Castello di Colle – Nocera Umbra (PG)

Facilmente raggiungibile dalla via Flaminia uscita Gaifana – Colle.

 

Cenni Storici

Dall’ovvio significato di altura, rilievo, il toponimo “Collis” è usato nella stessa forma in tutte le fonti consultate.
Colle, distante da Nocera 7 km in direzione nord, è posto sulla cima di un piccolo poggio a 520 m s.l.m. ai piedi del monte Merlana (m 1133).
Sotto il castello si stende la valle lungo la quale corre la via Flaminia, poco distante, a sud, si trova il fosso del Pinaiale affluente del torrente Caldognola.
Partendo da nord verso ovest i collegamenti visivi sono con i castelli di Maccantone, di Montecchio, di Lanciano, di Serpigliano, di Isola, di Postignano e di Poggio.
All’abitato si sale dalla Flaminia per mezzo di un breve tratto, il castello è posto all’imbocco di uno dei valici per la Marca, la strada attraverso il passo degli Scannelli raggiunge Salmaregia sul versante opposto della montagna.
Il borgo sviluppatosi al di fuori delle mura nasconde alla vista il “castrum” rimasto comunque isolato e staccato al centro dello stesso come è evidenziato nella mappa catastale.
La pianta del castello è rettangolare con una prospicienza sul lato ovest.
Molto compatto e fittamente edificato il “castrum” ha poco spazio libero al suo interno.
Le mura coincidono per tutta la loro lunghezza di circa 150 metri con le pareti esterne degli edifici. Nel corso dei secoli queste si sono trasformate nelle facciate principali delle abitazioni operando così una sorta di apertura del “castrum” verso il borgo, il cui risultato è stato il completo cambiamento del suo aspetto.
Si sono aperte finestre e porte, si sono costruiti terrazzi e tutte le pareti sono state intonacate.
Di originale rimane solo parte di un edificio ancora in pietra con una feritoia.
Va aggiunto che ad est, dove la pendenza del colle è minima, era presente un fossato come testimonia l’avvallamento del terreno, avvallamento più evidente fino al 1954 anno in cui furono effettuati lavori di sistemazione della strada.
Attualmente si accede al “castrum” sul lato sud della prospicienza posta sull’angolo nord-ovest; questo ingresso però risale al 1601, come risulta da un mattone posto sulla sommità dell’arco a memoria dei restauri effettuati.
L’ingresso originale si trova invece sul lato ovest della stessa prospicienza da dove giungeva direttamente la strada proveniente dalla Flaminia.
Questa porta ora è murata e coperta da un’aggiunta posteriore, probabilmente lo spostamento fu dovuto alla necessità di eliminare la pendenza eccessiva della salita.
La porta originale presenta un arco a tutto sesto in pietra, mentre quella secentesca è in mattone. Superato questo primo accesso, si arriva in un’area rettangolare coperta che prelude ad un’ulteriore porta che immette dentro al castello.
I cambiamenti subiti dall’edificio, in cui è inglobata la doppia porta descritta, ne rendono difficile l’interpretazione, in ogni caso sull’angolo nord-ovest risalta quella che doveva essere una torre, poi riabbassata, che difendeva l’accesso.
A piano terra di questo edificio in una stanza ora cantina sono ancora visibili due feritoie. Attualmente si accede al “castrum” anche per mezzo di una scala in muratura tra due edifici sulla cui presenza in origine non si possono fare affermazioni.
Il cassero, è al centro dell’insediamento, leggermente spostato a sud, attualmente è attaccato ad un edificio, ma in origine era isolato dalle altre costruzioni.
Di pianta rettangolare misura m 7 X 7 ed è alto attualmente circa dieci metri anche se probabilmente in origine la sua altezza era maggiore.
Ad ovest sono presenti tre porte una a pianterreno e due al primo piano, una delle quali posteriore, come la scala esterna costruita per raggiungerla.
L’altra invece è originale con arco a sesto acuto ed attualmente chiusa, caratteristiche simili a questa presenta l’accesso al piano terra.
Sempre su questo lato si aprono una feritoia e una finestra posta proprio sotto il tetto.
Sul lato sud si contano due feritoie una delle quali all’interno presenta ancora l’aspetto originale.
Sui lati est e nord non sono presenti aperture.
Internamente il cassero è stato modificato con la creazione di un piano intermedio raggiungibile per mezzo della scala prima citata, ma in origine il pianoterra era costituito da un unico ambiente molto alto con volta a botte.
Il piano superiore alla volta di notevole presenta un camino e tracce di un altro solaio a riprova della maggiore altezza originale del cassero.
La torre è costruita in pietra calcare bianca e gli spigoli sono sottolineati con bugnature a rilievo.
Per quanto riguarda gli altri edifici del “castrum”, dei rifacimenti subiti dalle facciate esterne del castello, corrispondenti alle sue mura, si è già detto, ma anche all’interno le troppe manomissioni ne hanno compromesso la struttura primitiva.
Solo alcuni elementi rimangono originali insieme ad alcuni ambienti interni in cui sono presenti le antiche volte.
Il borgo, di cui si parla anche nei rogiti notarili del sec. XV , presenta elementi in alcuni edifici che fanno pensare a case-torri alle quali furono poi costruite aggiunte e sopraelevazioni.
Riesce però difficile la lettura della sua struttura di base e del suo sviluppo che raggiunge una dimensione notevole e che meriterebbe uno studio a parte.
 

Chiesa San Gregorio Magno e Romano martire

L’edificio dell’attuale chiesa, più volte gravemente colpita dai vari terremoti succedutesi nei secoli e poi restaurata, era in origine molto più piccolo e ricostruito più lungo e più largo dal vescovo Virginio Florenzi nel sec. XVII dopo un altro disastroso terremoto.
La forma originale è ancora intuibile e il bel portale che si trova ad ovest ne rappresentava l’ingresso principale.
Lo stemma del vescovo murato sulla parete ricorda i lavori effettuati. In epoca successiva venne poi aggiunto il campanile quadrato.
La chiesa riunisce al titolo originario di S. Romano, quello di S. Gregorio che apparteneva ad una chiesa diruta non distante dal castello verso sud.
S. Romano è ricordata sia nelle “Rationes decimarum” del 1333-1334 che nel “Liber beneficiorum” del 1528.
 

Fonti documentative

Tesi di Laurea di Francesco Sorbelli – ” I castelli del contado nocerino: tipologie insediative e problemi di recupero ”
 

Da vedere nella zona

Castello di Isola
Castello di Boschetto
Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Michele Arcangelo – Colsantangelo
Santuario di San Giovanni – Boschetto
Chiesa della SS. Trinità – Colle di Nocera
 

Mappa

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