Convento di Santo Manno – Ampognano di Ferentillo (TR)

Cenni Storici

Si trova nei pressi della vecchia strada da Ferentillo per San Mamiliano e Spoleto, poco prima di Ampognano, imboccando un bivio sulla destra e percorrendo un breve tratto di strada sterrata.
Il Convento di Santo Manno e l’annessa chiesa furono edificati nel 1620, forse su un preesistente complesso, ed abitati in un primo tempo dai Frati Minori Osservanti.
Nel 1627 il convento fu abbandonato e ceduto ai Cappuccini, che però lo rifiutarono.
Nel 1628 fu acquisito dal Terzo Ordine di San Francesco, il 27 novembre ne prendeva possesso il Padre Provinciale Andrea Francia, con l’impegno di far tenere per due volte al mese lezioni di morale ai sacerdoti, ai chierici e agli abitanti del luogo.
I frati dovevano inoltre offrire due libbre di cera bianca al Camerario del Capitolo Lateranense in occasione della festa di San Giovanni Battista.
Il 15 ottobre 1652, Innocenzo X emanò la bolla “Instauranda“, che sopprimeva i Conventi con meno di dieci religiosi: ebbe così fine la storia francescana del luogo.
Dopo un lungo periodo di abbandono, ora è trasformato in abitazione privata e non visitabile.
La chiesa si presenta con un’abside a pianta semicircolare e una cappella, anch’essa absidata, sul lato sinistro, la facciata è interamente coperta dall’edificio conventuale.
Il Convento è caratterizzato da un elegante portico.
Appena a monte si rinvengono alcuni ruderi di non semplice identificazione, probabilmente resti di casali agricoli.