Oratorio del Verdente – Rotella (AP)

Cenni Storici

La data di costruzione della chiesa del Verdente risale al XI secolo.
Nello stesso periodo i monaci farfensi stavano costituendo nel territorio rotellese le loro “cortes agricolae“, un gruppo di essi decise di costruire questa chiesa da utilizzare come oratorio, per alternare il lavoro con i momenti di preghiera.
La chiesa era anche utilizzata come rifugio durante improvvisi temporali: il monastero dei monaci farfensi si trovava infatti in localita’ Montemisio.
La prima citazione documentata della chiesa proviene dalle Rationes decimarum del 1290-1291: essa viene indicata come pertinenza del Presidiato Farfense, retta da un Dompnus Johannes cappellanus e da un Dompnus Bonusannus prebendatus.
Da un antico documento ecclesiastico, risulta che la chiesa, gia` nel 1290, era dedicata a S.Maria ad burdentis; sottointeso doveva essere il termine aquas edaquas burdentes aveva probabilmente il significato di acque che fuoriuscivano naturalmente per la natura argillosa del terreno.
L’evoluzione della toponomastica avrebbe poi trasformato burdentis in Verdiente o Verdente.
Secondo altri, invece, poiche’ quel luogo era un tempo verdeggiante e coltivato, Verdiente potrebbederivare dal latino viridis.
La chiesa e` ricca di affreschi: pare che essi fossero stati commissionati al pittore Pietro Albanese, allievo di Fra Martino Angeli di S.Vittoria in Matenano di cui seguiva lo stile, il quale lavoro’ intorno al secolo XV in altre localita’ della provincia ascolana.
Le immagini sono votive e dovrebbero attribuirsi ad un pubblico voto fatto, durante la pestilenza del 1462-1463.
Durante gli anni della pestilenza tra il 1462-1463 la comunita` di Capradosso aveva organizzato nella chiesa una specie di lazzaretto; la stessa chiesa fu utilizzata come luogo di sepoltura per le vittime della pestilenza.
Negli anni Ottanta, a causa di cedimenti delle fondamenta, la chiesa presentava gravi lesioni in corrispondenza dei muri perimetrali ed interessanti l’intero spessore.
Nel 1980 la Soprintendenza delle Marche effettuò lavori di restauro relativi al rifacimento totale del tetto comrprese le capriate, intervenendo anche sulle fondazioni dei muri perimetrali, in corrispondenza dei cedimenti strutturali.
In tale occasione furono effettuate cuciture mediante perforazioni in corrispondenza delle lesioni sulla muratura.
Altre opere riguardarono il restauro degli affreschi presenti all’interno della chiesa.

 

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