Eremo di Sant’Egidio della valle – Norcia (PG)


 

Cenni Storici

I resti dell’eremo, della chiesa e di un probabile piccolo insediamento religioso a quota 739 metri s.l.m. su un poggio sito a sinistra dell’antica viabilità che percorrendo la valle di Cortignori saliva del castello di Biselli, tra i due promontori dove sorgono i paesi di Forsivo e Cortigno.
Lo si trova sulla cartografia militare col nome di Casali Sant’Egidio.
Era chiamato anche “de valle Orseggia” o “de valle Orsci“, nomi che alludevano alla presenza dell’orso, testimoniata nella montagna nursina fino al secolo XVII.
La frequentazione eremitica risale probabilmente a epoca molto antica, forse può essere messa in relazione con la migrazione dei trecento siri per sfuggire alle persecuzioni dell’imperatore bizantino Anastasio I Dicoro, fedele all’eresia monofisita, s’imbarcarono verso l’Italia.
Accolti qui da Papa Ormisda, con la sua autorizzazione si recarono ad evangelizzare popoli che vivevano sull’appennino umbro marchigiano e fra cui il cristianesimo non era ancora molto diffuso; fondarono eremi e abbazie lungo la via Flaminia o nei suoi pressi, tra i monaci più noti ricordiamo Spes, Eutizio, Fiorenzo, Isacco, Mauro e suo figlio Felice.
Certo è che la dedica a Sant’Egidio ricorre con una certa frequenza tra gli eremi della Valnerina.
Del 1244 la chiesa era dipendente dell’Eremo di San Biagio di Campi, occupato dai monaci agostiniani, in seguito passò ai Benedettini di San Benedetto di Norcia.
Non si conosce il periodo in cui è stato abbandonato.
 

Aspetto

Il complesso si presenta oggi di difficile lettura, in parte interrato e avvolto da una fitta vegetazione.
I resti della chiesa e del romitorio mostrano una realizzazione con diversi tempi di fabbrica.
Il nucleo più antico, probabilmente la chiesa, è realizzato con blocchi di calcare abbastanza rifiniti ma di dimensioni molto variabili, connessi tra di loro senza malta, sicuramente è una struttura preromanica, per le caratteristiche potrebbe risalire al IX – X secolo.
La zona occidentale mostra caratteristiche della muratura abbastanza simili a quelle dei resti della chiesa.
La parte orientale sembrerebbe essere la più recente, forse pertinente alla fase dell’insediamento benedettino, le pietre sono sbozzate in maniera grossolana e vi è impiego di malta.
A valle dell’insediamento dovevano esserci coltivazioni di viti, si è rinvenuto un pozzetto per la preparazione del verderame, si incontrano inoltre numerosi resti che testimoniano la regimentazione delle acque è l’uso agricolo nella parte pianeggiante della valle.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia l’amico Marco Barbarossa, preziosa guida al sito.
Si ringrazia l’amico Agostino Lucidi per le informazioni fornite.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

R. Cordella – Norcia guida storico-artistica. Una mostra, un restauro – Norcia 1995
R. Cordella – S. Petrini – Guida di Norcia e del suo territorio – Norcia 1978
Toscano B., Giacchè L., Ragni B. – L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano – Roma, 1977
L. Fausti – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo – in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
 

Mappa

Link coordinate: 42.806414 12.988169

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