Villa di Patrico – Spoleto (PG)


 

Cenni Storici

È una villa di transito sorta lungo l’antica viabilità che da Spoleto conduceva ad Ancaiano, nella valle del Nera.
Poco si conosce della storia di Patrico; nel 1279 è compresa tra le ville del comune di Spoleto elencate nel catasto del podestà Orso Orsini, con 10 fuochi e un censo di 716 libbre.
Nel 1597 arriva a contare ben 40 fuochi, poi ha inizio il declino, nel 1769 sono presenti 44 anime, nel 1829 ne rimangono 41, oggi restano solo due famiglie.
Con il decadere dell’importanza della via di comunicazione il paese era ridotto a un insediamento montano con una povera economia di sussistenza silvo-pastorale, integrata dal commercio del ghiaccio che, conservato in buche e pressato, era poi tagliato e trasportato a Spoleto, giungendo in qualche caso fino a Roma.
All’interno dell’abitato esiste ancora un edificio a pianta circolare, utilizzato in passato per la conservazione del ghiaccio.
Fino a qualche anno fa la parte antica del paese conservava i caratteri di una dignitosa edilizia quattro-cinquecentesca, con case in pietra; negli ultimi anni sono stati realizzati interventi di ristrutturazione discutibili che ne hanno parzialmente alterato la struttura.
La Chiesa dei Santi Crisanto e Daria si trova ai piedi dell’abitato.
A sud del paese, su di un’altura che sovrasta la piccola valle denominata “campo di Lalle“, si scorgono i ruderi della “Torraccia“.
Resti di murature a terra lasciano pensare che si tratti delle superstiti tracce di un piccolo fortilizio due-trecentesco o di una torre di avvistamento.
Nei pressi si trova il piccolo cimitero, un semplice recinto con due sole cappelle e alcune sepolture nella nuda terra.
Tornando indietro in direzione di Spoleto, sulla destra, si trova una carrareccia, non molto agevole che a un certo punto si biforca, a sinistra si prosegue verso il fontanile detto “I Trocchi” a destra si va in direzione della Fonte Camporio, in un’antica edicola sacra che si trova sulla strada, restaurata nel 2014 dalla famiglia di Felice Bartoli di Patrico, è stata posta la riproduzione di uno dei due dipinti che raffigurano la Madonna della Quercia.
Proseguendo si giunge all’eremo degli Angeli, abitato per tanti anni da suor Teresa Bertoncello.
 

Curiosità

Il patriarca di Patrico, deceduto nel 2007 all’età di 96 anni, conosceva a memoria tutta la Divina Commedia ed era solito citarla, sempre a proposito, in relazione ai discorsi in tavola.
Chi scrive ha avuto modo di conoscerlo e apprezzarne la grande cultura e umanità.
Era diventato una piccola celebrità, chiamato ospite anche a una trasmissione televisiva, incontrando un successo strepitoso.
Fonte inesauribili di informazioni sulla storia di Patrico e di aneddoti era anche un grande affabulatore, l’Università di Perugia ha raccolto in un libro i suoi racconti favolistici in dialetto.
Si parla ampiamente di lui e delle sue storia anche ne “L’Umbria – Manuali per il territorio – Spoleto“.
 

Fonti documentative

L. Gentili – L. Giacchè – B. Ragni – B. Toscano – L’Umbria – Manuali per il territorio – Spoleto - Roma, 1978
Anna Maria Evangelisti – Viaggio alla scoperta di Patrico – Spoleto 2018
 

Da vedere nella zona

Chiesa dei Santi Crisanto e Daria
La Chiesola
Villa di Sustrico
Villa di Mustaiole
Sensati
Raischio
 

Mappa

Link coordinate: 42.700625 12.759702

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