Chiesa Madonna della Misericordia – Monteleone di Fermo (FM)

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Cenni Storici

La chiesa della Madonna della Misericordia o del Crocifisso

E’ così detta per la presenza dell’affresco della Madonna della Misericordia sull’altare maggiore, o per il bel crocifisso di legni di fico, che era nell’altare di sinistra, ora nella chiesa parrocchiale di S. Marone. Le pareti esterne sono tutte decorate da lesene e archetti pensili intrecciati sorretti da beccatelli; la facciata è larga 7,20 m; la parete destra è lunga 13.20 m i due absidi laterali e quello centrale hanno mantenuto la precedente muratura rozza di pietra; sopra c’è un campanile a vela con campana del 1640 ca.; nella parete di sinistra si ha una sporgenza in corrispondenza della nicchia che ospitava il Crocifisso. All’interno si vede tutta la travatura maggiore e minore e la pavimentazione in cotto dell’epoca.

L’altare
Esso è a forma di tempietto, dove vi è rappresentata la Madonna della Misericordia con ai lati S. Giovanni Battista, S. Caterina d’Alessandria e angeli musicanti; nella parte superiore, nei pennacchi del tempietto ci sono S. Gabriele Arcangelo e la SS.ma Annunziata. Negli scomparti ai piedi dell’affresco vi sono: una scopa, un libro, un donatore, il panorama del castello di M. Leone, il donatore con un libro, un altro libro, 2 ampolle.
Nella parete destra della chiesa
Ci sono in ordine su due livelli: Giobbe, S. Vito, S. Modesto, sotto S. Benedetto da Norcia S, Gregorio e S. Vittoria e in fondo Polittico della Trinità.

San Rocco
In una nicchia c’è una statua lignea, di autore anonimo, in legno del ‘500 di S. Rocco, protettore contro le pestilenze; ai lati della nicchia vi sono S. Antonio Abate e S. Adamo Abate insieme a San Sebastiano.
Sopra porta principale
Sulla parete di fondo, al centro sopra la finestra c’è l’Eterno Padre, poi in successione ci sono S. Elisabetta, S. Elena, S. Martino, S. Marone, questi ultimi due erano fino al secolo scorso i patroni di Monteleone, ai lati della porta d’ingresso vi sono la Madonna del Latte e S. Michele Arcangelo, San Michele è un arcangelo ricordato per aver difeso la fede in Dio contro Satana. Capo degli angeli, prima accanto a Lucifero si separa rimanendo fedele a Dio.
Nella parete sinistra c’è il Giudizio Universale (3,30 m x 6,50 m), con un’estensione di 21,45 mq. Nella parte superiore è affrescato il Paradiso, mentre in quella inferiore, a tempera, abbiamo il Paradiso terrestre (Adamo ed Eva), S. Michele Arcangelo, il Purgatorio e l’Inferno. Al centro domina la figura del Cristo giudice, contornato da angeli musicanti, alla sua destra vi sono tre gruppi di angeli (Arcangeli, Principati e Potestates) e tre gruppi di beati (Vergini, Martiri, Apostoli ed Evangelisti) con la Madonna, così come alla sua sinistra altri tre di angeli (Troni, Dominazioni, Virtù) e tre di beati (Apostoli, Pontefici e Cardinali, Confessori) con S. Giovanni Battista. L’inferno è rappresentato da Lucifero e da dieci fumetti in cui sono puniti altrettanti peccati. Vicino a S. Michele è possibile leggere la data “1548”, mentre ai piedi del Cristo la firma “ORPHEUS PR.” del farfense Orfeo Presutti (1527-1556).

LA STORIA
Metà del 1300, dopo 8 secoli ritorna la peste in Europa, è un epidemia devastante si calcola tra il 1348/1351 abbia provocato la morte a circa 30 milioni di persone su un totale di 100 milioni. Ascoli e macerata perdono oltre la metà degli abitanti. La malattia colpisce in maniera più forte i centri abitati; il contagio è minore in campagna. Dopo la prima apparizione alla metà del 300 la peste si insedia in Europa per circa 3 secoli fino a metà del 600. Alto è il disorientamento tra le persone, frequenti le manifestazioni di panico di fronte alla impossibilità di far fronte alla malattia, e qui si fa ricorso alla fede. Dopo la manifestazione del 1399 che dal Piemonte si estende a tutta la penisola si formano le “compagnie dei bianchi”, schiere di uomini e donne che sopra ai vestiti indossavano tuniche bianche di lino con cappuccio, vanno in processione da una chiesa all’altra percuotendosi in segno di penitenza pregando e gridando “misericordia e pace”. Si rivolgono soprattutto alla Madonna ecco il titolo di Misericordia. Si diffonde la voce soprattutto che se si edifica in un solo giorno la chiesa in forma circolare intitolata alla Madonna della Misericordia il contagio ha termine. Si costruivano un po’ ovunque tali chiese. A Fermo viene edificata nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre del 1399. Chiese contra pestem, contro la peste. Nella metà del 400 la chiesa della madonna della misericordia viene edificata anche a monteleone in forma circolare con cupolino, sull’altare l’affresco centrale rappresenta la Madonna che dà riparo sotto il mantello ai fedeli che ricorrono a lei. Nei primi del 500 la chiesa viene ampliata e acquista la forma attuale. Sulla parete di sinistra viene ricavata la cappella con altare dedicato al Crocefisso, il manufatto di pregevole fattura quattrocentesca è ora nella chiesa parrocchiale di San Marone. Viene consacrata nel 1552 27 maggio. Nel corso del 600, a seguito di infiltrazioni d’acqua, il cupolino viene demolito e sostituito con la vela campanaria ancora presente. Oltre agli aspetti religiosi, la chiesa ha un grande valore storico artistico. Documenta una fase importante, anche se triste, della vita dell’epoca in tutta Italia e soprattutto conserva dipinti pregevoli che costituiscono attualmente uno dei cicli pittorici + estesi tra quelli conservati nel fermano. Di grande interesse il giudizio universale firmato da Orfeo Presutti (allievo Vincenzo pagani) di Fano nel 1548. Molto bella la statua lignea di san rocco anche essa del 500, in quanto anch’esso insieme a San Sebastiano erano invocati contro la peste.
 

Monteleone di Fermo (FM)

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