Castello di Casale – Foligno (PG)

Casale è un splendido borgo della fascia appenninica folignate, uno dei luoghi più interessanti della montagna folignate.

 

Cenni Storici

Le origini di Casale risalgono alla preistoria e sono legate a quelle dei Fulginati (VII sec. a.C.) e dei Foroflaminiensi (III sec. a.C.) che, insieme, formano intorno all’anno mille la civitas fulineata.
I Fulginates abitavano sulle colline e sulle montagne intorno a Foligno, infatti, in queste zone montane sono stati scoperti alcuni “castellieri“, anche Casale, costruito ai margini di in piccolo bacino, era un castello; il toponimo Monte Castello, indicante un luogo che si trova una cinquantina di metri più in alto rispetto all’attuale posizione del paesino, potrebbe indicare il sito della sede primitiva, trasferita, successivamente, in basso e trasformatasi in villaggio.
A seguito della caduta dell’Impero Romano, per via delle continue invasioni barbariche, le popolazioni della pianura, che abitavano nei forum romani lungo la via Flaminia, si trasferirono sulle alture e consolidarono gli antichi insediamenti degli Umbri come i castellieri, che diventarono prima curtes poi castelli.
Il fenomeno dell’incastellamento si sviluppa in un arco di tempo compreso tra i secoli IX – X – XI e comporta la trasformazione del paesaggio rurale; si assiste alla fioritura o consolidamento di centri che avevano funzione di presidio in posizioni ritenute strategiche; lo stesso Casale da castelliere, divenne curtes e successivamente castello, grazie alla posizione strategica.
Il castello era proprietà dei Conti di Uppello, esponenti dell’aristocrazia signorile, appartenenti ad una stirpe di origine Longobarda, identificata con i Monaldi che diventeranno Conti di Uppello e successivamente Signori di Foligno (Trinci) e legheranno la loro storia con l’Abbazia di Sassovivo.
I conti Monaldo e Oderisio nel febbraio 1098 vendettero al monastero tutti i loro possedimenti e, Casale, da feudo, divenne patrimonio monastico di Sassovivo; perdette, per sempre, il suo ruolo di centro ed entrò a far parte della cella di Scopoli ricordata nel privilegio di Onorio III del febbraio 1217.
Tra il 1098 e il 1209 Casale fu una delle quattro curie del comitatus, assieme a quella di Uppello, ambedue ubicate in posizione strategica rispetto all’intero bacino del Menotre e alle comunicazioni tra la Valle Umbra e gli Altopiani Plestini.
Nel 1448, essendo sotto il dominio dei Trinci di Foligno, per la processione di San Feliciano, il castello, come atto di sottomissione, doveva offrire “un doppiero di 3 libbre“; era un’offerta tra le più basse delle varie frazioni a dimostrazione delle misere condizioni in cui si trovava il paese.
Nel “Tassario per reperire i fondi del salario dei medici“, in data 4 maggio 1467 è detto che Casale deve pagare una tassa di circa 49 scudi.
Nel 1542, vediamo che le frazioni della valle del Menotre dovevano contribuire per una degna accoglienza del Legato Pontificio, ospite d’onore della città; la contribuzione consisteva in animali per i banchetti e Casale doveva donare 2 capretti.
Per quanto riguarda il numero più o meno preciso degli abitanti di Casale si deve aspettare il Concilio di Trento (1545- 1563) e dalla Visita apostolica effettuata a Foligno nel 1573, risulta che a Casale ed a Cascito vivevano 22 famiglie.
Per avere i primi dati statistici esatti bisogna giungere al 1646: nel Catalogo compilato per quell’anno dallo Jacobilli si elencano i castelli di “Civitella con Cancelli, senza l’annessi: fuochi 21, anime 18″.
Nel 1719, dallo Stato d’anime ordinato dal Vescovo Battistelli risultano nella parrocchia di Casale 97 anime.
L’andamento demografico negli anni successivi mostra una stabilità fino all’Unità d’Italia, con un crescendo dal 1901 al 1936, poi un’inesorabile discesa fino ad arrivare a poche decine dei giorni nostri dovuto allo spopolamento della montagna e allo spostamento a valle dove cresceva l’industrializzazione.
Oggi Casale è una frazione del Comune di Foligno.
 

