Tomba del Faggeto – Perugia (PG)

Si trova in località San Giovanni del Pantano di Perugia.
Oltre ad essere molto interessante, arrivarci è una bellissima passeggiata fra i boschi.

 

Cenni documentativi

La tomba etrusca a camera fu scoperta negli anni 1919 – 1920 casualmente, da un taglialegna in un bosco di faggi, da cui deriva il nome della località e della tomba.
Si trova in una collina nei pressi di Monte Tezio, sul fianco orientale della cresta della Fornace, a pochi metri dalla sua cima che è a quota 607 m nella zona di San Giovanni del Pantano.
Si suppone, in base a tutta una serie di segni e di rinvenimenti, che in età etrusca tutta la zona fosse percorsa da un fitto reticolo di tracciati di viabilità locale.

È scavata nel terreno naturale, costituito da banchi di arenaria, ed è preceduta da uno stretto corridoio di accesso, ricavato nel pendio del colle.
La camera sepolcrale di forma rettangolare coperta con volta a botte è costruita con blocchi di pietra disposti radialmente. Il tutto è costituito da blocchi di pietra locale perfettamente combacianti e connessi senza l’ausilio di malta.
All’interno corre una banchina sulla quale furono rinvenuti , al momento della scoperta, un’urna cineraria in travertino ed alcuni oggetti di corredo.
Un lastrone in pietra arenaria costituisce la chiusura della camera.
Il monolite, spesso 11 centimetri, comprende anche due bilici tronco-conici che, inseriti nelle apposite cavità ricavate nella soglia e nell’architrave, ne permettono la rotazione.
La particolarità, unica per le tombe a camera rinvenute intorno a Perugia, è la presenza del battente di chiusura
e la copertura a volta di conci radiali la cui diffusione in Etruria è limitata alle sole Orvieto, Chiusi, Cortona e Perugia.
La tomba è datata in base ai materiali e alla tipologia di costruzione, al II secolo A.C.
 
Inserita in un contesto extraurbano, a 18 Km a nord del centro di Perugia, la tomba del Faggeto rappresenta un bell’esempio di architettura funeraria con volta a botte diffusa in età ellenistica (III-I sec.a.C.) nel territorio perugino. Ubicata alle pendici del Monte Tezio, in una area dominata da rilievi di bassa altura, la tomba si apre scavata nel terreno arenaceo della zona, lungo il versante orientale di Cresta della Fornace, nel bosco di faggi da cui deriva il toponimo che ha dato il nome al sepolcro.

La tomba, scoperta casualmente agli inizi del Novecento è costituita da un unico ambiente preceduto da uno stretto corridoio d’accesso (dromos) a cielo aperto. Le modeste dimensioni della camera interna (m. 1,26 x 1,12) restituiscono un ambiente a pianta rettangolare alto poco più di m. 1, con le pareti interne costruite in blocchi di pietra locale perfettamente combacianti, uniti senza malta e disposti su tre filari. Sulla parete di fondo è addossata una banchina per la deposizione dell’urna e del corredo funebre che occupa la metà esatta del pavimento, formato da un unico lastrone. Per costruire la copertura a volta della tomba sono stati impiegati 5 blocchi disposti radialmente nel senso della profondità della camera e perfettamente combacianti in modo da creare un profilo semicircolare. La chiusura della tomba era garantita da una lastra di pietra parallelepipeda esternamente ben lisciata e con le estremità munite di perni troncoconici in funzione di cardini su cui far girare il battente. La porta e il grosso blocco di pietra triangolare posto sopra a coronamento della costruzione presentano la superficie perfettamente lisciata, ed erano quindi destinate a rimanere in vista.

L’urna in travertino, rinvenuta dagli scopritori sulla banchina all’interno della camera, ha il coperchio a duplice spiovente e la cassetta, contenente le ceneri e le ossa mal combuste del defunto, con la fronte ben lisciata e priva di decorazione. Sulla faccia anteriore è l’iscrizione con lettere incise in alfabeto neoetrusco che riporta il prenome – arnth – e il gentilizio del defunto: cairnina. A questo, gli studiosi hanno proposto di ricollegare il nome del torrente Caina, le cui sorgenti sgorgano a poca distanza dalla tomba. Diversi interventi di consolidamento, volti anche ad assicurare l’agibilità del luogo, si sono succeduti nel tempo, apportando sensibili modifiche all’impianto originario, come l’ampliamento del corridoio di accesso e il consolidamento dei blocchi della copertura manomessa all’atto della scoperta.

Bibliografia
Pianu G. (1985), “Perugia”, Itinerari Etruschi 1, Milano, Electa
Matteini Chiari M. (1975), “La tomba del Faggeto in territorio perugino”, Quad. Ist. Arch. Univ. di Perugia, 3, Roma, De Luca

Fonti documentative

Cartellonistica in loco.
www.montitrasimeno.umbria.it
turismo.comune.perugia.it
 

Mappa

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Si deve arrivare a San Giovanni del Pantano , si gira a destra e si imbocca via Calderoni che va verso il Cimitero, si prosegue fino a che non si incontra la cartellonistica che indica la Tomba e si prosegue a piedi su un sentiero nel bosco molto ben evidente. Seguire la mappa sottostante.
Link alle coordinate

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