Chiesa di Santa Maria Assunta – Strettura di Spoleto (PG)

La chiesa si nota a ridosso della Flaminia.

 

Cenni Storici

La chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, fu costruita probabilmente nel Seicento in sostituzione dell’antica Pieve di Santa Maria, sepolta da un’esondazione del limitrofo torrente.
Fu radicalmente restaurata su progetto redatto nel 1792 dall’architetto camerale, lo spoletino Pietro Ferrari.
L’edificio fu poi riedificato dopo il terremoto del 1885 ad opera dell’architetto Giovanni Battista Bossi, con aggiunta di contrafforti laterali.
Ha subito un ulteriore intervento di ristrutturazione per i danni subiti dal sisma del 2016.
 

Aspetto esterno

La facciata è a capanna, molto lineare, movimentata unicamente dalla bicromia della tinteggiatura.
Il portale è semplice e lineare, al di sopra, in asse con esso è un finestrone rettangolare.
Il campanile a vela, a doppio fornice, con due campane, è disposto circa al centro della parete destra.
 

Interno

L’interno è ad aula unica, di forma rettangolare, in stile neoclassico.
La zona presbiteriale è rialzata di due gradini, l’abside è a terminazione piana.
Le pareti laterali sono intercalate da tre nicchie, le due più grandi, al centro, ospitano un altare; presentano una decorazione a finti marmi.
La volta a botte è decorata di stelle color oro; vi sono dipinti a tempera quattro angeli musicanti, che inquadrano due dipinti, anch’essi a tempera, raffiguranti due santi, probabilmente Pietro e Paolo e la Madonna Assunta.
Lungo la parete sinistra la prima nicchia ospita un confessionale, sopra è raffigurato il monogramma Mariano.
Tra la prima nicchia e l’altare una lapide ricorda il ventiquattrenne Ulisse Natili, ucciso, per motivi ignoti, il 16 agosto 1873, mentre stava tornando a casa.
Il successivo altare, dedicato alla Madonna del Rosario, ha in mostra una statua di Sant’Antonio Abate in legno di quercia intagliato del secolo XVII, il santo, patrono degli animali, è raffigurato in atteggiamento benedicente, libro in mano e fuoco ai piedi.
Ai lati due moderne statue di San Pio e San Luigi Gonzaga.
La pala d’altare, settecentesca, adattata ad una cornice troppo grande, raffigura la Madonna del Rosario, in basso alcuni santi, si riconoscono San Nicola da Bari, San Pietro Martire, San Domenico, Santa Caterina da Siena, Santa Barbara.
Dopo l’altare e prima della successiva nicchia una lapide, datata 30 dicembre 1862, ricorda che qui giacciono le spoglie della ventitreenne Rosa Ceccarelli, sorella del pievano don Biagio.
La successiva nicchia ospita una moderna statua di Santa Rita, nel tondo in alto è raffigurata un’ancora.
Chiude la parete di sinistra una moderna statua della Madonna col Bambino.
La grande tela dell’altare maggiore raffigura Maria Assunta, San Giovanni Evangelista, San Pietro e due Apostoli.
Sulla base del Sarcofago si legge la firma: Vincenzo Angeli 1791.
In alto, ai lati, sono raffigurati l’Agnus Dei e un calice con l’ostia.
Sulla lunetta Cristo in cielo, sulla volta due angeli sorreggono la scritta: GLORIA IN EXCELCIS DEO ET IN TERRA ET PAX HOMIN
Sull’arco si legge la scritta: HIC DOMUS DEI EST ET PORTA COELI, al centro la scritta AVE MARIA.
Sulla parete di destra si trova una moderna statua del Sacro Cuore di Gesù; la nicchia prossima al presbiterio è occupata dalla porta di accesso alla sagrestia, sopra si trova il pulpito e, ancora più in alto è dipinta una barca in un mare procelloso.
L’altare di destra è dedicato alla MATER DIVINAE GRATIAE, a sinistra c’è una moderna statua raffigurante Sant’Antonio da Padova con in braccio il Bambino, al centro un’altra statua di San Giuseppe col Bambino.
La pala d’altare, dipinta nel XIX secolo dal Pievano don Biagio Ceccarelli e da lui firmata in basso a destra, raffigura con gusto ingenuo e popolaresco, ma gradevole, la Madonna Assunta, in basso una Santa non riconosciuta, San Luigi Gonzaga, Sant’Antonio da Padova e Santa Lucia.
In corrispondenza della controfacciata destra si trova un interessante fonte battesimale, ricavato da un’acquasantiera cinquecentesca, in basso è raffigurato lo stemma della famiglia Pini.
In controfacciata e posta la cantoria, ove è collocato un organo di cui non si hanno notizie.
Ai lati sono effigiati San Pietro, con a fianco la scritta: TIBI DABO CLAVIS REGNO COELORUM, e San Paolo, con a fianco la scritta: PER TE OMNES GENTES COGNOVERUNT GRATIAM DEI.
All’interno della chiesa e della sagrestia sono conservati interessanti stendardi processionali.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la signora Adia Fabbrizzi che mi ha accompagnato nella visita della chiesa, fornito interessanti informazioni e materiale documentario.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

Depliant della chiesa
Informazioni orali
 

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Mappa

Link coordinate: 42.629420 12.729953

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