Aspetto

L’abitato di Casale sorge ad un’altitudine di 840 m. s.l.m. e si trova esattamente nel punto più basso della piccola valle a forma di conchiglia circondata dai monti Serrone, Corbisciaio e Aguzzo.
Prima di entrare nel paese si incontra il Laghetto, un tempo forniva la principale riserva d’acqua sia per uso potabile sia agricolo.
Il lago è di origine carsica ed è nominato nei documenti storici fin dal XII sec. d.C., un pozzo e una cisterna gli sono assai prossimi, uno dei quali è detto “Fonte delle Pecore” e l’altro “lu Puzzu“; il secondo venne scavato verso gli ultimi anni dell’800 e divenne la fonte ufficiale di approvvigionamento d’acqua del paese, nel 1940 venne ampliato e fornito di pompa meccanica vennero quindi abbandonati secchio, catena e carrucola.
Nel 1946 arrivò ‘acquedotto per cui anche questo pozzo non venne più utilizzato a fini potabili.
Di lato al laghetto c’è anche un’antica edicola mariana, detta la Madonna del lago, restaurata dagli abitanti di Casale nel 1994 a spese del Comune dedicata, attraverso un bassorilievo, alla memoria delle due giovani vittime del “mostro di Foligno” che nel 1992 seviziò e uccise due bambini Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci.
Salendo verso il paese si arriva ad un crocevia di strade chiamato “Le Traverse“, una piazzetta dove i “Casalotti” s’incontrano e s’intrattengono quando le condizioni del tempo e le stagioni lo consentono.
Il paese è articolato nei rioni il Castello, l’Arco e la Loggia.
Da qui la strada prosegue per l’abitato di Cancelli dove è rimasta tangibile traccia del passaggio degli Apostoli Pietro e Paolo.
Salendo ancora rispetto al gruppo di case detto “Lu castellu” si arriva in vetta al monte Castello (890 s.l.m.) dove si può individuare un insediamento protostorico, un castelliere.
Toponimo indicante il sito della sede primitiva, trasferita successivamente in basso e trasformatasi in villaggio.
L’ampio altopiano che circonda Casale in tempi passati permetteva la coltivazione dei cereali, mentre i boschi offrivano legname e selvaggina (“Passo delle palombe“), inoltre era molto sviluppato l’allevamento delle capre (“Passo delle capre“) e pecore che forniva uno dei mezzi di sussistenza principali per il mantenimento delle famiglie del paese, fornendo latte, formaggio e carne.
Il bosco ha rappresentato un’altra fonte primaria per la microeconomia del paese fino agli anni ’50 del secolo scorso, in quanto la legna tagliata veniva trasportata a some di muli e asini e venduta a valle.
Oggi Casale è ancora un paese prevalentemente agricolo, ed è uno dei pochi borghi montani ancora abitato tutto l’anno da diversi residenti stabili.
È meta di escursioni a piedi, in bici e con le moto durante tutto l’anno.
Nel periodo che va dalla tarda primavera alle prime avvisaglie dell’autunno si organizzano alcuni momenti ricreativi per godere il fresco, il silenzio e le varie forme della natura.
 

Fonti documentative

Viola Battistini e Don Luigi Moscatelli – Guida alla scoperta del territorio: Casale – 2008
Eugenio Benedetti – Casale piccola storia di un piccolo paese – 2001
M. Sensi – Cancelli e il suo Territorio – in Bollettino Storico della Città di Foligno 1981
Don Luciano Gregori – La Valle del Menotre – 1990
 

Da vedere nella zona

Chiesa di Sant’Andrea Apostolo – Casale di Foligno (PG)
 

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