglio con una dedica del donatore e data 1585, a destra una Santa con palma del martirio e libro, con ogni probabilità Santa Caterina d’Alessandria.
Sono opera del pittore Camillo Angelucci, la Madonna di tipo Michelangiolesco presenta il Bambino nudo dritto sulle ginocchia nell’atto di camminare ed è una tra le migliori dipinte da Camillo.
Ai lati del rincasso absidale sono affrescati Sant’Antonio abate e Santa Apollonia.
Sulla parete destra si trovano una serie di affreschi votivi quattrocenteschi, di difficile lettura e molto deteriorati, il primo Santo barbuto, a sinistra, probabilmente è Sant’Antonio abate, seguono due raffigurazioni della Madonna in trono col Bambino, un altro Santo difficilmente riconoscibile, forse Santo Stefano, un’altra Madonna in trono col Bambino, al registro inferiore un Santo non riconosciuto, con una croce patente effigiata sul saio e un libro in mano.
 

Fonti documentative

AA.VV. – Forgiata dalle Acque. Sellano e il suo territorio – 2017
FABBI A. – Guida della Valnerina: storia e arte / Abeto (PG) – presso l’autore, 1977
FABBI A. – Storia dei comuni della Valnerina Abeto (PG) – presso l’autore, 1976
SPERANDIO B. - Chiese romaniche in Umbria – Quattroemme, Perugia, 2001
 

Nota

Il testo è stato prodotto da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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