Chiesa di Sant’Antimo – Coccorano di Valfabbrica (PG)

Attualmente la chiesa, che si trova sul Sentiero francescano Assisi – Gubbio, nel tratto Biscina – Valfabbrica è interessata da lavori di restauro e non è visitabile.

 

Cenni Storici

È ubicata a nord di Valfabbrica, alla destra del Chiascio; la si vede salendo da Barcaccia a Biscina, a pochi metri dal castello di Coccorano.
E’ situata sul percorso francescano nel tratto che dal castello di Biscina porta a Valfabbrica.
Quando il castello andò in rovina fu necessario ricostruire la chiesa a poca distanza trasferendovi il cippo dell’altare primitivo.
La chiesa attuale, il cui titolare è S. Antimo, sottoposta nei secoli a numerosi interventi di ristrutturazione, conserva l’abside ad oriente con il sovrastante improprio campanile a vela.
La chiesa dunque, attraverso l’iscrizione della mensa d’altare, ci attesta la preesistenza di un castello di cui il primo signore che si conosca è Ranaldo, forse figlio di Monaldo, dei conti dominanti Biscina, Petroia, Giomisci, Peglio, Collalto e S. Stefano d’Arcelli, capostipite di una antichissima Famiglia Eugubina che partecipò alle crociate sotto le insegne di Goffredo di Buglione.
Diversi interventi hanno interessato la chiesa l’ultimo dopo il terremoto del 1997.
La festa si S. Antimo viene fatta l’11 maggio
 

Aspetto esterno

La chiesa è posizionata su un colle che domina la valle del Chiascio a monte della diga di Valfabbrica con una panoramica straordinaria sul lago artificiale sottostante.
Ha una pianta a croce latina terminante con un abside dove si eleva un campanile a vela concavo a due fornici, privo di campane che segue la curvatura del muro.
I due transetti laterali sporgenti dalle pareti della chiesa, sono provvisti ognuno di due aperture a mezza luna che favoriscono l’illuminazione interna; addossata al transetto sinistro c’è la canonica.
Il portale è squadrato e rialzato di 5 gradini rispetto al piano di calpestio ed è sovrastato da un’altra finestra a mezza luna.
Il tetto è a spiovente decorato da una cornice in pietra.
 

Interno

L’interno presenta delle pareti in pietra con un soffitto a capriate in legno, la navata è interrotta dai due ampi transetti laterali.
Sulla parete destra si trova un Fonte battesimale in pietra incastonato in una cornice riccamente decorata che reca la data 1745; seguono due piccole nicchie nel muro di incerta funzione.
Il transetto di destra è completamente vuoto; il presbiterio è rialzato di due gradini con un leggio in pietra sul lato sinistro.
Sull’ultimo gradino del presbiterio, una lastra di vetro la scia vedere al disotto l’antico gradino ben più basso dell’attuale.
La nota più interessante della chiesa è la pietra con iscrizione dell’altare che seppur spezzata sul lato sinistro riporta l’evento veramente avvenuto, nel 1157, della morte del Vescovo Cataldo al momento dell’eucarestia:
+ Anno Domini nostri sunt MCL septimi / Hoc altare est consecratum mense maj. / Trinitati in honorem s. Marie s. Antimi martyris s. Thome apostoli s. Herculani episcopi / s. Cataldi archiepiscopi s. Itroppi martyris s. Ntcolas Archiepiscopi s. Lucie virgis / + Ad aram templi aderat offerendo Cataldus intraverat. + Cur non ex proprio quamvis offerebat proprium optulit ipse“.
Proprio l’ultima parte della scritta riporta la morte del Vescovo infatti la probabile corretta traduzione sarebbe: ”all’ara del tempio c’era a celebrare Cataldo (era entrato) + mentre offriva la carne di Cristo, offrì la propria egli stesso..”.
Da notare anche che le sacre reliquie che attestano la consacrazione della chiesa che solitamente sono ospitate nella mensa d’altare, in questo caso sono conservate in una piccola nicchia nella pietra che funge da base della mensa.
Dietro l’altare un bel sedile in legno e pietra.
Nella parete sinistra del presbiterio c’è la porta della sacrestia.
Scendendo si incontra il transetto di sinistra abbellito con tre nicchie dove al Centro c’è la statua della Vergine con San Francesco alla sua destra e Santa Chiara alla sua sinistra.
Sempre in questa parete in alto nella muratura si notano due pietre decorate di rimpiego prese non si sa da dove ma di certo poco lontano.
Prima della controfacciata si nota uno specchio vuoto nella parete forse un tempo contenente un altare.
 

Fonti documentative

B. Sperandio – Chiese Romaniche in Umbria – Quattroemme 2001
V. Falcinelli – Per Ville e Castelli di Assisi Vol I 1982

https://www.sentierofrancescano.it/pdf/numero_04.pdf

 

Da vedere nella zona

Castello di Valfabbrica
Chiesa della Madonna del Chiascio
Castello di Giomici
 

Mappa

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