Chiesa di San Bernardino – Colpetrazzo di Massa Martana (PG)

La chiesa è inglobata per intero nella struttura castellare e l’ingresso è appena oltrepassata la porta urbica.

 

Cenni Storici

Dopo il trasferimento della funzione di parrocchiale alla nuova chiesa dedicata ai Santi Giuseppe e Bernardino, disposto nel 1582 dal vescovo Angelo Cesi, la vecchia chiesa castellana di San Bernardino rimase per qualche tempo inutilizzata.
Il 3 luglio del 1606 i rettori del Monte dell’abbondanza (frumentario) di Colpetrazzo, istituito per iniziativa del francescano padre Bernardino da Colpetrazzo e approvato dall’autorità apostolica il 31 ottobre 1592, ne chiesero l’uso come deposito di grano e sede dell’istituzione.
Il vescovo Angelo Cesi acconsentì, a condizione che fosse ristrutturato il locale sottostante, già cripta cimiteriale che il parroco aveva trasformato in legnaia, per adibirlo a chiesa.
L’intervento fu prontamente eseguito, come testimoniato dagli affreschi ivi conservati e datati 1606.
La chiesa conservò la titolazione a San Bernardino da Siena.
Una perizia riguardante i beni di proprietà della parrocchia, stilata nel 1904, descrive la Chiesa di San Bernardino “situata entro Colpetrazzo“, “mattonata coperta a volta in pietra con altare pure in muratura“, con un “quadro su tela con cornice di legno rappresentante la Madonna delle Grazie di valore artistico, finestre due con crociera di ferro, porta con uscio a due bande con serratura e chiave“, in buono stato di manutenzione.
Il piccolo ambiente liturgico è stato restaurato negli anni ’90 del secolo scorso.
 

Aspetto

La piccola chiesa di San Bernardino si trova appena dopo la porta del castello.
Inserita del tessuto edilizio medioevale è quasi obliterata dagli altri fabbricati, si mostra in blocchi di pietra calcarea a facciavista, nella grossa lastra che serve da architrave alla porta in legno è scolpita una croce.
 

Interno

Di piccole dimensioni è ad aula unica voltata a botte, su cui campeggia una versione in formato gigante dell’emblema di San Bernardino.
Prende luce da due finestre sul lato destro.
La pavimentazione è realizzata in cotto fatto a mano.
Lungo le pareti laterali corre una decorazione realizzata a stampino e mostrante elementi floreali stilizzati.
Sulla parete d’altare è affrescata la Madonna col Bambino tra Santi, circondata da uno stuolo di cherubini.
Nulla rimane della prima figura di sinistra, al cui fianco si trova, solo parzialmente conservato, San Bernardino da Siena, con ai piedi le tiare vescovili cui ha più volte rinunciato, a destra è affrescato San Felice, con la tiara da vescovo, chiude la serie Santo Stefano.
L’altare, addossato alla parete, è con struttura e mensa in pietra, probabilmente proviene dalla chiesa superiore.
Gli affreschi presenti sulla parete laterale destra, raffigurano Santa Caterina, Sant’Antonio abate e San Sebastiano, recano in basso la data della loro realizzazione, anno 1606, sono attribuibili al pittore tuderte Pietro Paolo Sensini.
 

Fonti documentative

S. Nessi- S. Ceccaroni – Da Spoleto a Massa Martana – Spoleto, 1978.
C. Ridolfi – Massa Martana dalle origini al terzo millennio - Editrice la Rocca di Marsciano, Città di Castello, 2009

http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=87256#

 

Nota

Foto e testi di Raimondo Fugnoli e Silvio Sorcini
 

Nota di ringraziamento

Su gentile concessione della Diocesi Orvieto-Todi
 

Da vedere nella zona

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Mappa

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