Oratorio del Crocifisso – Foligno (PG)

Cenni Storici

A partire dal Cinquecento, favorite dalla Controriforma cattolica, si diffondono le Confraternite, associazioni laicali che avevano il compito di assistere gli infermi, di organizzare i funerali dei defunti, della carità verso poveri e stranieri, della raccolta di somme da destinare alle elemosine per gli orfani, per le ragazze senza dote e inoltre si dedicavano all’assistenza ai condannati a morte e dei carcerati. Ne facevano parte famiglie della nobiltà o dell’alta borghesia cittadina. La Confraternita del Crocifisso, cosiddetta per il culto della Croce e dei santi Pietro e Paolo, presente nei Rioni degli Spadagli e dei Cipischi (oggi assorbiti dall’Ammanniti), e attiva a Foligno dal 1410, viene formalmente istituita solo dal 1570, collegata alla Compagnia dei Funari. I membri ottennero dai domenicani la concessione in enfiteusi di un orto accanto al convento di Piazza della Canapa (oggi San Domenico). In quest’area i confratelli edificheranno l’Oratorio del Crocifisso, posto proprio tra Palazzo Scafati Candiotti e la chiesa di San Domenico (ora Auditorium). Le cospicue rendite, garantite da frequenti lasciti e da ricche offerte pro fabrica e pro ornatu, hanno determinato un continuo ingrandimento e abbellimento della chiesa, che si presenta oggi come un pregevole esempio di oratorio barocco, evidente dalla sontuosa decorazione di stucco dorato, dai motivi ornamentali e murali di grande effetto. Gli interventi sull’edificio possono essere concentrati in tre fasi. Della prima costruzione, realizzata tra 1587 e 1642, ci rimangono testimonianze nella porzione d’affresco con Sant’Elena e l’invenzione della Croce, firmato da Noel de Quilleier datato 1626. Allo stesso periodo dovrebbe risalire il Crocifisso ligneo ora al centro dell’altare maggiore. La Compagnia, il 20 maggio del 1643 decide di ampliare la chiesa. In questo momento viene realizzata la copertura in legno a lacunare dipinta a tempere, con colori bianco e oro su uno sfondo azzurro cielo, intagliato e realizzato dagli artisti locali Francesco Costantini e Cristoforo Lacchi. Al centro Cristo risorto, cherubini e Serafini opera di Giovanni Battista Michelini (1672). In seguito viene realizzata la volta, si conosce il capo mastro che vi lavorò per molti anni, il folignate Francesco Catenacci. Durante tutto il Seicento numerosi artisti collaborano alla realizzazione dell’oratorio: Giovanni Fontana, Giuseppe Bilancioni, Giuseppe Lepri e il bolognese Maria Mazza per gli stucchi; Giovanni Battisti Michelini, Carlo Lamparelli, Francesco Bertosi e forse il Nasini come pittori. Si erano conclusi da poco i lavori del secondo stralcio, che già si pensava al terzo ampliamento: infatti nel 1702 inizia il completamento della chiesa. Il direttore dei lavori è Felice Tucci di Foligno. Nel 1706 hanno luogo la maggior parte delle decorazioni, comprendenti tra l’altro la macchina d’altare, scolpita e dorata da Antonio Calcioni, che conserva l’immagine del SS Crocifisso cui furono aggiunte le statue della Vergine e di San Giovanni. Dopo il sisma del 1997 inizia una complessa opera di recupero dell’edificio, articolata in cinque stralci. Gli interventi hanno riguardato, oltre il consolidamento sismico della struttura, anche il risanamento degli apparati decorativi e il restauro degli altari e delle statue lignee e degli stucchi. I lavori sono terminati nel 2015 con la riapertura al pubblico.

 

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