Oratorio della Confraternita dei Disciplinati – Beroide di Spoleto (PG)


 

Cenni Storici

La chiesa, modesta all’esterno ed ornata solo da un portale rinascimentale che si sovrappone ad una più antica apertura ad arco, sorge a fianco della parrocchiale di San Michele Arcangelo, addossata alle mura del castello di Beroide.
L’interno si presenta spoglio ed ingombro di vari materiali, l’ambiente ad una sola navata è leggermente non in asse con la facciata. La parete d’altare attuale è stata costruita avanzata e raddrizzata rispetto all’originaria, è ornata da un affresco di difficile lettura, con nella parte bassa un panorama di una città fortificata e nella parte alta una croce.
Dietro la parete di più recente costruzione la vecchia parete d’altare con affrescata una Crocifissione del 1574, con ai lati San Gabriele e San Sebastiano.
A fianco del Cristo in croce come d’uso la Madonna e San Giovanni sotto un gruppo di pententi con flagello, cappuccio, e saio.
La cosa più interessante dell’affresco è rappresentata proprio dal gruppo di Confratelli vestiti di bianco con un’asola sulla schiena, era questo l’abito usato dalla confraternita dei Disciplinati, mostrati mentre si battono con un flagello ai piedi della Croce.
 

Movimento dei Disciplinati

Il movimento dei Disciplinati ebbe origine a Perugia nell’anno 1260, su iniziativa del laico Raniero Fasano che, secondo la leggenda, dopo aver praticato per 18 anni la disciplina in privato, ricevette dalla Vergine l’ordine di praticarla pubblicamente e di diffonderne la pratica. Gli aderenti praticavano una rigida disciplina liturgica e spirituale, non tralasciando di adoperarsi per opere di carità come l’assistenza ai bambini abbandonati, agli infermi, ai condannati a morte.
Nella loro rigida disciplina praticavano anche la flagellazione volontaria e rituale, ciascun membro si frustava per imprimere sul proprio corpo i segni fisici della sofferenza di Cristo sulla Croce e si battevano con il cilicio (un mazzo di funicelle intrecciate intercalate da nodi) sopra la schiena a pelle scoperta, tanto che venivano anche detti Flagellanti, Penitenti o Battuti, oltre che Disciplini o Disciplinati, o Scuole.
La flagellazione volontaria e rituale, che accompagnava la preghiera o le celebrazioni dei confratelli, fu sempre una loro specifica connotazione, tanto che le rappresentazioni iconografiche dei Disciplinati non prescindono mai, come in questo caso, dalla loro rappresentazione con il flagello
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati prodotti da Silvio Sorcini
 

Mappa

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