Fonte di Nempe – Monteleone di Spoleto (PG)

La struttura muraria è in buono stato, ma la fonte necessiterebbe di una bella ripulitura.

 

Cenni Storici

La fonte è situata nella vallata ai piedi di Monteleone poco lontano dalla provinciale 470 proprio dietro un casale privato inconfondibile per il cilindrico silos rosa che si nota dalla strada.
La fonte ora quasi in disuso, è molto antica ed aveva un duplice utilizzo, sia per uso animale, sia per uso domestico, inteso il lavaggio dei panni che veniva fatto nelle adiacenti vasche.
La stessa ha assunto una certa importanza sia per la purezza delle acque sia perchè è stata citata da Antonio Piersanti nella sua descrizione delle fonti di Monte Leone dell’Umbria, testo del 1702 dal titolo “Il Leone degl’Appennini e sue vicende”.
Infatti nella descrizione dei pregi del nostro territorio ed in particolare delle acque, fatta dal Piersanti, nel linguaggio ampolloso ed erudito dell’epoca, si legge, a pagina 78 e seguenti :

Trà l’amenità de colli, e fertilità de piani ne quali pare che le Naide con provvida mano vi spargessero l’effluenze, scorrono licentiosamente più ruscelli, che scaturendo da Monti, Poggi, e Pianure con diversi scherzi, e ravvolgimenti appagano delitiosamente la vista tanto che conviene replicare con… (citazioni latine di Lucrezio, Ovidio, Claudio e Lucano omesse) .
Sotto la pendice del Colle ove è fondato Monte Leone verso il Meriggio sgorga una vena d’acqua freschissima, e abondante: ne dà fuori un altra nella Villa del Terrale esposta à Levante estivo (nordest) non inferiore alla sudetta per abondanza, e bontà, di non dissimile qualità sono quelle di Villa maggiore (Ruscio), e, molt’altre, ma per abondanza eccede quella dell’Asola, perché costituisce un fiume, tralascio le altre di Villa Francora, di Cornuvole di S. Leonardo, e Pozzolano, oltre quella d’un acqua mirabile e salutifera nella Montagna di Rescia, che per antica tradizione si racconta che miracolosamente vi scaturìsse à prighiere di San Gilberto.
Oltre queste si vedono sparsi trà Casali, e Villaggi altri rivoli d’acque, e fonti, che sono quelli di S.Angelo, Butino, Cerasolo, Cese, Chiuse, Costa di S. Manno, Cretoni, Cupero, Femasi, Fonte-Mattella, Marcopola, Opecchia, Paganelle, Policiano, Ripa, Scentelle, Sivieri, Treviaglia, Valle del Commune, Valle Maggiore, Verogna, Valle Fora, e la Villa; la più bella delle fontane (siamene testimonio ciascun de Monte Leonesi) mantenuta di condotti, di Mura, e di Vasca è quella di Nempe posta avanti il mio Casale in distanza meno d’un miglio da Monte Leone che dà fuori un acqua limpidissima, e l’esperienza fà conoscere, che l’uso d’essa che mai vien meno è più salubre d’ogn’altra, e per esser abbondante, fresca, leggiera, e commoda à gl’habitanti, cagiona non solo in occasione di siccità delle Cisterne che colà, e non altrove si vada per l’acqua, mà anco come posta trà l’amenità d’un delitioso piano, serve ben spesso di ricreatione, e di diporto….
(seguono citazioni latine ed altro omessi).
Finalmente è così dovizioso d’acque il medesimo Territorio, ch’irrigando i Terreni con tortigliosi e dilettevoli avvolgimenti per la campagna girando di maravigliosa fertilità lo riempie, e apporta dilettevoli trattenimenti à chi li rimira, ch’è forzato a dire ivi più ch’altrove potersi verificare ciò che dello stato rustico disse.(citazione poetica omessa) .
Tutte poi unite assieme le suddett’acque servono per mole, ferriere, Valchiere, e altri edificii, e producendo Trotte d’esquisita bontà con fastoso mormorio. “Undarum incursu sonat unda sonantibus undis” se ne corrono tributarie al Tevere guidate alla Nera dal Fiume Corno, ch’attraversa il piano di sotto, Fiume non tanto celebre per l’affluenza dell’acque, quanto per la famosa Rocca Cornara (ometto lunga citazione in latino che spiega il nome derivare dalla gente romana Cornelia).

Infine nel più antico documento reperito, nella rubrica 20 intitolata “Che le fonti di Monteleone si rassettino”, in merito alla manutenzione leggiamo:

Statuiamo et ordiniamo che la fonte di Nempe, la fonte delle prata o Trocco dove se dice lo lavatoro, la fonte della Villa, la fonte della Cretara, la fonte di S. Biagio ,la fonte dell’Asula, la fonte o vena della Platana, la fonte de Villa Magine, la fonte del Trocco, la fonte de Cornule, la fonte delle Scentelle, la fonte di piede di Paterno e tutte le altre se debbiano assettare, acconciare, remundare….
 

Fonti documentative

http://www.proruscio.it/

 

Da vedere nella zona

Chiesa della Madonna di Castelvecchio
Castello di Monteleone
Chiesa della Madonna delle Grazie
Chiesa della Madonna della Quercia
Chiesa di Santa Maria de Equo
Biga Etrusca
Chiesa di San Francesco
 

Mappa

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