Castello di Firenzuola – Acquasparta (TR)

Nella sottostante vallata del castello è stato realizzato un invaso chiamato il Lago di Arezzo o di Firenzuola.

 

Cenni Storici

È probabile che il castello di Firenzuola sia sorto agli inizi del XIV secolo, la tipologia dell’edificato appare infatti trecentesca e il “castrum Florentiae” appare nei documenti solo dal terzo decennio del Trecento.
Secondo la tradizione, il nome “Firençola“, documentato già dal 1414, deriva dal dominio di signori fiorentini; è un’ipotesi priva di fonti e tutta da verificare, ma nel vicino castello di Cisterna su una finestra, è scolpito uno stemma che reca il giglio di Firenze.
La presenza all’interno del castello di Firenzuola di due antichi stemmi della famiglia Gallicituli è prova che i signori dell’antico Castello si trasferirono ben presto nel nuovo insediamento fortificato.
Di Gallicituli rimase però in vita il nome, a indicare il castellato delle Terre Arnolfe, di cui facevano parte Firenzuola, Arezzo, Messenano e Scoppio, come attestato da un documento dell’ottobre 1332.
I documenti successivi parlano tutti del nuovo castello: nel marzo 1332 Castel Florentie pagava per 27 focolari il focatico di soldi 29 e 3 denari; il 1° maggio dello stesso anno la Chiesa domandò invano aiuto a Spoleto per difendere Firenzuola e Messenano dall’assalto dell’esercito todino, il 23 maggio Firenzuola fece atto di sottomissione al comune di Todi.
La sottomissione a Todi durò poco tempo, che nell’ottobre 1333 Firenzuola, grazie anche all’intervento del Comune di Spoleto, tornò in possesso della Chiesa.
Todi però non si era rassegnata, il 19 maggio 1345 ottenne da Firenzuola un nuovo atto di sottomissione.
Solo con il Cardinale Albornoz la Chiesa tornò in possesso del castellato di Gallicituli, come registrato nel registro camerale del 1364.
Nel 1368 Todi tentò ancora una volta di ottenere dal castellato i tributi del palio, al che Urbano V inviò un breve ai “diletti figli” di Messenano, Firenzuola e Poggio Azzuano, proibendolo.
Il castellato di Gallicituli continua ad essere menzionato negli statuti delle Terre Arnolfe del 1406, ma ormai Firenzuola e il vicino insediamento di Cisterna, costituivano una entità politica e amministrativa autonoma, dotata di propri statuti.
Il papa Alessandro VI in data 29 aprile 1502 solleva le Terre Arnolfe, tra cui Firenzuola, dalla soggezione a qualsiasi autorità superiore e in special modo da quella a Spoleto o a Terni, affidandola al governo del consiglio dei Chierici della Camera apostolica.
Nel 1527, Porzano, Macerino, Firenzuola e Cisterna si affidarono spontaneamente alla protezione del Comune di Spoleto, per sottrarsi al rischio delle incursioni di Colonnesi e Lanzichenecchi, reduci dal Sacco di Roma.
Il 1° aprile 1545, Cesi ottenne per sé, per Macerino, Colle Campo, Porzano, Firenzuola, Cisterna e Scoppio, che in avvenire non lo si potessero cedere ad alcun privato.
Nel 1606 le Terre Arnolfe erano ridotte alle sole comunità di Macerino, Colle Campo, Porzano, Firenzuola, Cisterna e Scoppio, ed ebbero in quell’anno rinnovati gli statuti.
Nel 1712 il Lascaris annotò che dal castello di Firenzuola dipendevano i villaggi di Cisterna e Arezzo e unitamente contavano 176 anime.
Nel marzo del 1798 le truppe francesi occuparono l’Umbria e Firenzuola entrò a far parte del dipartimento del Clitunno, alle dipendenze di Spoleto che ne era la capitale.
Nel 1808, con l’annessione dello Stato Pontificio all’Impero francese, entrò a far parte del dipartimento del Trasimeno, sempre concapitale Spoleto.
In questa fase storica le comunità di Firenzuola e Cisterna, unite, contavano 97 abitanti.
Con la restaurazione pontificia Firenzuola divenne annesso di Cisterna, appodiato di Acquasparta, soggetto a quella Podesteria nel Distretto di Terni, Delegazione e Diocesi di Spoleto, nel 1828 contavano, insieme, 118 abitanti, nel 1859 contavano 183 anime che vivevano in 30 famiglie, ciascuna con la sua casa.
 

