Villa Romana – Cottanello (RI)

la Villa non è aperta al pubblico, in questo caso è stata un’eccezione in occasione delle giornate Fai di primavera.

 

Cenni Storici

La villa romana si trova in località Collesecco, si colloca nell’ambito delle grandi ville rustiche sabine del territorio di Forum Novum, capoluogo dell’antica regione; la sua economia era incentrata sulla produzione di colture specializzate quali la vite e l’olivo, distribuite sul mercato romano tramite il Tevere e la via Salaria.
Il ritrovamento di un frammento di orlo di dolio recante il bollo di MCOTTAE, attesta il nome del proprietario dell’edificio, appartenente alla nobile famiglia degli AURELII COTTAE, dalla quale prese il nome il paese di Cottanello.
La villa romana ha subito nell’arco dei secoli varie modifiche e trasformazioni.
Una prima fase che va indicativamente dal II secolo a.C. al I a.C. è caratterizzata dall’opus incertum.
Segue poi la seconda fase, collocabile principalmente nella prima metà del I secolo d.C., con trasformazioni fino al II, durante la quale è cambiato radicalmente l’aspetto della villa con l’ampliamento degli ambienti, l’inserimento dell’impianto termale nella sua maggiore estensione, la realizzazione dei pavimenti a mosaico, l’inserimento del peristilio e l’utilizzo di muratura in opus reticulatum, in gran parte realizzata con pietra locale.
L’ultima fase, molto più tarda e che si protrae fino all’abbandono dell’edificio, è contraddistinta dall’impiego dell’opus vittatum presso il peristilio, con la trasformazione di questo ambiente e con la chiusura di alcuni accessi alla zona porticata.
Il notevole complesso abitativo della villa fu individuato verso la fine degli anni ’60, durante alcuni lavori agricoli.
Le campagne di scavo furono effettuate da volontari della pro-loco di allora con la sorveglianza della Soprintendenza Archeologica di Roma tra il 1969 e il 1972 e portarono alla luce gli ambienti attualmente visibili. Nel 1973 l’area archeologica fu protetta con una recinzione e una tettoia metallica, nel 1988 poi, furono effettuati dei restauri su tutto l’impianto musivo: i pavimenti furono sezionati, rimossi, posti su dei pannelli rettangolari dopo essere stati integrati con cemento e malta e ricollocati di nuovo in situ.
L’Università di Roma La Sapienza, con la direzione scientifica del prof. Partizio Pensabene, negli anni 2010-2012, ha svolto delle importanti ricerche alla villa che hanno consentito di acquisire i primi dati stratigrafici certi e di ricostruire meglio le fasi di vita dell’edificio, aprendo interessanti prospettive di ricerca sui materiali e sul particolare tipo di breccia rosata che prende proprio il nome di “marmo di Cottanello“.
Dal 2013 le ricerche alla villa, grazie alla concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sono condotte dall’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico (ISMA) del CNR, con la collaborazione della Sapienza Università di Roma, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e di altri Istituti CNR (ITABC e ICVBC), e grazie al supporto logistico del Comune di Cottanello.
A breve (2023) inizierà una nuova campagna di scavi che aggiungerà ulteriori elementi conoscitivi e porterà alla scoperta di nuovi ambienti.
La villa rientra nella tipologia della domus ad atrio e peristilio; ogni ambiente è riccamente decorato con mosaici prevalentemente geometrici in bianco e nero ma anche con riproduzioni vegetali e animali realizzate con tessere policrome.
Attualmente si accede al complesso tramite due ingressi collocati nel lato sud, che probabilmente ricalcano gli antichi accessi.
L’atrio, decorato con un mosaico a fondo nero e crocette bianche, è caratterizzato da un impluvium che raccoglieva le acque piovane che vi confluivano dal tetto a unico spiovente, al di sotto del quale è possibile osservare una parte di pavimento in opus spicatum e parti di muri risalenti alla prima fase costruttiva. A nord dell’atrio è posto il tablinum pavimentato con mosaico a losanghe, ai cui i lati lunghi si dispongono simmetricamente 4 cubicula riccamente decorati con motivi geometrici che nei due cubicula posti a est, inquadrano figure di volatili, vegetali e maschere teatrali.
Dal tablinum si raggiunge anche il triclinium estivo al cui centro era posto un grande emblema di cui rimane solo la cornice esterna.
Lungo il lato orientale dell’edificio c’è un portico parzialmente scavato, in cui si conservano blocchi in marmo di Cottanello scanalati solo parzialmente, che servivano per lo scolo delle acque; il portico era in comunicazione con l’atrio tramite un accesso poi chiuso, e con il triclinium.
In epoca posteriore, a probabile sistemazione dell’ingresso della villa su questo lato, il porticato, sotto cui si conserva un criptoportico a due bracci, è stato diviso in due parti da muri in laterizio.
Proseguendo verso ovest, tramite un’esedra rettangolare decorata da un mosaico con motivi a clessidra, si accede al peristilio, originariamente circondato da quattro colonne sul lato corto e sei sul lato lungo; ne rimangono ancora in situ alcune realizzate in marmo di Cottanello, insieme a dei capitelli di ordine tuscanico e le basi.
Sono presenti inoltre frammenti di colonne realizzate in laterizio ricoperto da stucco, su una delle quali sono ancora visibili tracce di colore azzurro.
Il peristilio in un secondo momento subì delle trasformazioni essendo stato chiuso sul lato ovest da un muro, costruito con materiali di recupero.
Il corridoio posto lungo i lati sud ed est di questo ambiente, è pavimentato da un mosaico decorato con riquadri in rosso Cottanello con motivo centrale a crocette di tessere bianche.
Tra il peristilio e la zona termale sono presenti atri tre vani: il primo è pavimentato in cocciopesto e su un lato conserva parte di una scala con gradini in marmo rosso, che portava al piano superiore.
Gli altri due mostrano decorazioni a ridosso degli ingressi; l’ultimo, in particolare, ha due soglie realizzate non in marmo come nel resto della villa, ma in mosaico; un motivo vegetale a tessere nere su fondo bianco occupa il campo della soglia orientale, mentre la soglia occidentale è decorata da una coppia di gallinacei.
La zona termale si colloca nella parte sud-ovest del complesso.
L’impianto è composto da vari ambienti di cui non è facile poter riconoscere con sicurezza le funzioni.
Si indica comunque generalmente come frigidarium il vano contraddistinto da una forma circolare con quattro nicchie contrapposte e pavimento in cocciopesto, che si sovrappone a tracce di una precedente pavimentazione in opus spicatum.
Nell’attiguo ambiente a sud si può forse riconoscere il tepidarium; a fianco di quest’ultimo vi era probabilmente il calidarium, un ambiente absidato che conserva un pavimento in cocciopesto risalente alla fase costruttiva precedente.
L’acqua che serviva le terme era condotta alla villa da sorgenti naturali, tramite un acquedotto di cui non rimangono tracce.
 

