Pieve di Santa Maria – Strettura di Spoleto (PG)


 

Cenni Storici

Nei pressi di Strettura, lungo la strada che conduce a Palazzo del Papa, percorrendo la Vecchia Flaminia, si scorge quel che resta di un edificio religioso, conosciuto dalla gente del luogo col nome di “chiesa vecchia“.
È probabile che sia l’antica Pieve di Santa Maria, documentata dal trecentesco codice Pelosius; secondo la tradizione qui sorgeva un lazzaretto per gli ammalati di peste.
La chiesa nel ‘600 fu sepolta da un’esondazione del limitrofo torrente: il luogo di culto in seguito a tale evento fu ritenuto insicuro e abbandonato, si preferì ricostruire la chiesa in posizione più elevata, dove si trova oggi.
Ora l’edificio è inagibile e a pericolo di crollo.
 

Aspetto esterno

L’esterno si presenta oggi di difficile lettura, poiché quasi interamente sepolto da una fitta vegetazione.
La facciata si presenta con un portale lineare sormontato da una croce in cotto, in corrispondenza dell’abside destra si apre un oculo circolare.
 

Interno

L’interno è a tre navate, soluzione insolita per una pieve di campagna.
La copertura è in tavelle, parzialmente crollata e in precarie condizioni statiche.
In corrispondenza della navata di sinistra si apriva una porta, ora tamponata.
La tre navate terminano con absidi, un tempo interamente affrescate, sulle laterali se ne intravedono appena le tracce.
Sulla calotta dell’abside centrale rimangono resti di un affresco cinquecentesco di difficile lettura, probabilmente un’Incoronazione della Vergine: resta visibile la parte destra della Madonna, mentre della sinistra e del volto il distacco di intonaco ha lasciato scoperta la sinopia; il Cristo è completamente perso.
Sull’intradosso dell’arco si scorge la traccia di un’aureola.
Nel tamburo era probabilmente affrescata la Dormitio Virginis, rimangono visibili, a destra, tre teste di Apostoli.
Si rileva una notevole somiglianza con i dipinti di Jacopo Siculo in San Giovanni Battista di Vallo di Nera.
Sotto la chiesa si trova un piano inferiore coperto a volta, ove erano probabilmente le sepolture, si trova oggi quasi interamente interrato, ma una volta era raggiungibile dall’interno con una scala a pioli.
Alla chiesa è annesso un edificio all’esterno del quale è ricavata una nicchia più recente, oggi del tutto priva di immagine, fonti orali riferiscono che v’era effigiata una Madonna delle Grazie; l’interno è voltato a botte.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la signora Adia Fabbrizzi che mi ha accompagnato nella visita della chiesa e fornito interessanti informazioni.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

L. Fausti – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo – Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
 

Mappa

Link coordinate: 42.63685962743575 12.732126511042345
 

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