Castello di Avigliano Umbro – Avigliano Umbro (TR)

Il castello è stato abbondantemente manomesso e poche sono le tracce della vecchia struttura.

 

Cenni Storici

Sorge sul colle di San Rocco e fu abitato sin dall’antichità: la tradizione orale, confermata dal rinvenimento di numerosi reperti archeologici, sostiene l’esistenza di insediamenti umani risalenti al neolitico.
Ubicato, in epoca romana, lungo l’antica via Amerina, ivi passava anche la via Ulpiana, anticamente chiamata anche Strata o Petrosa o delle Sette Valli e pertanto costituiva un importante nodo stradale.
Il sorgere dell’insediamento romano fu favorito dalla fertilità del suolo, con estese coltivazioni di olivi e viti, e dalla ricchezza del manto boschivo.
Nel I secolo a.C. il territorio subì la centuriazione per ordine dell’imperatore romano Augusto, che assegnò le terre di Todi, a cui Avigliano apparteneva, ad alcuni soldati veterani, tra cui il mitico Avilo, legionario romano fondatore di Avigliano, da cui ne deriva il nome secondo Giovan Battista Alvi.
È più probabile che derivi invece dal termine “avellana” (nocciolo) o ad avis (uccello).
Dopo le devastanti guerre gotiche e l’invasione dei Longobardi, il territorio di Avigliano rimase in mano ai Romano-Bizantini, parte integrante di quello stretto lembo di terra tra il Ducato di Spoleto ed il Ducato della Tuscia, chiamato “Corridoio Bizantino“, che costituiva l’unico collegamento tra Roma e Ravenna.
Probabilmente in questo periodo nascono i primi insediamenti fortificati nella zona.
Le prime notizie storiche risalgono al 1074 e si riferiscono ad un documento ove si afferma che il vescovo di Todi (tale Gorodolfo o Rodolfo) consacrò l’altare maggiore della chiesa parrocchiale.
Durante il medioevo fu importante centro delle Terre Arnolfe, citato anche nel Regesto dell’Abbazia di Farfa del 1112, riguardo alla donazione, da parte del conte Rapizzo degli Arnolfi, di alcune chiese di Avigliano.
In seguito al dissolvimento della signoria degli Arnolfi nel XII secolo fu soggetto prima a Baschi e poi, dal 1220, a Todi.
Le due città si contesero a lungo il castello per la conquista delle grandi risorse agricole locali e per il dominio di una posizione strategica che permetteva loro di mantenere stretti contatti con la vicina Amelia e dal suo diverticolo.
Nel 1237 Todi distrugge il castello di Avillanum, che le si era ribellato, uccidendo anche gran parte dei suoi abitanti, come risulta dal grave monitorio inviato da Gregorio IX ai todini.
Nel 1290 fa parte del Plebato di Santa Vittorina.
Nel 1294 la città di Todi, togliendo ad Avigliano parte del suo territorio, costruì nelle vicinanze un suo castello, Castel dell’Aquila, dove acquartierò le sue milizie, per controllare sia l’importante via di transito, che la riottosa Avigliano.
Nel 1366 subì saccheggi e angherie durante il passaggio del capitano di ventura Giovanni Acuto, allora al servizio del Cardinale Albornoz il quale cercava di riportare sotto l’egida della Chiesa i castelli del tuderte.
Di nuovo fortificato, nel 1419 fu ancora una volta devastato da compagnie di ventura ed esentato dal pagamento del tributo a Todi; le fortificazioni furono poi ricostruite dieci anni più tardi.
Fu poi coinvolto nelle lotte tra le fazioni dei ghibellini e dei guelfi sostenuti, rispettivamente, dagli Atti che dominavano sulla vicina Sismano e dai Chiaravalle, signori di Canale, devastato da questi ultimi nel 1500, durante l’assedio di Acquasparta.
Raffaele Riaro, camerario del Papa, in data 23 luglio 1506, concedeva ad Avigliano l’esenzione delle tasse per quattro anni “per essere stato il castello, ad opera dei chiaravallesi sottoposto a gravissimi danni nelle persone e nelle cose, e le case quasi demolite dalle fondamenta“.
Subì l’assalto dei Lanzichenecchi nel 1527, che vi portarono la peste e la fame.
In epoca napoleonica divenne frazione del comune di Montecastrilli, fondato nel 1810, dipendente del Cantone di Amelia, Circondario di Todi, Prefettura di Spoleto, annesso all’impero francese.
Con la Restaurazione, sempre dipendente da Montecastrilli, tornò sotto il controllo dello Stato pontificio e fu sottratto al territorio di Todi.
L’editto di Pio VII del 1817 chiarì la divisione territoriale già stabilita nel 1816: Avigliano rimase frazione di Montecastrilli, ora unita a Todi, sede di governatore, nel distretto omonimo appartenente alla Delegazione di Perugia.
Fino al 1829 la comunità rimase sotto il governo di Todi, ma a seguito della statistica leonina venne ascritta al Governo di Terni, Delegazione di Spoleto, poi Provincia di Spoleto.
Nel 1837 alcuni abitanti di Avigliano parteciparono ad un tentativo di sommossa, causato dalla miseria che affliggeva le campagne.
Nel 1860, con l’occupazione piemontese delle Marche e dell’Umbria, entrò a far parte del nuovo Regno, a seguito del plebiscito che si svolse il 4 ed il 5 novembre 1860.
Con la legge regionale del 2 aprile 1975, n. 20, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione dell’Umbria del 9 aprile 1975, n. 15, dopo un referendum consultivo, è stato istituito il Comune di Avigliano Umbro, per distacco dal Comune di Montecastrilli di cui era frazione.
Avigliano Umbro è il novantaduesimo comune dell’Umbria e l’ultimo costituitosi.
Ha un proprio stemma comunale ed un proprio gonfalone, deliberati dal consiglio comunale e riconosciuti con d.P.R. del 28 ottobre 1982.
Il territorio comunale confina con quello dei comuni di Baschi, Montecastrilli, Acquasparta, Todi, Montecchio, Guardea ed Amelia.
Il Comune comprende i centri abitati di Avigliano capoluogo e le frazioni di Dunarobba, Sismano, Santa Restituta e Toscolano.
 

