Chiesa rupestre di San Silvestro – Vasanello (VT)


 

Cenni Storici e descrittivi

Il complesso rupestre noto anche come “Cappella di San Silvestro” si trova al centro dell’omonima valle, sul fianco orientale di uno sperone tufaceo a circa due chilometri a nord dall’abitato di Vasanello.
Per raggiungere la chiesa da Vasanello si deve andare in direzione del cimitero, qui giunti si mantiene la destra imboccando una stretta strada prima asfaltata e poi sterrata che conduce al Parco dei Fontanili, poco prima di giungervi si gira a sinistra passando sopra un vecchio ponte e da qui si prosegue a piedi.
L’accesso, situato in un’area caratterizzata da campi coltivati e delimitata a ovest dal fosso del Fontanile, non è facilmente individuabile, occorre risalire un pendio scosceso con solo una traccia di sentiero.
Vi si entra oggi attraverso un vano, di natura esclusivamente ipogea e a pianta approssimativamente quadrangolare, largo circa 4,85 metri all’imbocco e 5,80 all’interno, profondo 4,10 metri e alto 2,35.
Originariamente era probabilmente una tomba falisca, poi utilizzato forse come romitorio, data la probabile presenza di un vano soppalcato con giacigli, come romitorio per i monaci e, più avanti, come ambiente di servizio per la chiesa, una sorta di sagrestia; ha forse chiuso le sue tante utilizzazioni come stalla.
Sulla parete più lunga si nota la presenza di una nicchia.
Si accede al luogo di culto tramite un passaggio di forma approssimativamente rettangolare che si apre sulla parete sinistra che costituisce un setto divisorio volutamente risparmiato durante l’escavazione.
Sulle pareti del vano d’accesso sono identificabili tre fori sagomati a scivolo per l’alloggiamento di un sistema di chiusura.
Il vano principale, semi-ipogeo, è costituito da una profonda aula a pianta rettangolare di 8,50 metri di
lunghezza e 4,50 metri di larghezza.
Il cielo è costituito da una volta a botte realizzata in conci squadrati, posti in opera a secco secondo le generatrici, nel punto più elevato l’altezza è di circa cinque metri; la porzione meridionale della copertura, interessata da un cedimento strutturale, è ormai persa.
Su entrambi i lati, nel punto d’imposta con la volta, a circa 2,20 metri da terra, corre una risega parallela alla linea d’imposta, per tutta l’estensione parietale.
Probabilmente la copertura proseguiva forse con una tettoia, come testimoniato dalla presenza di numerosi frammenti di coppi e tegole medioevali.
La parte frontale, ove era presumibilmente la facciata e l’accesso alla chiesa, è completamente crollata.
In prossimità della parete di fondo, a 1,20 metri circa da essa, su ambedue le pareti, vi sono tre incassi, posti a distanza costante fra loro, identificabili come alloggiamenti per travi, elementi costitutivi di un’infrastruttura lignea di difficile interpretazione, forse da relazionare con un temporaneo utilizzo dell’ambiente come abitazione.
La parete sinistra è interamente costruita con grandi blocchi di tufo, squadrati e spianati, disposti in corsi orizzontali, legati da malta.
Vi si apre una nicchia che consente di scorgere l’originale parete dell’ambiente ipogeo.
La zona presbiteriale è delimitata da un gradone tufaceo sopraelevato rispetto al piano di calpestio.
Nell’area preposta alle celebrazioni eucaristiche, sono osservabili diversi accessori d’arredo: alcuni tagli nella porzione pavimentale e occidentale del risparmio, un incasso rettangolare, nel quale si tende a riconoscere l’alloggiamento per un altare e una nicchia di forma trapezoidale, rettangolare; una piccola vasca ricavata nell’intercapedine della parete occidentale.
La parete absidale, a terminazione tronca, è addossata alla parete tufacea.
La parete destra è solo parzialmente coperta da una struttura muraria analoga a quella della parete opposta, la parte prossimale alla zona presbiteriale mostra ancora la nuda roccia.
Non si è rinvenuta traccia degli affreschi alle pareti, citati in letteratura.
Della chiesetta rupestre non si conoscono con esattezza le origini ma si può ipotizzare dalle caratteristiche delle murature superstiti, che risalga al VII-VIII secolo.
L’ipotesi è avvalorata anche dalla vicinanza con la Curtis longobarda di Palazzolo, che risale appunto a tale periodo.
È suggestiva l’ipotesi che la chiesa sia sorta su un preesistente luogo di culto pagano, non ne esistono prove documentarie o archeologiche ma la dedica a San Silvestro papa, primo successore di San Pietro, compare frequentemente nella sovrapposizione di luoghi di culto della nuova religione a più antichi siti religiosi.
 

Fonti documentative

Giancarlo Pastura – Il Territorio Di Vasanello In Età Medievale. Vol. 1: La Realtà Rupestre – 2014
Giancarlo Pastura – Le strutture rupestri di pertinenza del monastero di San Silvestro in Capitenel territorio compreso tra Monti Cimini e Tevere – in Spolia, Journal of Medieval StudiesEssays 2016, anno XII, n. 2,pp. 107 – 130
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link coordinate: 42.424806 12.307583

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