Castello di Firenzuola – Acquasparta (TR)

Nella sottostante vallata del castello è stato realizzato un invaso chiamato il Lago di Arezzo o di Firenzuola.

 

Cenni Storici

Dell’antico Castello di Gallicitoli o Gallicitulo, ora Firenzuola, si hanno poche notizie.
Già a partire dal 1000 fa parte delle Terre Arnolfe, ne erano signori i Gallicitoli, da cui prese il nome e hanno lasciato segni della loro presenza in vari stemmi (un galletto) posti sulle superfici esterne delle case.
Nel 1218 vi si radunarono i rappresentanti delle ville circostanti per giurare fedeltà al cavaliere gerosolimano fra Bonaventura, cui erano state affidate le Terre Arnolfe.
Nel 1332 è un castellato da cui dipendono i vicini borghi di Messenano, Arezzo e Scoppio Pignario.
Nei secoli successivi, pur restando nel feudo delle Terre Arnolfe, è soggetto ora a Todi ora a Spoleto.
Dopo un periodo di decadenza, l’avvento di signori fiorentini ridiede vigore a questo borgo, e gli lasciò probabilmente in eredità il nome, “Firençola“, documentato già dal 1414, ma è un’ipotesi priva di fonti e tutta da verificare.
 

Aspetto

Attualmente è un piccolo centro agricolo con poco più di 100 abitanti, un pugno di case in cima ad un’altura che domina la vallata occupata dal lago artificiale di Arezzo, detto anche di Firenzuola, un bacino artificiale creato con lo sbarramento del torrente Marroggia tramite una diga costruita attorno agli anni ’60.
Nei pressi del lago, ma nel territorio del comune di Spoleto, sorgono le affascinanti rovine del palazzo di Arezzo.
Firenzuola è ancora oggi l’estremo lembo del territorio comunale della cittadina termale ai confini con il Comune di Spoleto.
Del tempo in cui era un importante castello di confine conserva l’aspetto generale, alcuni tratti di mura, con interessanti torri di guardia risalenti al XIII secolo ed ora adibite ad alloggio, e le due porte collegate da un’unica via.
Sopra la prima porta, quella posizionata ad un livello più alto, è scolpito lo stemma del castello del XV secolo.
Appena a sinistra dell’ingresso, in un incavo ricavato dalla grossezza delle mura è posta un’interessante fontana, composta con veri elementi di differente epoca e , probabilmente, di differente origine.
Su di un’abitazione sita di fronte alla porta è posta una meridiana.
Il resto dell’abitato presenta numerose perdite di antichi edifici, ora ridotti a ruderi, ma quel che rimane rivela una dignitosa architettura signorile.
A sinistra del primo arco sopra una porta di un’abitazione privata si trova un altro galletto, stemma del castello.
Nell’architrave della porta di un’abitazione posta fuori le mura, ora adibita a stalla, è scolpito lo stemma del castello del XVI secolo.
Appena fuori dalle mura è la moderna chiesa di Santa Maria in Rupino nuova, fuori dell’abitato, nei pressi dell’attuale cimitero si trova l’affascinante Pieve di Santa Maria in Rupis, ambedue le chiese sono non sono agibili.
Nei pressi di Firenzuola è il piccolo castello di Cisterna, che conserva un interessante edificato e la minuscola Chiesa di Santa Lucia.
Non risulta aver mai avuto autonomia amministrativa e la sua storia è collegata a quella di Firenzuola.
Firenzuola oltre ad essere un ottimo punto panoramico, è anche il luogo ideale da cui partire per una serie di escursioni, a piedi, in bici, o in auto nelle zone più interne dei Martani, lungo la valle del Maroggia o per il fosso della Matassa.
 

Personaggi famosi

Tra i personaggi importanti nati in questo borgo va ricordato Giovanni di Santuccio di Scagno, uno scultore ed intagliatore “de Firencola terrarum Arnulphorum” conosciuto come “maestro da pietra” e “magister et scultor, sive intagliator marmorum et aliorum lapidum” che fu chiamato a Todi nel 1414 dove morì dopo 44 anni di fervida attività lasciando, tra l’altro, la magnifica facciata della chiesa di San Fortunato.
Nella sua lunga operosità in Todi il Maestro di Firenzuola si avvalse anche di altri artisti spoletini quali i nipoti Bartolo d’Angelo di Agostino e Matteuccio di Pietro di Santuccio e del maestro Mariano di Antonio; a dimostrazione della continuità di una attiva e feconda scuola di scultura spoletina.
 

Fonti documentative

FAUSTI LUIGI– I Castelli e le Ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto
NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Sangemini, Itinerari Spoletini 3, Spoleto, 1975

https://it.wikipedia.org/

http://www.comune.acquasparta.tr.it/

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati forniti da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

Pieve di Santa Maria in Rupis

Arezzo
Castello di Arezzo

Cisterna
Chiesa di Santa Lucia

Macerino
Castello di Macerino
Chiesa di San Giovenale – Macerino
Chiesa di San Biagio – Macerino

Messenano
Castello di Messenano
Chiesa di Sant’Apollinare – Messenano

Scoppio
Castello di “Lo Scoppio”
Chiesa di San Michele Arcangelo
 

Mappa

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