Borgo Cerreto – Cerreto di Spoleto (PG)


 

Cenni Storici

Borgo Cerreto si trova a 357 metri sul livello del mare, è sorta nel secolo XV, alla confluenza dei fiumi Nera e Vigi, come borgo commerciale fortificato del soprastante castello di Cerreto, intorno ad alcuni edifici religiosi preesistenti, già occupati dai benedettini che vi avevano i monasteri di San Paterniano e San Basso, quest’ultimo poi ceduto ai francescani.
L’abitato si sviluppava lungo le due vie principali, una di fondovalle, parallela al Nera, e l’altra che scendeva da Cerreto e si dirigeva alla volta di Cascia; le due strade si incrociavano al centro del paese ed erano chiuse alle estremità da quattro porte, che si trovavano alle opposte direzioni, una per ogni strada che si dipartiva dal paese.
A sottolineare ancora l’importanza del borgo possiamo ricordare che sin dal XIV secolo vi è documentato l’Ospedale di Sant’Antonio, sorto appunto per soccorrere viandanti, pellegrini e commercianti che qui transitavano.
Nel XIV secolo è possibile documentare altre chiese esistenti nel borgo, indice ulteriore di vivacità edilizia.
La moderna viabilità della strada statale Valnerina ha tagliato in due il paese, alterando in parte il suo assetto architettonico originario, che comunque rimane abbastanza leggibile; della cinta muraria che un tempo lo cingeva resta solo una delle quattro porte e la torre di avvistamento trasformata in campanile per la chiesa di San Paterniano.
Il paese ha visto recentemente un rinnovo architettonico, che ha interessato gran parte del centro storico, ha avuto poi una grande espansione edilizia, anche in epoca recente, che ha occupato tutta la vallata, senza un organico piano di fabbricazione.
La Chiesa di San Lorenzo si trova presso il ponte che attraversa il fiume Nera.
Dalla strada statale, salendo a sinistra lungo la Via Cerretana, l’antica strada che collegava Borgo Cerreto con Cerreto di Spoleto, appena a destra si nota un ampio palazzo del XV secolo che presenta nella facciata, lungo la strada, belle finestre in pietra con architravi scolpiti; uno di questi reca la scritta: MODERATA. DURANT/ 1.5.3.9.
Dello stesso palazzo sono altre due finestre, sul lato ovest, nell’architrave delle quali è scolpita un’aquila.
La costruzione è senza dubbio la più ornata di quelle tutt’ora esistenti e forse fu sede del Monte Frumentario.
Continuando a salire sulla sinistra si oltrepassa la Chiesa di Gesù e Maria, un tempo chiesa della famiglia Vincenzi, la modesta facciata è tardo-rinascimentale, ha, sopra il portale, un cartiglio con una scritta che ne ricorda la costruzione nell’anno 1640.
Sotto il piano della chiesa furono ricavate due cripte destinate a sepolcri, uno dei quali riservato alla famiglia di Baronio Vincenzi, e una cantina.
Nelle cripte sono stati rinvenuti corpi mummificati e anche alcune testimonianze dell’attività e della vita di Baronio Vincenzi, medico e chirurgo di Cerreto di Spoleto, tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Seicento.
Gli studi condotti sulle mummie e sugli altri reperti hanno rivelato particolari della vita quotidiana, della alimentazione, delle malattie, delle pratiche chirurgiche e dell’abbigliamento di una piccola comunità umana che visse e si sviluppò tra le case, i vicoli, i palazzetti e i campi di un angolo della Valnerina.
Poco oltre un casa torre del XV secolo, quindi in prossimità di un cavalcavia, forse una porta intermedia per la protezione della strada oltre la quale sul muro di una casa è lo stemma di Borgo Cerreto, si prende a destra e per uno stretto viottolo, in gran parte costeggiato da ruderi, si raggiunge la Chiesa di San Paterniano.
È situata in posizione solitaria e appartata, eretta in conci del XIII secolo.
Il portale è archiacuto, ornato di motivi vegetali, nella lunetta è scolpita una Croce dalle stesse caratteristiche iconografiche di quella visibile nella lunetta del portale della chiesa di San Giacomo del soprastante Cerreto di Spoleto; la facciata attuale, a capanna, appare arretrata rispetto a quella originaria perduta, che doveva essere romanica.
Nel presbiterio Madonna col Bambino, affresco del secolo XVII.
Il campanile, su cui sin dal 1658 è stato murato un orologio, era anticamente una torre di avvistamento, da cui si scorge ancor oggi un vasto panorama sulla sottostante vallata.
Annesso alla chiesa era un monastero benedettino sopravvissuto fino al 1580.
 

Fonti documentative

FABBI A. Guida della Valnerina : storia e arte / Abeto (PG), presso l’autore, 1977
FABBI A. Storia dei comuni della Valnerina / Abeto (PG), presso l’autore, 1976
FAUSTI L., I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto, Editoriale Umbra, Perugia, 1990
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Edindustria Roma, 1977
NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Visso, Itinerari Spoletini, Spoleto, 1974
PALMIERI A Statistica dello Stato Pontificio, tipografia Forense, Roma 1859
SANSI A., Storia del Comune di Spoleto, Accademia Spoletina, Spoleto, 1876

http://www.umbriavalnerina.it

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

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Terme di Triponzo
 

Mappa

Link coordinate: 42.815097 12.915520

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