Chiesa di Sant’Anna – Sigillo (PG)

Continua il viaggio alla scoperta dei Templari del Monte Cucco. Una chiesa questa con preziosi affreschi di Matteo da Gualdo.

 

Cenni storici

Sorge sull’antica Via Flaminia, chiamata ora la chiesa del cimitero, fu edificata con le elemosine del popolo nella metà del ‘400.
Vi ebbe sede la confraternita di S. Anna e i confratelli erano chiamati confratelli di S. Anna e vi si riunivano spesso sotto la guida di un sacerdote.
Nel secolo scorso, nelle sue adiacenze, fu costruito il cimitero comunale.
Ha avuto sempre un unico altare, e nel 1633 fu aggiunto un portico antistante la chiesa a tre navate con 6 colonne come si vede anche ora, in seguito il portico fu chiuso trasformando così l’intero fabbricato in un tempio bello e grandioso.
Sotto la navata di destra, passava l’antica via Flaminia.
Molti erano gli obblighi di messe che si celebravano sull’altare, lasciati da pii benefattori.
Anticamente vi si celebrava la festa patronale. E’ ancora luogo di visita per le processioni sacre più importanti che si celebrano a Sigillo.
La sua manutenzione apparteneva alla comunità sigillina e alla confraternita del S.S. Sacramento.
Nel 1922 venne restaurato l’atrio e la facciata, che dà sul piazzale.
 

Aspetto esterno

Ha un magnifico portale in pietra con rosone e due finestre, opera pregevole dell’anno 1507.
Nell’alto c’è un dipinto in affresco, opera del Ferri (?), in cui si vedono rappresentati, la Madonna con il Bambino e S. Anna, contornati da S. Giovanni Evangelista, S. Giovanni Battista, S. Tommaso da Villanova che fa elemosina a un povero, e da S. Francesco di Sales.
 

Interno

L’interno della Chiesetta ha la volta a crociera, e conserva preziose pitture di Matteo da Gualdo.
Nella parete di destra per chi entra, si trova l’immagine della Madonna del Soccorso, con la scritta frammentaria « (Mulie)res (Castri) Sigilli ex voto fecerunt Anno D.ni »; poi l’affresco di S. Domenico con il giglio in mano (anno 1505), e quello di S. Giovanni Evangelista, con ai piedi l’aquila e in mano una pergamena.
In alto, sulla lunetta, sono rappresentati S. Francesco che riceve le stimmate, due frati con un libro in mano, paesaggio con muricciolo a mattoni rossi e cipressi svettanti.
Nella parete di sinistra troviamo quattro immagini: la Madonna in trono col Bambino, e sotto la scritta: « (Nico) Laus Johannis procuravit ex voto MCCCCCV. P. Septem. »; poi S. Giorgio; quindi S. Sebastiano, e infine S. Antonio Abate, assiso in seggio e avente ai piedi un bifolco con bove.
C’è un cartiglio in cui si legge « Bifulci castri Sigilli fecerunt fieri ex voto 1487… Jul. ».
Nella lunetta, in alto, troviamo affrescato il mistero dell’Annunziazione, con l’Eterno Padre e un devoto in ginocchio e il solito muretto a mattoni rossi, così caro a Matteo da Gualdo.
Le opere pregevolissime sono alquanto deteriorate dal tempo, e dall’umidità.
Nella parete di fondo, in alto, troviamo affrescato un Crocifisso, e, in basso, S. Anna, con devoti che la pregano, e un cartiglio con la scritta « Ex voto »; manca la data, ma gli affreschi debbono essere contemporanei degli altri.
Lateralmente, sulla stessa parete, entro cornici e festoni barocchi, troviamo effigiati due santi, S. Sebastiano e S. Rocco, opera del Ferri, come rileviamo dal cartiglio apposto a fianco di S. Rocco.
Questa Cappella è un vero museo d’arte e che deve essere gelosamente custodita.
Le opere pregevolissime sono alquanto deteriorate dal tempo, dall’umidità e dall’incuria degli uomini, infatti risultano molto annerite a causa del fumo dei lumini che venivano accesi nella chiesa in onore ai defunti.
Giuseppe Pellegrini
 

La Chiesa e i Templari

La chiesa sorgeva a ridosso dell’antica via Flaminia tant’è che il tracciato passava nell’attuale navata di destra della chiesa.
Da Sigillo partiva anche un’antica viabilità che risalendo il Monte Cucco scendeva nelle Marche a Cupo e si dirigeva verso Fabriano e proseguiva verso l’Adriatico, ovvio quindi che i Cavalieri del Tempio occupassero un nodo così strategico e presidiassero quella via stretta e tortuosa che s’inerpicava su pendii impervi e ripidi.
Una via che da un lato conduceva i pellegrini e i crociati vero i porti marchigiani e dall’altro li convogliava sulla via Flaminia, la strada più breve per recarsi a Roma ed ai luoghi di devozione della cristianità.
Scorta armata sulla montagna e ospitalità ed assistenza nei luoghi di ristoro, due attività impegnative che implicavano perizia, coraggio, costanza e pazienza.
Anche la mansione di Sigillo dipendeva dalla precettoria Templare di San Giustino d’Arna, una delle più importanti dell’Umbria ; anche in questo caso poche sono le notizie di questo insediamento Templare che sono arrivate fino a noi a causa della cancellazione che è stata fatta della loro storia.
Comunque tornando alla chiesa di Sant’Anna è emblematica l’evidente croce templare che campeggia nella base dell’altare e la ricchezza decorativa della facciata esprime a pieno la capacità economica di coloro che l’hanno realizzata i quali disponevano senz’altro di notevoli risorse.
 

I Templari del Monte Cucco

 

Mappa

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