Nota fotografica

La pianta della villa è tratta da La villa romana di Cottanello Ricerche 2010-2016, a cura di Patrizio Pensabene e Carla Sfameni, Bari, 2017
 

Fonti documentative

Carla Sfameni, Valerio Bruni, Alessandra Caravale, Flavia Campoli, Francesca Colosi, Alessandra Costantini, Eleonora Gasparini – La villa di Cottanello (Rieti): nuove indagini e ricerche sui materiali – in Atti del Convegno Undicesimo Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina Roma 4 – 6 giugno 2014, a cura di Elena Calandra, Giuseppina Ghini e Zaccaria Mari, Roma, 2016
Patrizio Pensabene, Eleonora Gasparini – Il linguaggio architettonico della villa di Cottanello: spazi ed elevati in La villa romana di Cottanello Ricerche 2010-2016, a cura di Patrizio Pensabene e Carla Sfameni, Bari, 2017
Giuseppe Bonifazi, Giuseppe Capobianco, Alessandra Paladini, Fernanda Prestileo, Silvia Serranti, Francesco Toschi, Giorgio Trojsi – Caratterizzazione delle superfici dipinte, in La villa romana di Cottanello Ricerche 2010-2016 – a cura di Patrizio Pensabene e Carla Sfameni, Bari, 2017
Valerio Bruni, Eleonora Gasparini – I dolia: tipologia e caratteristiche – in La villa romana di Cottanello Ricerche 2010-2016, a cura di Patrizio Pensabene e Carla Sfameni, Bari, 2017
Eleonora Gasparini, Giuseppe Restaino – La villa di Cottanello e le sue fasi – in La villa romana di Cottanello Ricerche 2010-2016, a cura di Patrizio Pensabene e Carla Sfameni, Bari, 2017
Patrizio Pensabene, Eleonora Gasparini – La villa romana di Cottanello (Rieti): nuove indagini della Sapienza – Università di Roma a quarant’anni dalla scoperta – in Atti del Convegno Ottavo Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina Roma30-31 marzo, 1° aprile 2011

https://comune.cottanello.ri.it/contenuti/401733/villa-romana-cottanello

http://cottanello.isma.cnr.it/index.php?it/152/la-villa

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link alle coordinate 42.40039, 12.6777

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