Chiesa di Sant’Andrea Apostolo – Casale di Foligno (PG)

La chiesa è inagibile in seguito al terremoto del 1997.

 

Cenni Storici

La chiesa dedicata a Sant’Andrea Apostolo sorge al centro del paese, oggi ha un aspetto moderno, ma il primo documento che testimonia l’esistenza della curia di Casale è una sentenza del Cardinal Capocci del 1239 che cita proprio questa chiesa.
In seguito al privilegio di Onorio III del 28 febbraio 1217, Casale, da feudo, divenne patrimonio monastico di Sassovivo e l’Abbazia, fino alla sua definitiva soppressione, continuò ad esercitare la sua giurisdizione sulle chiese di S. Andrea di Casale, S. Valentino di Cascito e S. Maria di Civitella, tutte provviste di cura d’anime.
Quando l’Abbazia di Sassovivo fu data in commenda la cura d’anime e l’officiatura di Casale, Cascito, Acqua Santo Stefano, Morro (S. Andrea) e Civitella furono dall’abate commendatario affidate a dei cappellani secolari.
Il curato di Casale aveva il compito di celebrare, in determinate feste, anche nella vicina Civitella inoltre aveva il compito di riscuotere le decime anche delle comunità di Cascito e Civitella.
Con atto notarile del 12 maggio 1332, al parroco di Casale veniva revocata la potestà sulla Chiesa di San Valentino di Cascito poiché, avendo due Parrocchie, non poteva soddisfare ai bisogni religiosi di tutti i fedeli.
La chiesa venne ricostruita totalmente tra il 1704 ed il 1706: risalgono proprio a questo periodo la committenza della cappellania della Madonna di Loreto (1718) e la Pisside, dono di Don Giulio Casali Arciprete di Ponte Nivio di Piacenza (1726).
Con la soppressione dell’Abbazia di Sassovivo, durante l’Era Napoleonica, anche la curia di Casale per la mancanza di manutenzione, nei successivi 200 anni, versò in pessime condizioni e per più di trent’anni non ebbe nemmeno il parroco.
Un restauro della chiesa e del campanile venne eseguito nel 1921 e terminato nel 1929; nel 1971 don Luigi Moscatelli fece risistemare il tetto, ricostruì il pavimento e l’isola presbiterale; l’altare è stato ricavato da una grossa macina da mulino.
La chiesa è stata duramente danneggiata dal terremoto del 1997 e durante i lavori di recupero sono tornati alla luce alcuni resti della cappella originaria e alcuni affreschi medievali che erano stati coperti da precedenti ricostruzioni.
Si ritiene che la cappella originaria sia stata in parte abbattuta per costruire la nuova chiesa con annessa la canonica.
 

Aspetto esterno

L’edificio si presenta con il tetto a capanna un portale squadrato sovrastato da una finestra quadrata anch’essa e due finestre laterali, il tutto incorniciato in mattoni.
Il piano è rialzato di 5 gradini che convergono su una rampa a due spioventi lungo la facciata; il campanile, terremotato, è a cuspide e si eleva nella parete di fondo.
 

Interno

Purtroppo la descrizione degli interni è relativa solo a quello che si vede da una finestra (del viandante) laterale destra alla porta in quanto la chiesa è ancora terremotata e dichiarata inagibile, pertanto la descrizione è incompleta non potendo osservare dall’interno.
Da quello che si può vedere dalla finestra si nota sulla parete sinistra un affresco recentemente scoperto con l’immagine della Madonna di Loreto dipinta nei primi del 1700 probabilmente coprendo un altro affresco molto più antico, forse trecentesco, infatti al lato sinistro della Casa di Loreto compare un volto di Santa non identificabile.
Nella parete d’altare compaiono due porte ai lati dello stesso che immettono nella sacrestia e su entrambi c’è una tela; su quella di sinistra vi è raffigurata la Crocifissione di S. Andrea, olio su tela datato tra il VII e il XVIII secolo, mentre sopra la porta di destra la tela rappresenta un episodio della vita di Sant’ Andrea, anch’esso è un olio su tela datato tra il VII e il XVIII secolo.
L’altare maggiore presenta un’ampia cornice di stucchi con colonne e decorazione che si eleva fino al soffitto; al suo interno vi è una tela raffigurante l’apparizione della Vergine a Sant’ Andrea ( con croce) e a due Santi non identificabili, uno vestito da Papa e l’altro da Vescovo (Sec. XVII).
Sulla parete destra vi sono altre due tele ma dalla visuale suddetta però non se ne vede il contenuto, ma dai documenti e dalle immagini precedenti al terremoto sappiamo che si tratta di un quadro con la Madonna in cielo con angeli e cherubini, e i Santi Antonio Abate e Antonio da Padova datato alla seconda metà del XVIII sec. e di una tela raffigurante Madonna col Bambino e angeli su nubi e in basso i Santi Andrea (con Croce) e Antonio Abate datato al sec. XVII.
 

Fonti documentative

Viola Battistini e Don Luigi Moscatelli – Guida alla scoperta del territorio: Casale – 2008
Eugenio Benedetti – Casale piccola storia di un piccolo paese – 2001
M. Sensi – Cancelli e il suo Territorio – in Bollettino Storico della Città di Foligno 1981
Don Luciano Gregori – La Valle del Menotre – 1990
 

Da vedere nella zona

Castello di Casale
 

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