Castello di Gallicituli e monastero di Santo Stefano – Firenzuola di Acquasparta (TR)

Il castello è precedente all’edificazione della fortificazione di Firenzuola presso cui gli abitanti successivamente si trasferiranno.

 

Cenni storici

I ruderi dell’antico castello si trovano in cima al Colle Citro, a 637 metri sul livello del mare, in posizione dominante sull’antica viabilità che si staccava dalla Strada Romana, collegamento tra i due diverticoli della Flaminia per raggiungere in via più diretta Acquasparta, conosciuta nei tempi passati come “strada delle pecore“.
Il sito è in contatto visivo con i castelli di Firenzuola, Messenano, Scoppio e Palazzo.
La prima fonte in cui è nominato Gallicituli è un documento del 9 settembre 1243, ove Diepoldo di Dragona rettore del ducato meglio definisce i confini stabiliti da Federico II due anni prima, in tale documento si parla di “castrum gallicitulj e montem gallicitulj“.
Il 23 maggio 1278 il Rettore delle Terre Arnolfe, che all’epoca risiedeva a Cesi, emanò proclami e ingiungere ordini dal castello di Gallicituli.
Il 18 settembre il vicario Fra Ventura ordinò ad alcune ville di presentarsi “apud Gallicitulum” per giurare fedeltà.
È probabile che il castello sia stato abbandonato agli inizi del XIV secolo quando si è completata la fortificazione di Firenzuola, si trova infatti citato il “castrum Florentiae” fin dal terzo decennio del secolo.
La presenza all’interno del castello di Firenzuola di due antichi stemmi della famiglia Gallicituli è prova che i signori dell’antico Castello si erano ormai trasferiti nel nuovo insediamento fortificato.
Di Gallicituli rimane però in vita il nome, a indicare il castellato delle Terre Arnolfe, di cui facevano parte Firenzuola, Arezzo, Messenano e Scoppio, come attestato da un documento dell’ottobre 1332.
I documenti successivi parlano tutti del nuovo castello: il 1° maggio 1332 la Chiesa supplicò invano aiuto a Spoleto per difendere Firenzuola e Messenano dall’assalto dell’esercito todino, il 23 maggio dello stesso anno Firenzuola fa atto di sottomissione al comune di Todi.
La sottomissione a Todi durò poco tempo, che nell’ottobre 1333 Firenzuola, grazie anche all’intervento del Comune di Spoleto, tornò in possesso della Chiesa.
Todi però non si era rassegnata, il 19 maggio 1945 ottenne da Firenzuola un nuovo atto di sottomissione.
Solo con il Cardinale Albornoz la Chiesa tornò in possesso del castellato di Gallicituli, come registrato nel registro camerale del 1364.
Nel 1368 Todi tentò ancora una volta di ottenere dal castellato i tributi del palio, al che Urbano V inviò un breve ai “diletti figli” di Messenano, Firenzuola e Poggio Azzuano, proibendolo.
Nel 1405 i quattro castellati di Portaria, Castiglioni, Macerino e Gallicituli, nominarono 5 buoni viri per compilare le norme statutarie per le Terre Arnolfe.
Il castellato di Gallicituli continua aessere menzionato negli statuti delle Terre Arnolfe del 1406, ma ormai Firenzuola e il vicino insediamento di Cisterna, costituivano una entità politica e amministrativa autonoma, dotata di propri statuti.

Lungo il sentiero che conduce alla sommità del colle, nei pressi di un’ampia radura, rimangono dei resti che potrebbero essere di una chiesa, il codice Pelosius cita la chiesa di S. Thomac de Gallicitulo che già all’epoca della compilazione del documento, alla fine del XIV secolo, era sine cura, con una rendita ecclesiastica di 2 libbre ed era unita alla pieve di Santa Maria de Rupino.
Dell’antico castello di Gallicituli, rimane nella parte più alta del colle il rudere di una torre di avvistamento,
sul colle si notano resti di muraglie e tracce di fondazioni.
Appena a valle rimangono i resti di una struttura con filari di concio ben squadrati, ancora relativamente ben conservati, potrebbe essere quel che rimane della già citata chiesa di S. Thomac de Gallicitulo.

Sul vicino colle di Santo Stefano, nei pressi della chiesa di Santa Maria in Rupino ma nel territorio del comune di Spoleto, si trovano i resti di un antico monastero.
Nel codice Pelosius è citata la chiesa di “S. Stephani de Rupino” che già all’epoca della compilazione del documento, alla fine del XIV secolo, era sine cura, con una rendita ecclesiastica di 5 fiorini, c’era un monastero ed era unita alla pieve di Santa Maria de Rupino, di questa chiesa rimangono pochissime tracce.
Nell’area sono stati rinvenuti un grande blocco di epoca romana e i resti di una cisterna.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati forniti da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

M. Antonelli 1903-1904 – Notizie umbre tratte dai registri del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia – in “Bollettino della Regia Deputazione di Storia Patria per l’Umbria” tratto da Breccola Giancarlo (a cura di) l’opera completa di Mercurio Antonelli, Vol. II, comune di Montefiascone assessorato alla cultura 2003
S. Ceccaroni, Nascita del Comune Spoletino e sua espansione territoriale fino alla metà del XII secolo: rilessi sulla città, Spoleto 1982
F. Contelori – Memorie historiche della Terra di Cesi – Roma 1675
F. Contelori – Anti risposta apologetica a Memorie historiche della Terra di Cesi – Roma 1677
M.P. Fabre – Un Registre Cameral du Cardinal Albornoz en 1364, in Mélanges d’Archeologie et d’Historie – VII 1887
L. Fausti – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo – in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
L. Fausti – Pergamene dell’Archivio, del Capitolo della Chiesa Cattedrale di S. Maria di. Spoleto dalle origini alia fine del pontificato di Innocenzo III in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Annata IV, 3, 1917
L. Fausti – I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto – Perugia, 1990
F. Filipponi – Indagine su una terra di confine – Terni 2012
E. Martinori – Terre Arnolfe – Deputazione Storia Patria Umbria 2005
S. Nessi – S. Ceccaroni – Da Spoleto a Sangemini – Itinerari Spoletini 3, Spoleto, 1975
A. Palmieri – Statistica dello Stato Pontificio – Roma, 1859
S. Panti – Firenzuola e Perchia (due Castra rurali nell’antica signoria degli Arnolfi) – Centro italiano di studi sull’alto Medioevo, Spoleto 2000
Indice alfabetico di tutti i comuni, appodiati, frazioni, ed annessi dello Stato Pontificio. Colla indicazione della respettiva Legazione , o Delegazione, in che sono compresi; del Distretto Governo, e Podesteria, da cui dipendono, delle Diocesi, alle quali sono essi soggetti , e coll’epilogo in fine dei Distretti, e Governi di ciascuna Legazione, e Delegazione. Roma 1828
 

Mappa

Link alle coordinate di Gallicituli: 42.71764438512757, 12.607712990998667

Link alle coordinate del rudere della prima chiesa: 42.71823562933356, 12.609916722088885

Link alle coordinate del Monastero di Colle Santo Stefano: 42.716790782639826, 12.622290128360124
 

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