Aspetto attuale

Poco rimane dell’antico castello, il borgo è stato quasi completamente ristrutturato e ha assunto un aspetto moderno.
Il centro storico si distribuisce intorno ad una moderna torre merlata, costruita nel 1948 e adibita a serbatoio idrico, abbellita da un orologio su ogni lato.
Sempre nel centro storico, spicca un torrione cilindrico medievale, e la Porta Vecchia che ancora conserva lo stemma con l’aquila, emblema del Comune di Todi, unici resti, assieme ad alcuni tratti di mura, dell’antica fortezza.
Da vedere il piccolo Teatro Comunale, realizzato da un gruppo di 118 soci del circolo Volontà ed Azione, ed inaugurato il 9 settembre del 1928.
Nato esclusivamente come teatro, con atrio, platea, galleria, palcoscenico predisposto per l’allestimento di quinte e fondali, presenta una interessante facciata caratterizzata da elementi decorativi in cotto come formelle, bassorilievi, cornici di porte e finestre, elementi di finitura vari di buona fattura in stile liberty di notevole finezza.
Notevoli anche le chiese: la Chiesa della Santissima Trinità, parrocchiale, poi, appena fuori le mura, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa di Sant’Egidio, la Chiesa di Sant’Angelo.
Dal 2016 il centro storico di Avigliano Umbro si è arricchito di alcuni murales realizzati da artisti provenienti da tutta Italia e rappresentanti vecchi mestieri e antiche botteghe artigiane che animavano il centro fino agli anni ’80.
Il progetto di realizzazione dei Murales è curato dall’Associazione Avigliano Variopinto che procede regolarmente ad aggiungerne dei nuovi.
 

Fonti documentative

Avigliano Umbro Itinerari storici e artistici a cura di Zefferino Cerquaglia
Avigliano Umbro Itinerari naturalistici e archeologici a cura di Zefferino Cerquaglia

https://it.wikipedia.org/

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=45840

http://www.comune.aviglianoumbro.tr.it/c055033/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/45

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini
 

Da vedere

Chiesa della Santissima Trinità
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Chiesa di Sant’Angelo
Chiesa di Sant’Egidio

Dunarobba
Castello di Dunarobba
La Fortezza – Dunarobba
Chiesa di Santa Vittorina
Foresta Fossile di Dunarobba

Santa Restituta
Castello di Santa Restituta
Chiesa di San Michele – Santa Restituta
Grotta Bella – Santa Restituta

Sismano
Castello di Sismano
Chiesa di Sant’Andrea Corsini

Toscolano
Castello di Toscolano
Chiesa della SS. Annunziata
 

Mappa

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