Aspetto

Attualmente è un piccolo centro agricolo con poco più di 100 abitanti, un pugno di case in cima ad un’altura che domina la vallata occupata dal lago artificiale di Arezzo, detto anche di Firenzuola, un bacino artificiale creato con lo sbarramento del torrente Marroggia tramite una diga costruita attorno agli anni ’60.
Nei pressi del lago, ma nel territorio del comune di Spoleto, sorgono le affascinanti rovine del palazzo di Arezzo.
Firenzuola è ancora oggi l’estremo lembo del territorio comunale della cittadina termale ai confini con il Comune di Spoleto.
Del tempo in cui era un importante castello di confine conserva l’aspetto generale, alcuni tratti di mura, con interessanti torri di guardia risalenti al XIII secolo e ora adibite ad alloggio, e le due porte collegate da un’unica via.
Sopra la prima porta, quella posizionata ad un livello più alto, è scolpito lo stemma dei Gallicituli del XV secolo.
Appena a sinistra dell’ingresso, in un incavo ricavato dalla grossezza delle mura è posta un’interessante fontana, composta con veri elementi di differente epoca e, probabilmente, di differente origine.
Su di un’abitazione sita di fronte alla porta è posta una meridiana.
Il resto dell’abitato presenta numerose perdite di antichi edifici, ora ridotti a ruderi, ma quel che rimane rivela una dignitosa architettura signorile.
A sinistra del primo arco sopra una porta di un’abitazione privata si trova un altro galletto, stemma dei signori del castello.
Nell’architrave della porta di un’abitazione posta fuori le mura, ora adibita a stalla, è scolpito lo stemma del castello del XVI secolo.
Appena fuori dalle mura è la moderna chiesa di Santa Maria in Rupino nuova, fuori dell’abitato, nei pressi dell’attuale cimitero si trova l’affascinante Pieve di Santa Maria in Rupis, ambedue le chiese sono non sono agibili.
Nei pressi di Firenzuola è il piccolo castello di Cisterna, che conserva un interessante edificato e la minuscola Chiesa di Santa Lucia.
Non risulta aver mai avuto autonomia amministrativa e la sua storia è collegata a quella di Firenzuola.
Firenzuola oltre ad essere un ottimo punto panoramico, è anche il luogo ideale da cui partire per una serie di escursioni, a piedi, in bici, o in auto nelle zone più interne dei Martani, lungo la valle del Maroggia o per il fosso della Matassa.
 

Personaggi famosi

Tra i personaggi importanti nati in questo borgo va ricordato Giovanni di Santuccio di Scagno, uno scultore ed intagliatore “de Firencola terrarum Arnulphorum” conosciuto come “maestro da pietra” e “magister et scultor, sive intagliator marmorum et aliorum lapidum” che fu chiamato a Todi nel 1414 dove morì dopo 44 anni di fervida attività lasciando, tra l’altro, la magnifica facciata della chiesa di San Fortunato.
Nella sua lunga operosità in Todi il Maestro di Firenzuola si avvalse anche di altri artisti spoletini quali i nipoti Bartolo d’Angelo di Agostino e Matteuccio di Pietro di Santuccio e del maestro Mariano di Antonio; a dimostrazione della continuità di una attiva e feconda scuola di scultura spoletina.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati forniti da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

M. Antonelli 1903-1904 – Notizie umbre tratte dai registri del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia – in “Bollettino della Regia Deputazione di Storia Patria per l’Umbria” tratto da Breccola Giancarlo (a cura di) l’opera completa di Mercurio Antonelli, Vol. II, comune di Montefiascone assessorato alla cultura 2003
S. Ceccaroni, Nascita del Comune Spoletino e sua espansione territoriale fino alla metà del XII secolo: rilessi sulla città, Spoleto 1982
F. Contelori – Memorie historiche della Terra di Cesi – Roma 1675
F. Contelori – Anti risposta apologetica aMemorie historiche della Terra di Cesi – Roma 1677
M.P. Fabre – Un Registre Cameral du Cardinal Albornoz en 1364, in Mélanges d’Archeologie et d’Historie – VII 1887
L. Fausti – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo – in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
L. Fausti – Pergamene dell’Archivio, del Capitolo della Chiesa Cattedrale di S. Maria di. Spoleto dalle origini alia fine del pontificato di Innocenzo III in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Annata IV, 3, 1917
L. Fausti – I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto – Perugia, 1990
F. Filipponi – Indagine su una terra di confine – Terni 2012
E. Martinori – Terre Arnolfe – Deputazione Storia Patria Umbria 2005
S. Nessi – S. Ceccaroni – Da Spoleto a Sangemini – Itinerari Spoletini 3, Spoleto, 1975
A. Palmieri – Statistica dello Stato Pontificio – Roma, 1859
S. Panti – Firenzuola e Perchia (due Castra rurali nell’antica signoria degli Arnolfi) – Centro italiano di studi sull’alto Medioevo, Spoleto 2000
Indice alfabetico di tutti i comuni, appodiati, frazioni, ed annessi dello Stato Pontificio. Colla indicazione della respettiva Legazione , o Delegazione, in che sono compresi; del Distretto Governo, e Podesteria, da cui dipendono, delle Diocesi, alle quali sono essi soggetti , e coll’epilogo in fine dei Distretti, e Governi di ciascuna Legazione, e Delegazione. Roma 1828
 

Da vedere nella zona

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Castello di Macerino
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