Chiesa di Sant’Onofrio – Cesi (TR)

La chiesa, che dall’alto della città di Cesi domina la vallata ternana, fu costruita su un antico eremo.

 

Cenni storici

La Chiesa di Sant’Onofrio è posizionata sopra l’abitato del paese, immersa nel bosco che è indicato con lo stesso nome domina dall’alto l’intero centro storico di Cesi e tutta la valle ternana.
Sant’Onofrio è il Patrono di Cesi.
La chiesa sorge su un antico luogo eremitico, la prima costruzione risale al XIV secolo.
In un affresco seicentesco nella chiesa di San Biagio la chiesa appare, raffigurata per la prima volta, in un panorama di Cesi.
Durante il vescovato di Lorenzo Castrucci (1617 – 1655) è intrapresa la costruzione della nuova chiesa.
Nel 1675 il vescovo Facchinetti ordina di togliere “i muri della chiesa vecchia all’entrare della chiesa nuova” e che sia ripulita da sassi e calcinacci.
Dispone inoltre che “se faccino dui scoli alle grate di fuori di detta chiesa per inginocchiarsi“.
Nello stesso anno monsignor Felice Contelori così descrive la chiesa nel suo Memorie historiche della terra di Cesi:
La chiesa di S. Onofrio Anacoreta si vede fabricata dalla parte di Levante in mezo alla selva sopra la Terra, vicino ad uno de gl’antichi Baloardi. Vi sono le semplici mura con l’altare dedicato al Santo, con habitatione commoda per un sacerdote e dui Romiti. Il Popolo ha eletto questo santo per suo Avocato sperando con il suo mezo star sicuro dal precipitio, che minacciano li sassi del Monte, che soprastano alla Terra“.
In un inventario del 1690 stilato dall’arciprete di Sant’Angelo si dice che ha tre altari, ospita due eremiti laici e ha come rendita 15 scudi l’anno.
In un ulteriore inventario del 1718 è descritto in stato di abbandono.
Con decreto del 1755 è ordinata la soppressione dei beni della chiesa di Sant’Onofrio.
La chiesa è così citata nel 1859 dal Palmieri:
Discendendo dal monte della Rocca, nella selva vicino al Romitorio di S. Onofrio, scorgesi un baluardo di grosse pietre senza calce, che rovinò nel 1645“.
La chiesa è stata restaurata nel 1906, come ricordato da un’iscrizione presso l’altare di destra.
Nel 1930 l’edificio è adibito a colonia montana per i bambini di Cesi.
Un ulteriore restauro è eseguito nel 1948, ma il complesso è poi abbandonato e ridotto una situazione di estremo degrado.
Nel 2001 crolla il tetto e viene ricostruito quello della chiesa.
Nel 2014 tutto era in completa rovina, infestato da piante rampicanti in stato di forte degrado, poi, grazie all’associazione Amici di Sant’Onofrio di Cesi, sono stati eseguiti diversi interventi che hanno portato alla sistemazione del percorso che porta al sito, del piccolo piazzale adiacente alla chiesa e dell’interno.
Rimane ancora da sistemare la parte di edificio adiacente, pericolante ora non accessibile.
La speranza è che si possano trovare i fondi per poter ultimare i lavori di restauro.
Dal fiancheggiante belvedere, che poggia sopra un’interessante sostruzione a grandi blocchi, probabilmente di epoca umbra, è possibile ammirare un magnifico panorama.
 

Aspetto esterno

L’esterno si presenta nella forma del classico edificio votivo, ancorché di dimensioni superiori all’usuale.
La facciata a capanna è sormontata da un timpano con decorazione a dadini, al centro si apre un portale in laterizio affiancato da due finestrelle, una più grande è posta sopra a dar luce all’interno, sopra il portale si legge la scritta DEO ET AGNET/DICATUM/ANNO DOMINI/MDCXII.
Il campanile, realizzato in laterizio, è a vela a doppio fornice, privo di campane.
 

Interno

L’interno è ad aula unica, privo di arredi e fortemente danneggiato da anni di incuria.
È ornato da tre altari; il primo, a sinistra, è abbellito da una statua di Sant’Antonio abate col classico maialino nero.
Presso l’altare principale è collocata la statua di Sant’Onofrio, come d’uso vestito dai soli capelli e dal perizoma di foglie, in compagnia di un cervo.
L’altare principale, con al centro un Crocifisso, è arricchito da un’elegante decorazione con una bella teoria di angeli, purtroppo danneggiati da atti di vandalismo e depredazioni.
Molto elegante l’altare di destra, anche qui, purtroppo la decorazione ha subito vistosi danni.
 

Ringraziamenti

Ringrazio l’amico Stefano Montori, preziosa guida e fonte di informazioni e con lui l’Associazione Amici di Sant’Onofrio di Cesi, che sta realizzando un prezioso lavoro di recupero
 

Fonti documentative

Notizie cortesemente fornitemi da Stefano Montori dell’associazione Amici di Sant’Onofrio di Cesi
Memorie historiche della terra di Cesi raccolte da monsignor Felice Contelori
STATISTICA DELLO STATO PONTIFICIO OSSIA BREVE DESCRIZIONE LORO MALATTIE PREDOMINANTICOMMERCIO, INDUSTRIA, AGRICOLTURA, ISTITUTI DI PUBBLICA BENEFICENZA SANTUARJ, ACQUE POTABILI E MINERALI, POPOLAZIONE NOMI DI QUEI BENEMERITI CHE SI SEGNALARONO IN SCIENZE, LETTERE, ED ARTI ED ALTRE NOZIONI UTILI PER I MEDICI, CHIRURGI, IMPIEGATI, VIAGGIATORI, COMMERCIANTI E PER OGNI ALTRO CETO DI PERSONE COMPILATA DAL CAV. ADONE PALMIERI PARTE QUINTA PROVINCIE DI SPOLETI E CAMERINO.
ROMA 1859. DALLA TIPOGRAFIA FORENSE
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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