Rocca dell’Isola Polvese – Castiglione del Lago (PG)

Questa fortezza si trova sul lago Trasimeno.
Si consiglia una visita alla rocca ma soprattutto all’isola Polvese utilizzando il buon servizio dei traghetti della Provincia di Perugia.

 

Cenni Storici

Insieme alle altre due isole, la Maggiore e la Minore, occupa il bacino del Trasimeno in cui la Polvese è la più estesa (54 ha) e ricoperta da una folta coltivazione di olivi.
Si ritiene che fosse popolata già prima dell’anno Mille, a causa della scarsa sicurezza delle sponde del lago.
Nel 1026 Corrado II il Salico, re di Germania, nel confermare i beni al monastero di San Gennaro di Campoleone (attuale Capolona di Arezzo), concedeva ad esso l’Isola Polvese con tutti i terreni già adibiti ad uso agricolo e con il diritto di pesca.
Nel 1139 la comunità si sottomise al console di Perugia Grinta de Ruzo dietro il corrispettivo di 1000 tinche l’anno; nel 1260 il tributo passò a 200 quintali di grano. Nel 1279 buona parte del terreno era coltivato a vigneti dalle 88 famiglie residenti.
Nel 1410 vi dimoravano 83 abitanti e fu probabilmente in questo periodo che venne eretta la rocca a difesa della popolazione e dei religiosi olivetani di San Secondo i quali, tra il 1395 e il 1396, erano passati sotto la giurisdizione del monastero di Monte Morcino di Perugia.
Nel 1437 intorno all’isola, a causa del freddo gelido e delle intense nevicate, le acque del Trasimeno si gelarono.
La rocca divenne sede del governatore del lago e nel 1643, durante la Guerra Barberina (unico evento militare nella storia della rocca) ebbe un cospicuo presidio militare al comando del capitano Martino Nini.
La decadenza della struttura difensiva, comunque, era iniziata già nel 1625 quando Urbano VIII aveva fatto trasferire i monaci presso il monastero di Sant’Antonio a porta Sole, a causa della malaria e del clima umido.
Nel 1832 papa Gregorio XVI soppresse l’ordine degli Olivetani e i beni dell’isola passarono ai Camaldolesi che li vendettero al conte Vincenzo Pianciani di Spoleto il quale vi creò una riserva di caccia ricca di fagiani e lepri.
Dal 1954 al 1958 passerà a un istituto di credito il quale a sua volta, nel 1959, la rivendette al conte milanese Giannino Citterio.
La popolazione che nel 1881 era calata a 27 unità si ridusse progressivamente alla sola famiglia del custode il quale, investito del suo ruolo, vietava l’approdo a tutti i visitatori.
Dal 1973 appartiene all’Amministrazione Provinciale di Perugia e nel 1974 è stata dichiarata oasi di protezione faunistica.
 

Struttura

Sorge nella zona sud-ovest dell’isola, presso la riva del lago ed è citato per la prima volta in alcuni documenti ufficiali del XV secolo.
Fu costruito con blocchetti di calcare, arenaria e mattoni; il lato maggiore, lungo circa 85 metri, un tempo era lambito dall’acqua.
Posto in pendio, presenta una pianta irregolarmente pentagonale con cinque torri situate ai vertici collegate tra loro da un passaggio continuo sulla sommità delle mura; a metà del muro meridionale, parallelo alla riva del lago, fu inserita una sesta torre per proteggere la porta d’ingresso al castello.
Il mastio è rivolto verso la sommità dell’isola ed è in posizione dominante rispetto al resto della costruzione: di pianta ottagonale, è costruito con pietre lavorate, impreziosito nella parte superiore di beccatelli in cotto che si trovano in buono stato di conservazione.
La cinta muraria che parte dal mastio, forma un triangolo con la prima torre di destra e con quella di sinistra; probabilmente è la parte più antica del castello.
Nel Rinascimento fu riorganizzato il sistema difensivo con l’uso dei cannoni che, come indicano le apposite aperture, furono sistemati nelle torri su due piani.
L’interno, che si presenta terrazzato, sembra mancare degli edifici destinati alla vita quotidiana.
Si può ipotizzare che, in un primo tempo, sia stato edificato, solo il mastio con funzioni di avvistamento e di difesa; questa costruzione, infatti, non era collocata nélla zona più alta dell’isola ma in prossimità dell’abitato.
Certamente il castello polvesano non è stato mai una residenza signorile ma luogo di rifugio e di difesa degli abitanti allorchè venivano attaccati dai loro nemici.
 

Fonti documentative

Cartellonistica sul posto
D. Amoni – Castelli Fortezze e Rocche dell’Umbria – Quattroemme 2010
 

Da vedere nella zona

Abbazia di San Secondo
Chiesa di San Giuliano
Chiesa di Santa Maria della Cerqua
Parco Scientifico Didattico di Isola Polvese
 

Mappa

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