La Cittadella di Ancona (AN)

Cenni Storici

Venne eretta a partire dal 1532 dal grande architetto Antonio da Sangallo il Giovane, forse con l’ausilio del suo collaboratore Antonio Labacco. Lo stesso Sangallo il Giovane è autore anche delle coeve Rocca Paolina di Perugia e Fortezza da Basso di Firenze. Queste tre fortificazioni furono alla base dell’affermazione della politica di papa Clemente VII nell’Italia centrale. Il papa cercava infatti di reagire al sacco di Roma che aveva indebolito il suo prestigio e il suo potere economico.

Le tre fortificazioni citate hanno una notevole importanza nella storia dell’architettura militare, in quanto furono fra i primi esperimenti di fronte bastionato all’italiana, ovvero di mura in grado di resistere alle armi da fuoco; infatti queste opere di Antonio da Sangallo il Giovane servirono da esempio per le fortificazioni in tutta Italia ed Europa. Sangallo progettò anche le nuove mura e il Bastione che porta il suo nome nella vicina Loreto, a protezione della Basilica della Santa Casa.

La Cittadella fu dunque costruita a spese dello Stato della Chiesa e fu accettata dal libero comune di Ancona, che sperava, con la sua presenza, di sventare gli attacchi delle navi corsare turche. La nuova fortificazione fu invece una specie di cavallo di Troia, che portò alla fine della Repubblica marinara di Ancona e alla sua caduta nelle mani di Clemente VII.

La fortezza ha cinque bastioni chiamati della “Guardia”, della “Punta”, della “Campana”, “Gregoriano” e del “Giardino”; ha il suo punto di massima altezza nella Torraccia, il mastio centrale, e nel suo sottosuolo si dipana una rete di sotterranei.

Dal punto di vista militare la Fortezza giocò un ruolo importante nel corso di vari assedi e specialmente durante quello sostenuto nel 1799 dai francesi che occupavano Ancona, e contro le forze austro-russo-turche, durante quello del 1849 (patrioti risorgimentali contro gli austriaci) e durante l’assedio del 1860 contro le truppe piemontesi.

Dopo il 1860, data in cui Ancona entra nel Regno d’Italia, alla sommità della Cittadella venne costruita una monumentale armeria per contenere le migliaia di fucili necessari a difendere la città, da poco dichiarata da Vittorio Emanuele II “piazzaforte di prima classe”. Ancor oggi le rastrelliere necessarie a sostenere le armi si sono conservate, e la veduta del loro insieme offre certo un colpo d’occhio.

Dopo il terremoto del 1972 la poderosa fortificazione, che era ancora adibita ad usi militari, venne abbandonata e poi acquisita dalla Regione Marche, che ne è l’attuale proprietaria. Dopo l’abbandono da parte dei militari seguirono più di tre decenni di incuria, durante i quali le strutture vennero danneggiate, mentre l’area acquisiva un valore naturalistico particolare, con la nascita spontanea di specie della macchia mediterranea e di capperi sulle antiche mura.

Quando finalmente iniziarono i restauri, le istituzioni e i giornali, dimentichi del nome reale del monumento, cominciarono ad indicare la Cittadella con il nome di Fortezza Sangallo, scorretto storicamente e mai usato in città; a volte è stata chiamata “rocca” o addirittura rocca della Cittadella e rocca Sangallo, quando invece da secoli, sulle carte e nell’uso popolare, è chiamata semplicemente Cittadella o Fortezza, senza bisogno di altre specificazioni[1][2]. Questi errori di denominazione sono da attribuire al lungo periodo di abbandono che ha subito il monumento, durato dal 1973 al 2008.

La Cittadella non va confusa con l’omonimo Parco della Cittadella, che occupa il limitrofo campo trincerato (sempre del Cinquecento) e che deve la sua denominazione al fatto che è previsto che esso si estenda anche nell’area del monumento da cui prende nome, quando questo sarà integralmente restaurato[3].

Il 19 giugno 2008 la Fortezza di Ancona è divenuta sede del Segretariato permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica, ente internazionale che coordina l’azione politica di Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Bosnia ed Erzegovina e Grecia. Diventando sede di un tale organismo, per la Cittadella è stato eseguito un restauro importante, che ha interessato il bastione della Guardia, ma che sarà esteso alle altre zone.

Note[modifica | modifica wikitesto]
1 L’errata denominazione è presente persino in siti ufficiali, come quello del Comune di Ancona (in cui è il monumento è chiamato Fortezza Sangallo) e in quello della regione Marche (in cui è chiamato Rocca della Cittadella); nel sito dell’Iniziativa Adriatico-Ionica, invece, il monumento è correttamente indicato con il nome “Cittadella”.
2 Dell’architettura militare: l’epoca dei Sangallo e la Cittadella di Ancona, di Carlo Mezzetti e Fausto Pugnaloni – Edizioni Errebi – Ancona 1984
3 Il presidente della Regione Marche Spacca in una intervista riportata anche sul sito web “www.diariodelweb.it”, ha annunciato l’intenzione del Governo di inserire il progetto di recupero della Cittadella (detta anche Fortezza) tra quelli finanziabili. «Un impegno assunto dal precedente Governo – ha dichiarato Spacca – e che ora entra nella fase operativa. Si aggiunge così – ha osservato – l’ultimo tassello per l’avvio dei lavori che restituiranno alla città di Ancona e alla comunità regionale un bene prezioso.

Bibliografia
Fabio Mariano, Architettura militare del ‘500 in Ancona. Dal Sangallo al Fontana. Con la trascrizione del Codice Vaticano latino 13325 di Giacomo Fontana (1588/89), presentazione di Werther Angelini, Ed. Quattroventi, Urbino 1990.

Per approfondimenti maggiori: it.wikipedia.org

 

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