Cenni Storici
Della chiesa si è riusciti a reperire pochissime notizie.
Ne accenna lo storico Raspini nelle sua “Descrizione dei ruderi romani esistenti nel territorio di Mompeo come apparivano tra il 1916 e il 1923“:
“Entrando nella Chiesa si resta sorpresi dalla sua altezza. La sua pianta ricorda una doppia croce. Un arco maestoso tutto sesto fa comunicare la parte anteriore con la posteriore. La lunghezza è di metri 13,50. La larghezza di metri 8,60. Nella parte opposta alla porta è l’altare e ivi dall’esterno si nota un arco identico a quello già ricordato, ora murato e richiuso“.
Si trova poco fuori dal centro abitato, d’epoca medievale, come testimoniato dall’arco ogivale tamponato sito dietro l’attuale parete d’altare, che può far risalire le sue origini al XIV secolo.
Il luogo ove sorge è disseminato di pietrame lavorato di epoca romana, che testimonia la presenza di una preesistente costruzione di cui non si conosce la destinazione.
Anche le sue murature inglobano varie porzioni di pietre e lapidi d’edifici romani usati come materiali da costruzione; un’ara romana è stata reimpiegata come acquasantiera.
A parere del Raspini la chiesa era costruita su un edificio romano, “un locale sontuoso ad uso di terme“.
È probabile che la chiesa sia stata ristrutturata, invertendone l’orientamento rispetto a quello precedente, a seguito dell’opera di rinnovamento edilizio avviata dai Naro, che acquisirono il possesso di Mompeo il 15 maggio del 1646.
Fino a circa cinquant’anni fa era ancora officiata, poi è caduta nel degrado.
Aspetto esterno
All’esterno conserva quasi integre in elevazione le murature perimetrali, si accede alla chiesa attraverso un portale in pietra con un architrave in precario equilibri statico.
Addossati alla chiesa si trovano alcuni ambienti, forse già casa parrocchiale e utilizzati fino a epoca relativamente recente come abitazioni.
Interno
L’interno è ad aula unica con nartece; la copertura è quasi completamente perduta.
Le sue pareti sono interamente decorate da un’insolita imitazione di carta da parati.
Sulla parete d’altare un affresco ancora ben conservato raffigura la Vergine coronata da angeli, ai suoi piedi due figure di Santi.
L’opera ricorda vagamente le opere di Vincenzo Manenti, la cui bottega era operosa nello stesso periodo nella parrocchiale di Mompeo, ma il linguaggio pittorico è più popolare e anche più gradevole, caratterizzato da figure con lo sguardo rivolto in alto, quasi in estasi, che probabilmente sono di mano dello stesso autore che ha affrescato la Madonna Assunta in Cielo in un ovale nella volta della parrocchiale a Lei dedicata.
Le due figure site al di sotto della Vergine a una prima ipotesi possono essere interpretate come i santi protettori di Mompeo, Sant’Egidio abate e San Vincenzo Ferrer.
La figura di destra non risponde affatto all’iconografia di San Vincenzo Ferrer, il santo che vi è raffigurato indossa la tiara e l’abbigliamento da vescovo, come Vincenzo Ferrer non fu mai.
Anche Sant’Egidio non risulta essere stato mai vescovo, ma il volto barbuto raffigurato è l’immagine speculare di quello di sinistra, inoltre, nella parrocchiale di Mompeo si trovano una statua un affresco in cui Sant’Egidio è mostrato in abiti vescovili, pertanto l’ipotesi più probabile è che ambo i santi raffigurino Sant’Egidio abate.
Sulla parete destra si aprono due porte comunicanti con gli edifici annessi.
Come già detto a destra dell’ingresso si trova un’ara romana trasformata in acquasantiera.
Fonti documentative
Fiori, 1923: Descrizione dei ruderi romani esistenti nel territorio di Mompeo come apparivano fra il 1916 e il 1923, in F. Raspini, 1977, Cenni storici e appunti su Mompeo, Roma 1977.
Nota
Foto e testi di Pierluigi Capotondi e Silvio Sorcini.
Notadi ringraziamento
Si ringrazia l’amico Leonard Petricola per la segnalazione.
Mappa
Link alle coordinate: 42.25121949195502, 12.771351920743163