Castello di Costano – Bastia Umbra (PG)

Costano è la patria della Porchetta.

 

Cenni Storici

Frazione del comune di Bastia Umbra, si trova a 191 m s.l.m. ed è popolato da 1.127 abitanti, 558 maschi e 569 femmine; la pronuncia esatta del nome è Costàno.
Il nome deriva dal latino “Costa“, perché il paese sorge lungo la scarpata fluviale dell’antico corso del fiume Chiascio.
Nel significato più esteso, dunque, Costanum sta ad indicare il concetto di “terra lungo la scarpata“.
Proprio in questa zona, nel III secolo, fu martirizzato San Rufino, primo vescovo della città di Assisi: inviso ai dominatori romani per la sua opera di evangelizzazione, fu annegato nel fiume legandogli al collo una macina in pietra.
Le sue spoglie furono conservate e venerate in questo luogo per molti secoli, fin quando furono traslate nella città di Assisi.
Un’antica pergamena della cattedrale di Assisi, risalente al 1038, nellìindicare il luogo ove si svolse un atto pubblico, specifica che esso si tenne nel contado di Assisi, in un posto detto Costano, ed esattamente “dove prende nome da S. Rufino” (infra comitatum Asisinatum in locus qui dicitur Costanum ubi dicitur a Sanctum Rufmum).
Secondo una vecchia tradizione la pietra che era servita per il martirio, sarebbe stata recuperata e successivamente utilizzata come mensa d’altare nella chiesa del Crocifisso, posta all’ingresso del castello, dove tutt’ora si conserva.
Probabilmente il primo nucleo abitato è sorto proprio intorno al luogo ove si veneravano le spoglie del martire.
Intorno al 1300 vi è costruito un fortilizio e nel 1403 l’aspetto di Costano era quello di un castello, come attesta un atto notarile dello stesso anno.
Sito al confine tra le terre di Perugia e quelle d’Assisi, è conteso a lungo tra i Baglioni e il potente comune Umbro.
Nel XVI secolo la pax pontificia sedò gli animi delle antiche città rivali, restituendo anche pace e sicurezza alle campagne umbre.
Il castello iniziò allora un lento, ma costante processo involutivo perdendo la sua fisionomia militare.
Costano continuava però ad arricchirsi di case e di chiese, nel 1500 se ne contavano otto: Santa Maria di Costano, San Lorenzo, San Donato, San Simeone, San Pietro, San Giovanni, San Francescuccio e San Giovanni di Schiorgio.
Nel 1817, per ordine diretto dello Stato Pontificio, Costano passò dal contado di Assisi a quello della ricostituita Bastia Umbra, in maniera definitiva.
Nei decenni a cavallo fra il 1800 ed il 1900 il paese conobbe una notevole espansione al di fuori della cerchia delle mura dell’antico Castello, prese la sua attuale struttura, con la piazza centrale quasi stretta fra la chiesa parrocchiale ed il Santuario.
A partire dagli anni cinquanta si ebbe lo sviluppo di numerosi allevamenti suini; la zona di Costano è infatti nota in tutta la regione per essere la patria dei porchettari, ossia di diverse aziende che producono il classico maialino arrosto secondo la ricetta umbra, venduto in occasione di mercati, sagre, e manifestazione dai caratteristici ambulanti con i loro furgoncini bianchi.
La zona è anche stata nota in passato per la buona produzione artigianale di carri e botti.
 

Da vedere

Da vedere il vecchio Castello, piccolo ma abbastanza ben restaurato, la Chiesa (Santuario) del SS.mo Crocefisso, la parrocchiale.
A pochi metri dal monumento ai caduti si trova la casa di Santa Maria Gloriosa in Valleverde, ove sono stati recuperati gli edifici e gli spazi esistenti di un vecchio casale, già adibito a monastero e ora utilizzato da una comunità di suore francescane con relativo Oratorio Parrocchiale giovanile e luoghi di accoglienza, assieme alla casa parrocchiale dei santi Francesco e Chiara.
A destra dell’ingresso vi è una fontanella, avente come vasca un blocco monolitico, forse un antico sarcofago.
Di fronte si trova un vecchio pozzo in laterizio.
Nei pressi di questi ambienti si svolge la famosa sagra della porchetta, Costano è conosciuta, fin da tempi antichi, per tale specialità,in un documento del 1584 si attesta che un certo Giomo di Lillaccio rifornì i frati della basilica di Assisi di una porchetta di sessantotto libbre.
Appena fuori dall’abitato si trova la bella villa Gigliarelli, nelle cui pertinenze si trova la cappella della Madonna di Loreto.
Nei dintorni la piccola e graziosa Chiesa di San Francesco dei Mietitori, le chiesine campestri di Sant’Anna, in territorio del comune di Bettona, Sant’Elisabetta e un’altra Sant’Anna, al confine con il comune di Torgiano. Sono notevoli anche alcuni vecchi casali di campagna.
 

Fonti documentative

http://www.sagradellaporchettadicostano.it/cenni-storici/

http://www.fratellofrancesco.org/www.fratellofrancesco.org/a_fr2_comp_ginepro.html

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

Chiesa (Santuario) del SS.mo Crocefisso
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di Sant’Elisabetta
Chiesa di San Francesco dei Mietitori
Chiesa di Sant’Anna
Chiesa della Madonna di Loreto
Chiesa di Sant’Anna – Bettona (PG)
 

Mappa

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