Museo delle Arti Monastiche – Serra de’ Conti (AN)

Si ringrazia il Sindaco del Comune Serra de’ Conti, Arduino Tassi, che in data 01/03/2016 ci ha autorizzato alla pubblicazione di questa scheda.

 

Cenni Storici

Il complesso del Palazzo Comunale ospita il Museo delle Arti Monastiche “Le Stanze del Tempo sospeso” che raccoglie in ambienti di grande suggestione i reperti di cultura materiale appartenuti al vicino Monastero di S. Maria Maddalena. Le persone che entrano in questo museo non sono dei semplici visitatori, ma degli spettatori attivi, invitati a calarsi nei panni di diversi personaggi protagonisti di un percorso teatrale audioguidato. Attraverso il racconto di piccoli avvenimenti quotidiani, si ripercorrono le tappe fondamentali della storia del monastero, in un periodo compreso tra il secolo XVI ed il secolo XX. Le voci registrate di alcune attrici accompagnano il visitatore, per una conoscenza approfondita e consapevole della realtà spesso insondabile della clausura. Un immaginario e coinvolgente viaggio nelle stanze del tempo sospeso. Il percorso teatrale è individuale e risponde all’esigenza di conservare l’intimità di un’esperienza non solo conoscitiva, ma anche emotiva. Nella sala dedicata al laboratorio si può assistere alla proiezione di un video dove sono riprese le monache che abitavano il monastero fino a pochi anni fa, intente allo svolgimento delle loro attività ordinarie. Il percorso espositivo, caratterizzato dal contatto diretto con gli oggetti presentati ed integrato da un allestimento di tipo interattivo e multimediale, offre al visitatore la straordinaria occasione di conoscere più da vicino il mondo claustrale con le sue regole ed i suoi usi, scoprendo, attraverso il racconto della storia del monastero, una dimensione temporale naturalmente dilata verso l’infinito. Gli oggetti esposti sono stati ritrovati negli ambienti del Monastero di S. Maria Maddalena, che dal 1586 ha mantenuto la sua sede originaria accanto al museo. Ceramiche, utensili da cucina, contenitori in vetro per la spezieria, ma anche ricami, pizzi al tombolo e disegni ornamentali per paramenti sacri, sono sopravvissuti alle alterne vicende del monastero, conservando, a volte, quel particolare aspetto d’infinitezza che li caratterizza. Gli oggetti erano rimasti nelle “stanze del tempo sospeso”, sistemati in cassette, armadi e cassapanche come per essere ripresi e completati. La sospensione dell’attività manuale è propria della vita monastica, dove il lavoro è importantissimo, ma non prevarica mai il tempo della preghiera e della meditazione. I materiali esposti sono stati scelti in base alle testimonianze reperite dagli Offici monastici (i compiti specifici assegnati ad ogni membro della comunità) e dagli antichi inventari che le suore stilavano in occasione delle visite pastorali. Gli oggetti sono stati lungamente adoperati a volte sino alla consunzione ed in alcuni casi sono stati destinati a una funzione diversa da quella originale. In seguito sono stati accantonati o per l’immissione nel mercato di prodotti tecnicamente più avanzati o per il venir meno di abilità specifiche da parte delle suore, come avvenne ad esempio per la ceroplastica. Mentre di alcune attività, seppure non più praticate, resta ancora memoria tra le suore più anziane, di altre se ne è perso ogni ricordo. Attraversando le sale del museo si percepisce la dimensione di una quotidianità che ha come sfondo le voci sommesse delle suore, il loro canto, le loro preghiere, i passi nei corridoi, il battere delle spole nei telai, il rumore delle stoviglie, il suono della campanella e… il silenzio, che prelude alla ripresa gioiosa delle attività. Le clarisse hanno animato per secoli la vita spirituale e culturale del paese, rappresentando un punto di riferimento importante non solo nei momenti storici più difficili. La consapevolezza del valore storico e religioso del Monastero di S. Maria Maddalena è molto viva ancora oggi, e la si può percepire passeggiando per i vicoli di Serra de’ Conti.

 

Mappa

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