Convento di Sant’Antonio – Monteluco di Spoleto

Un’altro bene culturale buttato via.

 

Cenni Storici

A circa 500 metri dall’inizio del sentiero pedonale per Monteluco, una deviazione, attraverso uno scenografico viale ombreggiato e pianeggiante, conduce al complesso di Sant’Antonio abate, probabile luogo di un antico romitorio.
Alessandro VI, con breve del 15 febbraio 1494, conservato in archivio, concedeva ai Minori dell’Osservanza dell’Umbria, di accettare la donazione di Pietrosanto, (Piersanto Cecili, detto Saccoccio) Giovanni e Antonio di Pierpaolo della Chiesa di Sant’Antonio, presso Monteluco di Spoleto, affinché vi costruissero un Convento. Come richiesto dai donatori, i frati avrebbero dovuto celebrare in perpetuo “unum anniversarium” per le loro anime alla festa di Sant’Antonio.
Il verbale di sacra visita canonica del 1723 dice ignota la data di fondazione del Convento e della Chiesa; tuttavia sappiamo che gli Osservanti ne presero possesso nel 1568.
Il convento era fornito di 22 camere, un refettorio, alcune stanze di lavoro, cucina e cantina; non aveva però la biblioteca. In chiesa si trovavano cinque altari, uno per ciascuna confraternita, e una fornita sagrestia.
L’Infermeria era quella dell’Abbazia di S. Paolo inter vineas di Spoleto: il contributo annuo ammontava a quattro scudi. I frati gestivano due Ospizi: uno a Spoleto e l’altro a Beroide, a cinque miglia di distanza.
I frati risedettero nel Convento fino al 1810, quando questo fu acquisito dal demanio in occasione delle soppressioni disposte dal Governo francese.
Successivamente non fu più riaperto.
Nel 1867 vi si radunarono i Garibaldini di Mantana, tre anni dopo fu acquistato dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso “Luigi Pianciani”, divenendone la sede.
Durante la prima guerra mondiale circa duecento prigionieri di guerra, soprattutto ungheresi, furono impiegati nel lavoro di apertura della nuova strada carrozzabile per il Monteluco ed erano alloggiati nell’eremo di S. Antonio, che, all’epoca, apparteneva ancora alla Società Operaia “Pianciani”.
In seguito passò di proprietà del Comune di Spoleto e vi furono ospitate famiglie indigenti.
Ora è nel più completo abbandono.
 

Aspetto attuale

La Chiesa, a navata unica con rudimentali cappelle sporgenti, conservava un grande soffitto ligneo seicentesco, ormai quasi completamente perduto.
Il convento, molto alterato, conserva ancora un bel porticato cinquecentesco in pietra e cotto, completamente invaso dalla vegetazione.
Dal chiostro si accede in un sotterraneo, probabilmente ciò che resta dell’antica chiesa, un lungo vano con volta a botte, molto danneggiato, decorato da affreschi, fino a qualche anno fa ancora leggibili, benché oscurati dal fumo, raffiguranti frati francescani a mezza figura, probabilmente del secolo XVI, nella parete di fondo della scala d’accesso è raffigurato un Cristo risorto, affresco del secolo XVII.
Sempre dal chiostro si accede ad un ampio corridoio di carattere cinquecentesco, con volte a crociera su peducci scolpiti e nelle lunette interessanti affreschi della seconda metà del Cinquecento, che si contraddistinguono per particolarità iconografiche e per un singolare carattere primitiveggiante.
Le scene erano già poco leggibili qualche anno fa e bisognose di restauro, raffigurano: Il Crocefisso parla a San Francesco; La rinuncia agli averi; Incontro di S. Francesco con S. Chiara; Il lebbroso; Il perdono d’Assisi; S. Francesco offre il Bambino a Santa Chiara. Il ciclo potrebbe proseguire nelle lunette corrispondenti al lato del chiostro oggi imbiancate.
 

Fonti documentative

Toscano B., Giacchè L., Ragni B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. Spoleto, Edindustria

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=41313

“Pietre che parlano” Conventi chiusi e Conventi apertidella Provincia Serafica di San Francesco http://www.assisiofm.it/allegati/395-Pietre%20che%20parlano.pdf
 

Nota

La galleria fotografica e i testi sono stati elaborati da Silvio Sorcini
 

Da vedere nella zona

Abbazia di San Giuliano
Eremo francescano di Monteluco
Eremo di San Michele Arcangelo – Monteluco
Chiesa di San Pietro
 

Mappa

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